P.A:DA MOBILITA' A PREPENSIONAMENTI,ECCO LA RIFORMA - FISCO: TABACCAI, STATO AGITAZIONE CONTRO OBBLIGO BANCOMAT - FARO UE SU FISCO MULTINAZIONALI, INDAGA SU AGEVOLAZIONI - DA BOLLO A CREDITI START-UP FANNO IL PIENO DI BONUS
P.A:DA MOBILITA' A PREPENSIONAMENTI,ECCO LA RIFORMA
ALLENTAMENTO SU TURN OVER; ARCHIVIO UNICO AUTOMOBILI
  (ANSA) - ROMA, 11 GIU - Possibile spostamento dei dipendenti
pubblici entro un raggio di 100 chilometri senza assenso, stop
al trattenimento in servizio, dimezzamento dei permessi
sindacali ma anche allargamento delle maglie del turn over e
istituzione di un archivio unico per i dati delle auto: sono
solo alcune delle novita' contenute nella bozza di riforma della
pubblica amministrazione alla quale sta lavorando il Governo.
Ecco in estrema sintesi alcuni dei principali contenuti del
decreto che dovrebbe essere varato venerdi' dal Consiglio dei
ministri:
 MOBILITA' OBBLIGATORIA ENTRO 100 CHILOMETRI: I dipendenti
pubblici potranno essere spostati senza assenso in un posto di
lavoro diverso purche' sia nell'arco di 100 chilometri. Entro 50
chilometri le diverse sedi di lavoro sono considerate 'stessa
unita' produttiva' mentre tra 50 e 100 Km lo spostamento del
lavoratore deve essere motivato con esigenze organizzative e
produttive. Per la mobilita' volontaria scompare l'obbligo del
nulla osta dall'amministrazione di provenienza.
  STOP TRATTENIMENTO IN SERVIZIO ENTRO 31 OTTOBRE: Non sara'
possibile restare a lavorare nella pubblica amministrazione dopo
l'eta' di pensionamento oltre il 31 ottobre. La bozza di riforma,
infatti, elimina l'istituto del trattenimento in servizio. Sono
"fatti salvi" quelli in essere "fino al 31 ottobre 2014". Quelli
"non ancora efficaci alla data di entrata in vigore" del dl
"sono revocati".
 FINO A DUE ANNI PREPENSIONAMENTO PER LAVORATORI IN ESUBERO: In
caso di esuberi e in assenza di criteri e modalita' condivise con
i sindacati, la Pa procede alla ''risoluzione unilaterale, senza
possibilita' di sostituzione, del rapporto di lavoro di coloro
che entro il biennio successivo maturano il diritto all'accesso"
alla pensione "con conseguente corresponsione del trattamento".
  POSSIBILE DEMANSIONAMENTO IN CASO DI ECCEDENZE: i dipendenti
pubblici "in disponibilita'" (collocati in mobilita' a seguito di
rilevazioni di eccedenze) possono presentare richiesta di
ricollocazione "in via subordinata, in una qualifica o in
posizione economica inferiore", per ampliare le occasioni di
ricollocazione.
  SI ALLENTA STRETTA TURNOVER: le percentuali di limite per le
amministrazioni centrali restano al 20% delle uscite per il
2014, 40% per il 2015, 60% per il 2016 e 80% per il 2017, ma il
limite si riferisce solo alla spesa complessiva e non alle
persone. Dal 2018 il limite per le assunzioni tornera' al 100%
delle uscite.
  DA AGOSTO DISTACCHI SINDACALI DIMEZZATI: Dal primo agosto
2014, distacchi, aspettative e permessi sindacali, nel loro
insieme, sono "ridotti del 50% per ciascuna associazione
sindacale". La riforma collega la decisione alla
razionalizzazione e riduzione della spesa pubblica.
  ARCHIVIO UNICO VEICOLI, +12% BOLLO: il Governo lavora alla
messa a punto di un archivio unico sui veicoli circolanti. Il
ministro dell'Economia stabilira' le misure dell'imposta
regionale di immatricolazione per tipo, categoria,
emissioni e potenza dei veicoli. Gli importi delle tasse auto
possono aumentare per il solo 2015 fino a un massimo del
12%.(ANSA).
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FISCO: TABACCAI, STATO AGITAZIONE CONTRO OBBLIGO BANCOMAT
RISSO (FIT), SIAMO A SERVIZIO STATO MA NON POSSIAMO RIMETTERCI
  (ANSA) - ROMA, 11 GIU - "Siamo al servizio dello Stato ma non
possiamo rimetterci": cosi' il presidente nazionale della
Federazione Italiana Tabaccai, Giovanni Risso, commenta
l'imminente entrata in vigore dell'obbligo di accettazione dei
pagamenti in moneta elettronica. Si e' riunita oggi la Giunta
Nazionale dei tabaccai che ha deliberato lo stato di agitazione
della categoria. "Cosi' come e' formulata, la disposizione di
legge ci costringera' a lavorare in completa remissione",
sottolinea Risso.(ANSA).
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FISCO: TABACCAI, STATO AGITAZIONE CONTRO OBBLIGO BANCOMAT (2)
  (ANSA) - ROMA, 11 GIU - I tabaccai lamentano "l'aumento degli
oneri e dei costi fissi, a fronte di margini ridottissimi. In
piu', come se non fosse gia' abbastanza, per effetto di una norma
gia' emendata dal governo, ci e' stato recentemente ridotto -
ricorda il presidente della Fit, Giovanni Risso, in una nota -
l'aggio per il servizio di vendita dei valori bollati".
  "Lo spirito di servizio dei tabaccai in favore dello Stato e
dei cittadini e' indiscutibile ma a tutto c'e' un limite -
aggiunge Risso -. Vendere principalmente prodotti soggetti ad
aggio va bene, cosi' come svolgere a margine fisso servizi di
pubblica utilita'. Essere obbligati ad accettare moneta
elettronica, pero', significa lavorare rimettendoci e questo
nessuno se lo puo' permettere".
  Il numero uno della categoria rileva infine che "le
tabaccherie subiscono da tempo un costante calo di redditivita' e
questi provvedimenti assestano un ulteriore, durissimo, colpo al
nostro lavoro ed alla sussistenza di migliaia di famiglie. Per
questo - conclude il presidente nazionale della Fit - prima di
dare battaglia con ogni mezzo, siamo pronti al dialogo con il
Governo". (ANSA).
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FARO UE SU FISCO MULTINAZIONALI, INDAGA SU AGEVOLAZIONI
TOCCATE IRLANDA, OLANDA, LUSSEMBURGO PER APPLE, STARBUCKS E FIAT
  (di Chiara De Felice)
  (ANSA) - BRUXELLES, 11 GIU - Primo passo della Ue contro le
multinazionali che risparmiano sulle tasse grazie a regimi
speciali favorevoli applicati da alcuni Paesi europei che
vogliono tenersele strette per garantirsi investimenti e posti
di lavoro: nel mirino sono finite Apple, Starbucks e Fiat
Finance and Trade (la finanziaria di casa Fiat) che grazie a
norme speciali in Irlanda, Olanda e Lussemburgo hanno ottenuto
un forte sconto fiscale che l'antitrust europeo teme possa
essere un aiuto di Stato illegale.
  "Nel contesto di bilanci costretti, e' importante che le
grandi multinazionali paghino la loro giusta parte di tasse", ha
detto il commissario alla Concorrenza Joaquin Almunia, spiegando
come questo sia solo l'inizio e alludendo a nuove indagini
magari sulla spinta dei Governi che vogliono prendere di mira i
colossi del web.
  La Commissione Ue ha per ora aperto un'indagine formale su
Irlanda, Olanda e Lussemburgo per verificare se le norme fiscali
'ad hoc' applicate alle tre multinazionali sono in linea con le
leggi europee che proteggono la concorrenza e il mercato unico.Perche' "in base alle regole Ue sugli aiuti di Stato, le autorita'
nazionali non possono prendere misure che consentano ad alcune
societa' di pagare meno tasse di quelle che pagherebbero se fosse
applicato loro un regime normale e non discriminatorio", ha
precisato Almunia.
  Inoltre, contro il Lussemburgo e' stata anche aperta una
procedura d'infrazione perche' non ha collaborato adeguatamente
con la Commissione europea per questa indagine: non ha
comunicato tutte le informazioni richieste sul calcolo della
base imponibile per le attivita' finanziarie di Fiat Finance and
Trade.
  La Commissione ha avviato l'indagine (ma "non sta mettendo in
discussione i regimi fiscali generali dei tre Stati", ha
precisato Almunia), dopo articoli di stampa che riferivano di
alcune societa' che avrebbero ricevuto sconti fiscali
significativi attraverso decisioni mirate delle autorita'
nazionali. Per Bruxelles tali provvedimenti non sono illegittimi
di per se', ma "potrebbero contenere aiuti di Stato illegali se
comportano vantaggi specifici e selettivi" per alcuni.
  Un nuovo e piu' grande problema si porrebbe se l'aiuto fosse
effettivamente dichiarato incompatibile: a quel punto lo Stato
dovra' recuperarlo, e le societa' sborsare quanto hanno
risparmiato finora. "Ma ora e' troppo presto per poterlo dire",
aggiunge Almunia. Da parte sua Apple si dice tranquilla e
"orgogliosa di operare in Irlanda" dove "paga ogni euro di ogni
tassa che deve" perche' "soggetti alle stesse leggi fiscali come
molte altre aziende internazionali che operano in
Irlanda".(ANSA).
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FISCO:DA BOLLO A CREDITI START-UP FANNO IL PIENO DI BONUS
AGENZIA ENTRATE TRACCIA MAPPA COMPLETA DELLE AGEVOLAZIONI
  (ANSA) - ROMA, 11 GIU - Il Fisco premia l'innovazione con un
mix di sconti, incentivi e semplificazioni per le start-up
innovative e gli incubatori certificati. Dall'esclusione dalla
disciplina delle societa' di comodo all'esenzione dal versamento
dell'imposta di bollo, dai crediti di imposta in favore delle
nuove assunzioni alle detrazioni Irpef e deduzioni Ires in
favore degli investitori, l'Agenzia delle Entrate, in una
circolare, traccia una mappa completa delle agevolazioni fiscali
dedicate alle nuove imprese proiettate nel futuro.
  Di seguito una panoramica di alcuni dei chiarimenti forniti.
  - DETRAZIONI PER INVESTIMENTI IN START-UP: Si definisce la
platea dei soggetti Irpef che possono beneficiare della
detrazione d'imposta. Le Entrate precisano, infatti, che, oltre
ai soci delle societa' in nome collettivo e in accomandita
semplice, possono usufruire della detrazione del 19% degli
investimenti nelle start-up innovative anche le societa'
semplici, le societa' equiparate a quelle di persone e le imprese
familiari. Agevolazioni ulteriori, con una detrazione che sale
al 25%, sono previste per gli investimenti nelle start-up
innovative a vocazione sociale e in quelle che sviluppano e
commercializzano solo prodotti o servizi innovativi ad alto
valore innovativo in ambito energetico. Il limite massimo di
500mila euro per periodo d'imposta su cui calcolare la
detrazione Irpef riguarda la somma investita nel capitale
sociale di una o piu' start-up innovative.
  - DEDUZIONE IRES: I soggetti passivi dell'imposta sul reddito
delle societa' (Ires) possono beneficiare della deduzione del 20%
degli investimenti nelle start up innovative, per una somma non
superiore a 1.800.000 euro per ogni periodo di imposta. La
deduzione balza al 27% per gli investimenti nelle start-up
innovative a vocazione sociale e in quelle che sviluppano e
commercializzano solo prodotti o servizi innovativi ad alto
valore innovativo in ambito energetico.
  - CREDITO PER ASSUNZIONI: Le start-up innovative e gli
incubatori certificati che assumono a tempo indeterminato
personale altamente qualificato (in possesso di un dottorato di
ricerca universitario o di una laurea magistrale
tecnico-scientifica e impiegato in attivita' di ricerca e
sviluppo) accedono "con modalita' semplificate" e in regime "de
minimis" al credito di imposta del 35% sui costi di assunzioni
per un massimo di 200mila euro, a condizione che i nuovi posti
di lavoro siano conservati per almeno tre anni (o due nel caso
di piccole e medie imprese).
  - IMPONIBILE: La parte di reddito da lavoro che le start-up
innovative e gli incubatori certificati corrispondono agli
amministratori, ai lavoratori dipendenti e ai collaboratori
continuativi sotto forma di azioni, quote e strumenti finanziari
partecipativi non contribuisce alla formazione dell'imponibile,
sia dal punto di vista fiscale che da quello contributivo. La
circolare di oggi precisa, pero', che i collaboratori occasionali
non possono fruire di questo tipo di agevolazione, perche'
percettori di redditi diversi.
  - NO TEST SOCIETA' DI COMODO: Alle start-up innovative non si
applica la disciplina prevista per le societa' di comodo (sia
quelle non operative sia quelle in perdita sistematica). Per
tutto il periodo in cui una societa' ha i requisiti per
qualificarsi come start-up innovativa non e' quindi tenuta a fare
il test di operativita'. Inoltre ai fini della applicazione della
disciplina delle societa' in perdita sistematica, il "triennio di
osservazione" decorre dal periodo di imposta successivo a quello
in cui viene meno la qualifica di start-up innovativa.(ANSA).