MADIA, DA COLLE NESSUN RILIEVO SU RIFORMA P.A. - FISCO PIU' SEMPLICE,730 PRECOMPILATO PER 30 MLN ITALIANI - FAVORI A IMPRESA, DIRETTORE AGENZIA ENTRATE PATTEGGIA
MADIA, DA COLLE NESSUN RILIEVO SU RIFORMA P.A.
MINISTRO,ENTRO LUNEDI' FIRMA NAPOLITANO. SINDACATI BOCCIANO NORME
(ANSA) - ROMA, 20 GIU - "Nessun rilievo dal Quirinale", entro
"lunedi'" ci sara' la firma dal capo dello Stato, Giorgio
Napolitano: il ministro della Semplificazione e della Pa,
Marianna Madia, "rassicura" sull'iter della riforma ("e' un testo
corposo e importante"), spiegando che si attendeva la
"bollinatura da parte del Mef", che doveva verificare coperture
e risparmi. Confermando che il dl e' stato spacchettato in due
decreti, dividendo la parte della Pa da quella che riguarda
competitivita' e crescita, il ministro afferma che questo e' stato
"deciso nel Consiglio dei ministri del 13 giugno", che ha
approvato le misure. Il testo del dl sulle misure per la
crescita e' arrivato nella serata di ieri al Quirinale.
La riforma della Pa punta innanzitutto al ricambio
generazionale, aprendo alla 'staffetta' per 15mila giovani. Un
taglio del personale della Pubblica amministrazione "non e' tra
le priorita'" del governo, secondo cui "ridurre i costi non
richiede necessariamente dei tagli di posti di lavoro",
sottolinea il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, in
un'intervista al quotidiano francese Le Figaro: "Per mettere in
atto le riforme - aggiunge - abbiamo soprattutto bisogno di
un'amministrazione efficace, piu' produttiva".
La riforma, pero', non convince affatto i sindacati. Se non
cambia, "rimane la nostra critica", dice il segretario generale
della Cgil, Susanna Camusso: "Noi sfideremo il governo a fare
davvero una riforma della Pa che determini un miglioramento
effettivo delle condizioni dei cittadini e dei lavoratori".
Perche', sostiene, quella "che si sta preparando non e' una
riforma ma un piccolo aggiustamento di alcune cosucce". Anche il
leader della Cisl, Raffaele Bonanni, chiede una "vera" riforma
della Pa, per la quale serve il consenso dei lavoratori. Per
questo, rivolgendosi direttamente al ministro Madia, sostiene
che "non bisogna spezzare il filo del dialogo" e che "le
critiche del sindacato non vanno interpretate in modo
pregiudizievole" ma devono servire per aprire un confronto
"costruttivo". Il numero uno della Uil, Luigi Angeletti, boccia
apertamente la riforma, sostenendo che "il voto che merita e' un
5". A suo parere, lo Stato negli ultimi anni e' stato "il
peggiore datore di lavoro: non ha rinnovato i contratti", fermi
al 2009, e ora "ha tagliato i permessi sindacali", per cui nel
settore pubblico "i lavoratori ed i delegati hanno meno permessi
e meno diritti di quanti ne hanno nel settore privato". Insomma,
sostiene ancora Angeletti, si e' "persa un'altra occasione".
(ANSA).
FISCO PIU' SEMPLICE,730 PRECOMPILATO PER 30 MLN ITALIANI
DA 2016 ANCHE SPESE SANITA'. BOSCHI, 'STATO AMICO DEL CITTADINO'
(di Silvia Gasparetto)
(ANSA) - ROMA, 20 GIU - Parte la 'rivoluzione' del fisco
targata Matteo Renzi. Con l'obiettivo di mostrare il volto
"amico" dello Stato nel rapporto con i cittadini-contribuenti ma
anche con le imprese, che da anni lamentano di essere oppresse
da troppa burocrazia (che costa tempo e denaro). E' l'avvio di
"una grande opera di semplificazione" ha detto il ministro delle
Riforme Maria Elena Boschi al termine del Cdm che ha varato i
primi due decreti legislativi che attuano la delega fiscale.
Opera che consentira' prima di tutto di "a oltre 30 milioni di
italiani" di ricevere "la dichiarazione dei redditi
precompilata" spiega il ministro sottolineando che i
provvedimenti avviati (anche il primo tassello per la riforma
del catasto) faranno si' che lo Stato sia appunto "vicino e amico
del cittadino".
E' solo un passaggio preliminare quello che hanno fatto in
Consiglio dei ministri il decreto legislativo sulla
semplificazione fiscale e quello che definisce le nuove
commissioni censuarie per la revisione del catasto, e che si
completera' con un secondo passaggio in Cdm una volta acquisiti i
pareri delle commissioni parlamentari competenti. Ma intanto si
e' fatto "un passo importantissimo" per avvicinare
amministrazione e cittadini, dice il sottosegretario
all'Economia Giovanni Legnini, spiegando che comunque si tratta
di "un primo tassello nel percorso delle riforme fiscali che
derivano dalla 'madre' che e' la delega".
La parte del leone la fa chiaramente il nuovo 730, chiodo
fisso del premier, con il quale dal 2015 dipendenti e pensionati
potranno trovare precompilato nella propria 'cassetta fiscale'
con incluse tutte le informazioni gia' in possesso
dell'amministrazione (dai dati su mutui, a quelli su immobili,
carichi familiari o contributi previdenziali). Una innovazione
che, secondo il Codacons, puo' portare a risparmi fino a "1,8
miliardi per i contribuenti" che utilizzeranno il nuovo modello
senza doversi rivolgere a un professionista. La dichiarazione,
infatti, puo' essere utilizzata cosi' com'e', se il cittadino non
ha bisogno di integrarla con altre informazioni. E dal 2016
questa sorta di 'Cud rafforzato' si arricchira' anche delle spese
sanitarie sostenute (nelle dichiarazioni 2013 circa 41 milioni
di contribuenti hanno portato in detrazione oltre 15 miliardi di
euro di spese) visto che le strutture sanitarie (ospedali,
ambulatori, farmacie) dovranno comunicare le prestazioni al
sistema Tessera sanitaria. Certo si tratta di una
sperimentazione, che si prevede avra' bisogno di un triennio per
arrivare a regime, ma la corsa al 'fisco amico' e' partita.
E se per il cittadino non c'e' solo la semplificazione della
dichiarazione dei redditi, ma anche della successione (va
denunciata solo sopra i 100mila euro per gli eredi diretti) o
sull'utilizzo dell'ecobonus (non si dovranno piu' comunicare alle
Entrate i lavori di riqualificazione energetica che interessano
piu' periodi di imposta), ricco e' anche il pacchetto pro-imprese.
Vengono infatti sfoltiti con il decreto legislativo una serie
di adempimenti che impattano sull'attivita' in particolare delle
Pmi, oltre a essere semplificati i rimborsi Iva (che avverranno
senza adempimenti aggiuntivi fino a 15mila euro). (ANSA).
FISCO: FAVORI A IMPRESA, DIRETTORE AGENZIA ENTRATE PATTEGGIA
(ANSA) - FIRENZE, 20 GIU - L'ex direttore provinciale a
Firenze dell'Agenzia delle entrate, Nunzio Garagozzo, e il
commercialista Silvio Mencucci hanno patteggiato una pena a 2
anni 6 mesi di reclusione. Sono accusati dalla procura di
Firenze di aver aiutato un imprenditore, Emilio Petrilli, per
fargli ottenere favori fiscali.
Per Garagozzo e' stata disposta la confisca di 50 mila euro e
per Mencucci di 105 mila euro. Petrilli e' stato rinviato a
giudizio e per lui e' stato disposto il sequestro preventivo di
6,7 mln, ritenuti profitto del reato. Enrico Santoro, anche lui,
come Mencucci, accusato di aver fatto da mediatore fra Garagozzo
e l'imprenditore, e' stato condannato in abbreviato a 2 anni e 2
mesi 2.
Secondo il pm di Firenze Paolo Barlucchi, nel 2010, Petrilli,
titolare dell'impresa 'Giovanni Tognozzi', avrebbe dato a
Garagozzo ''una somma di denaro di rilevante importo'' ottenendo
in cambio ''un indebito risparmio di imposta di 4.604.889 euro,
la cancellazione del debito per interessi maturati gia' calcolato
in 582 mila euro, l'eliminazione delle relative sanzioni per un
milione e 500 mila euro e l'assenza di contestazione del reato
di dichiarazione infedele''.(ANSA).