TRUFFE: ARRESTATO E' MARESCIALLO GDF E NON AGENTE POLIZIA - SICUREZZA: ALFANO, ELIMINARE DUPLICAZIONI IN FORZE POLIZIA - CARCERI: SESSO IN CAMBIO DI DROGA, ARRESTATI 2 SECONDINI. SAPPE, CACCIARE CHI COMMETTE REATI

giovedì 19 giugno 2014

TRUFFE: ARRESTATO E' MARESCIALLO GDF E NON AGENTE POLIZIA

   (ANSA) - ROMA, 18 GIU - E' un maresciallo della Guardia di

Finanza e non un agente della Polizia di Stato, come appreso in

un primo momento, l'uomo in servizio presso la Dia di Reggio

Calabria arrestato e posto ai domiciliari nell'ambito

dell'inchiesta della Procura di Palmi che ha portato all'arresto

di 32 persone per riciclaggio e frode fiscale. Lo precisa

l'ufficio stampa della Dia.

 Il maresciallo avrebbe usato il sistema informatico del

Ministero dell'interno per fornire informazioni al fratello

coinvolto nella truffa. Tra gli arrestati 20 sono detenuti in

carcere e 12 ai domiciliari.

 

SICUREZZA: ALFANO, ELIMINARE DUPLICAZIONI IN FORZE POLIZIA

ATTRAVERSO UNA VALORIZZAZIONE DEL COORDINAMENTO

   (ANSA) - ROMA, 18 GIU - Eliminare le "duplicazioni

funzionali" delle forze di polizia, attraverso la

"valorizzazione del coordinamento", in modo da ridurre gli

sprechi e migliorare l'efficienza. Lo ha detto il ministro

dell'Interno Angelino Alfano rispondendo al question time ad

un'interrogazione relativa alla riorganizzazione delle forze di

polizia nell'ambito della spending rewiew e della riforma della

pubblica amministrazione.

   L'impianto della legge 121 del 1981 ha affermato Alfano,

"imperniato sul necessario pluralismo delle forze di polizia e

sulla valorizzazione della funzione di coordinamento", e' ancora

valido. "Siamo consapevoli - ha sottolineato il ministro - che

un piu' forte coordinamento all'interno del sistema di pubblica

sicurezza puo' essere un formidabile riduttore di sprechi e

dispersione di risorse e, al tempo stesso, un potenziale

moltiplicatore di efficienze e sinergie operative". E' per

questo motivo che l'"obiettivo privilegiato" consiste nell'

"eliminazione di duplicazioni funzionali, individuate proprio

sulla base di una valorizzazione del coordinamento".

   In questa prospettiva, ha spiegato Alfano "l'intervento si

potra' concentrare su talune articolazioni dei reparti di

specialita', tenuto conto che in tali ambiti risulta possibile

incidere senza ridurre tuttavia l'efficacia dei servizi". In

sostanza, "l'idea di fondo e' quella di corrispondere in maniera

sempre piu' adeguata alla diversificata domanda di sicurezza,

senza procedere ad un mero taglio di strutture, ma dando vita ad

una nuova pianificazione strategica, che tenga conto di

oggettivi e rigorosi indicatori di contesto, tali da restituire

la piu' fedele immagine del territorio, della sua realta'

socio-economica e dei fenomeni delittuosi che la connotano".

(ANSA).

 

 

CARCERI: SESSO IN CAMBIO DI DROGA, ARRESTATI 2 SECONDINI

INCONTRI ANCHE NELLA CAPPELLA RELIGIOSA, MINACCE A CHI DICEVA NO

   (di Mimmo Trovato)

   (ANSA) - MODICA (RAGUSA), 18 GIU - Sesso in cambio di regali,

compreso qualche 'spinello'. Sarebbe stato lo scambio imposto,

secondo l'accusa, ad alcuni detenuti del carcere di Modica da

due assistenti capo della polizia penitenziaria, entrambi di 45

anni, che, sostiene la Procura di Ragusa, si 'spartivano' i piu'

giovani dietro le sbarre. E chi non accettava, dicendo di no,

era minacciato: avrebbero fatto trovare marijuana nella cella

del 'recalcitrante' o nei suoi vestiti, facendogli cosi'

rischiare di allungare i tempi della loro detenzione.

    Per questo i due 'secondini', uno sposato con figli e

l'altro separato, sono stati sottoposti, da carabinieri della

compagnia di Modica e del comando provinciale di Ragusa, agli

arresti domiciliari per violenza sessuale aggravata e spaccio di

sostanze stupefacenti in esecuzione di un provvedimento

cautelare del Gip.

   A dare avvio all'inchiesta sono state le rivelazioni di una

delle vittime, una delle quali italiana, che ha denunciato di

avere subito abusi sessuali alla direzione del carcere che,

tramite il Dap, ha presentato un esposto alla Procura di Ragusa.

E' stato il procuratore Carmelo Petralia a delegare i

carabinieri che hanno sentito i testimoni che hanno fornito

versioni 'convergenti'.

   I due, secondo l'accusa, avevano una preferenza per i

detenuti piu' atletici e per i giovani stranieri. Li pressavano

per compiere atti sessuali o avere rapporti completi. Il sesso,

oltre una decina gli episodi contestati, avveniva nella sala

docce, in palestra, nell'infermeria e, anche, racconta una

vittima, anche nella cappella religiosa dell'istituto

penitenziario. In cambio i due 'secondini' cedevano droga,

qualche 'spinello' con marijuana, o cibo, sigarette e, piu' in

generale, beni di conforto impossibili, o quanto meno difficili

o costosi, da trovare in carcere. Per chi si opponeva c'erano

minacce di gravi ritorsioni: li avrebbero messi nei 'guai'.

   L'informativa dei carabinieri, che deve ancora identificare i

fornitori della droga ai due indagati, e' stata inviata alla

Procura che ha presentato una richiesta restrittiva al Gip che

ha disposto gli arresti domiciliari. I due saranno sottoposti a

interrogatori di garanzia nei prossimi giorni dal Giudice per le

indagini preliminari di Ragusa.

   Sulla vicenda sono interventi alcuni sindacati della polizia

penitenziaria. L'Osapp parla di "mele marce da epurare" e di

"episodio gravissimo, ma che non puo' e non deve minare

l'immagine del Corpo che quotidianamente e' impegnato per

assicurare la sicurezza penitenziaria". Il Sappe ricorda che "la

responsabilita' penale e' personale e chi si e' reso responsabile

di gravi reati, una volta acquisite le prove certe e

inequivocabili, ne deve pagare le conseguenze e - chiosa - deve

essere cacciato dalla polizia penitenziaria, che e' una

istituzione sana". (ANSA).

 

CARCERI: SAPPE, CACCIARE CHI COMMETTE REATI

   (ANSA) - PALERMO, 18 GIU - "Non appartengono certo al Dna

della polizia penitenziaria i gravi comportamenti che hanno

portato all'arresto di due assistenti capo del Corpo in servizio

nel carcere di Modica. La responsabilita' penale e' personale e

chi si e' reso responsabile di gravi reati, una volta acquisite

le prove certe e inequivocabili, ne deve pagare le conseguenze e

deve essere cacciato dal corpo di Polizia Penitenziaria, che e'

una istituzione sana''. Lo dice Donato Capece, segretario

generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Sappe dopo

l'arresto dei due agenti a Modica.

  ''Queste accuse - aggiunge - fanno male a coloro che il

carcere lo vivono quotidianamente nella prima linea delle

sezioni detentive, come le donne e gli uomini della Polizia

Penitenziaria che svolgono quotidianamente il servizio con

professionalita', zelo, abnegazione e soprattutto umanita' in un

contesto assai complicato per l'esasperante sovraffollamento. E'

utile ricordare che negli ultimi 20 anni la Polizia

Penitenziaria ha sventato, in carcere, piu' di 16 mila tentati

suicidi ed impedito che quasi 113 mila atti di autolesionismo

potessero avere nefaste conseguenze". (ANSA).


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