TRUFFE: ARRESTATO E' MARESCIALLO GDF E NON AGENTE POLIZIA - SICUREZZA: ALFANO, ELIMINARE DUPLICAZIONI IN FORZE POLIZIA - CARCERI: SESSO IN CAMBIO DI DROGA, ARRESTATI 2 SECONDINI. SAPPE, CACCIARE CHI COMMETTE REATI
TRUFFE: ARRESTATO E' MARESCIALLO GDF E NON AGENTE POLIZIA
(ANSA) - ROMA, 18 GIU - E' un maresciallo della Guardia di
Finanza e non un agente della Polizia di Stato, come appreso in
un primo momento, l'uomo in servizio presso la Dia di Reggio
Calabria arrestato e posto ai domiciliari nell'ambito
dell'inchiesta della Procura di Palmi che ha portato all'arresto
di 32 persone per riciclaggio e frode fiscale. Lo precisa
l'ufficio stampa della Dia.
Il maresciallo avrebbe usato il sistema informatico del
Ministero dell'interno per fornire informazioni al fratello
coinvolto nella truffa. Tra gli arrestati 20 sono detenuti in
carcere e 12 ai domiciliari.
SICUREZZA: ALFANO, ELIMINARE DUPLICAZIONI IN FORZE POLIZIA
ATTRAVERSO UNA VALORIZZAZIONE DEL COORDINAMENTO
(ANSA) - ROMA, 18 GIU - Eliminare le "duplicazioni
funzionali" delle forze di polizia, attraverso la
"valorizzazione del coordinamento", in modo da ridurre gli
sprechi e migliorare l'efficienza. Lo ha detto il ministro
dell'Interno Angelino Alfano rispondendo al question time ad
un'interrogazione relativa alla riorganizzazione delle forze di
polizia nell'ambito della spending rewiew e della riforma della
pubblica amministrazione.
L'impianto della legge 121 del 1981 ha affermato Alfano,
"imperniato sul necessario pluralismo delle forze di polizia e
sulla valorizzazione della funzione di coordinamento", e' ancora
valido. "Siamo consapevoli - ha sottolineato il ministro - che
un piu' forte coordinamento all'interno del sistema di pubblica
sicurezza puo' essere un formidabile riduttore di sprechi e
dispersione di risorse e, al tempo stesso, un potenziale
moltiplicatore di efficienze e sinergie operative". E' per
questo motivo che l'"obiettivo privilegiato" consiste nell'
"eliminazione di duplicazioni funzionali, individuate proprio
sulla base di una valorizzazione del coordinamento".
In questa prospettiva, ha spiegato Alfano "l'intervento si
potra' concentrare su talune articolazioni dei reparti di
specialita', tenuto conto che in tali ambiti risulta possibile
incidere senza ridurre tuttavia l'efficacia dei servizi". In
sostanza, "l'idea di fondo e' quella di corrispondere in maniera
sempre piu' adeguata alla diversificata domanda di sicurezza,
senza procedere ad un mero taglio di strutture, ma dando vita ad
una nuova pianificazione strategica, che tenga conto di
oggettivi e rigorosi indicatori di contesto, tali da restituire
la piu' fedele immagine del territorio, della sua realta'
socio-economica e dei fenomeni delittuosi che la connotano".
(ANSA).
CARCERI: SESSO IN CAMBIO DI DROGA, ARRESTATI 2 SECONDINI
INCONTRI ANCHE NELLA CAPPELLA RELIGIOSA, MINACCE A CHI DICEVA NO
(di Mimmo Trovato)
(ANSA) - MODICA (RAGUSA), 18 GIU - Sesso in cambio di regali,
compreso qualche 'spinello'. Sarebbe stato lo scambio imposto,
secondo l'accusa, ad alcuni detenuti del carcere di Modica da
due assistenti capo della polizia penitenziaria, entrambi di 45
anni, che, sostiene la Procura di Ragusa, si 'spartivano' i piu'
giovani dietro le sbarre. E chi non accettava, dicendo di no,
era minacciato: avrebbero fatto trovare marijuana nella cella
del 'recalcitrante' o nei suoi vestiti, facendogli cosi'
rischiare di allungare i tempi della loro detenzione.
Per questo i due 'secondini', uno sposato con figli e
l'altro separato, sono stati sottoposti, da carabinieri della
compagnia di Modica e del comando provinciale di Ragusa, agli
arresti domiciliari per violenza sessuale aggravata e spaccio di
sostanze stupefacenti in esecuzione di un provvedimento
cautelare del Gip.
A dare avvio all'inchiesta sono state le rivelazioni di una
delle vittime, una delle quali italiana, che ha denunciato di
avere subito abusi sessuali alla direzione del carcere che,
tramite il Dap, ha presentato un esposto alla Procura di Ragusa.
E' stato il procuratore Carmelo Petralia a delegare i
carabinieri che hanno sentito i testimoni che hanno fornito
versioni 'convergenti'.
I due, secondo l'accusa, avevano una preferenza per i
detenuti piu' atletici e per i giovani stranieri. Li pressavano
per compiere atti sessuali o avere rapporti completi. Il sesso,
oltre una decina gli episodi contestati, avveniva nella sala
docce, in palestra, nell'infermeria e, anche, racconta una
vittima, anche nella cappella religiosa dell'istituto
penitenziario. In cambio i due 'secondini' cedevano droga,
qualche 'spinello' con marijuana, o cibo, sigarette e, piu' in
generale, beni di conforto impossibili, o quanto meno difficili
o costosi, da trovare in carcere. Per chi si opponeva c'erano
minacce di gravi ritorsioni: li avrebbero messi nei 'guai'.
L'informativa dei carabinieri, che deve ancora identificare i
fornitori della droga ai due indagati, e' stata inviata alla
Procura che ha presentato una richiesta restrittiva al Gip che
ha disposto gli arresti domiciliari. I due saranno sottoposti a
interrogatori di garanzia nei prossimi giorni dal Giudice per le
indagini preliminari di Ragusa.
Sulla vicenda sono interventi alcuni sindacati della polizia
penitenziaria. L'Osapp parla di "mele marce da epurare" e di
"episodio gravissimo, ma che non puo' e non deve minare
l'immagine del Corpo che quotidianamente e' impegnato per
assicurare la sicurezza penitenziaria". Il Sappe ricorda che "la
responsabilita' penale e' personale e chi si e' reso responsabile
di gravi reati, una volta acquisite le prove certe e
inequivocabili, ne deve pagare le conseguenze e - chiosa - deve
essere cacciato dalla polizia penitenziaria, che e' una
istituzione sana". (ANSA).
CARCERI: SAPPE, CACCIARE CHI COMMETTE REATI
(ANSA) - PALERMO, 18 GIU - "Non appartengono certo al Dna
della polizia penitenziaria i gravi comportamenti che hanno
portato all'arresto di due assistenti capo del Corpo in servizio
nel carcere di Modica. La responsabilita' penale e' personale e
chi si e' reso responsabile di gravi reati, una volta acquisite
le prove certe e inequivocabili, ne deve pagare le conseguenze e
deve essere cacciato dal corpo di Polizia Penitenziaria, che e'
una istituzione sana''. Lo dice Donato Capece, segretario
generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Sappe dopo
l'arresto dei due agenti a Modica.
''Queste accuse - aggiunge - fanno male a coloro che il
carcere lo vivono quotidianamente nella prima linea delle
sezioni detentive, come le donne e gli uomini della Polizia
Penitenziaria che svolgono quotidianamente il servizio con
professionalita', zelo, abnegazione e soprattutto umanita' in un
contesto assai complicato per l'esasperante sovraffollamento. E'
utile ricordare che negli ultimi 20 anni la Polizia
Penitenziaria ha sventato, in carcere, piu' di 16 mila tentati
suicidi ed impedito che quasi 113 mila atti di autolesionismo
potessero avere nefaste conseguenze". (ANSA).