FISCO: PADOAN, NUOVO PATTO CON GLI ITALIANI - P.A.: SI LIMA ANCORA PACCHETTO DECRETI, TEMPI STRETTI - ALLARME ESERCITO GB, SOLDATI TROPPO GRASSI PER COMBATTERE
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FISCO: PADOAN, NUOVO PATTO CON GLI ITALIANI
'NO AUMENTO TASSE, MAI PIU' IN UE CON CAPPELLO IN MANO'
(ANSA) - ROMA, 22 GIU - Sul Fisco ''serve un nuovo patto con
i cittadini''. Intervistato dal Mattino, il ministro
dell'Economia Pier Carlo Padoan spiega la strategia del rilancio
per il semestre europeo e sottolinea: ''In Europa l'Italia non
va piu' con il cappello in mano''. Al Sud anche capitali privati,
aggiunge, ''ma sono decisivi gli enti locali''.
La ''via maestra per abbattere le tasse e' quella di trovare
coperture permanenti, altrimenti i tagli non sono credibili. Su
Irpef e Irap intendiamo agire in questo modo'', spiega il
titolare del dicastero di via XX settembre. Intanto, sottolinea,
''le tasse non aumenteranno'', anzi, ''quest'anno abbiamo
avviato una riduzione della pressione fiscale che consolideremo
in futuro''. ''Il mio punto di partenza e' che il governo deve
rispettare i vincoli di bilancio nel suo interesse, deve cioe'
proseguire nell'aggiustamento del saldo strutturale che comporti
una caduta del debito. La stella polare resta questa''. Quella
della spending review, precisa, non e' una cura dimagrante, ma
''un'operazione che mira a trovare risorse e a cambiare il modo
in cui si spende''.
L'Italia in Europa e' presente in modo nuovo, spiega Padoan:
''Non sono andato all'Ecofin a chiedere - sottolinea - ma a
proporre e persuadere che l'Europa metta in cima la crescita e
l'occupazione''. ''Nessuno va piu' con il cappello in mano dalla
Francia o dalla Germania, ma va in Europa per dire all'Europa
che bisogna cambiare tono e prospettiva''. Lasciare via XX
Settembre per entrare nella Commissione Ue? ''Pettegolezzi che
non hanno nessun fondamento, mi pare il caso di lasciarli
perdere''.
''Le politiche di questo governo hanno ed avranno sempre piu'
implicazioni importanti per il Sud - assicura poi - Ma non nego
che nuovi impegni vadano assunti a livello centrale e locale. Da
Roma occorre rivedere il patto di stabilita' interno e
identificare strumenti con i quali convogliare risorse,
soprattutto private, nel Mezzogiorno. Ma i governi locali di
Regioni e Comuni devono capire che la produttivita' e la
ricchezza del Sud dipendono anche da fattori come la sicurezza,
la fiscalita' locale e l'efficienza della burocrazia''. (ANSA).
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P.A.: SI LIMA ANCORA PACCHETTO DECRETI, TEMPI STRETTI
SU CORRUZIONE VALUTATO TESTO AD HOC;FIRMA COLLE A META' SETTIMANA
(di Silvia Gasparetto)
(ANSA) - ROMA, 22 GIU - Sale l'attesa per vedere nero su
bianco il decreto di riforma della pubblica amministrazione. Il
governo infatti sarebbe ancora al lavoro sui testi. Soprattutto
sul fronte P.a. si tratta infatti, si fa notare, della stesura
di un provvedimento complesso, che sarebbe comunque alle battute
finali. Ma cresce la probabilita' che la firma del Capo dello
Stato, annunciata dal ministro Marianna Madia al massimo per
lunedi', possa invece arrivare un po' piu' in la', almeno a meta'
settimana.
Dopo i rilievi del Quirinale su un provvedimento inizialmente
unico e che portava con se' troppe materie eterogenee (rilievo
che peraltro Napolitano ripete da mesi, a tutti i governi), al
Colle non sarebbe infatti ancora tornata la nuova versione delle
misure, spacchettata, come annunciato sempre dal governo, in due
distinti provvedimenti (uno sulla P.a. e l'altro con le misure
per il rilancio della competitivita' per le imprese). Anche
perche', secondo diverse fonti, si starebbe ancora ragionando
sulla possibilita' di far viaggiare con un decreto a se' le norme
anticorruzione, che ampliano i poteri del commissario Raffaele
Cantone, attribuendogli anche la guida dell'Autorita' di
vigilanza sui contratti pubblici in attesa che l'authority venga
poi assorbita dall'Anticorruzione.
Al momento queste norme dovrebbero essere contenute nel
progetto di riforma della P.A. e li', comunque, potrebbero
rimanere, anche per evitare di intasare il Parlamento con troppi
provvedimenti da convertire in 60 giorni alla vigilia della
pausa estiva. Pausa che ancora non e' stata fissata ne' per la
Camera ne' per il Senato, e che gia' gli anni scorsi (anche per
fronteggiare un sempre piu' forte sentimento 'anti-casta'
nell'opinione pubblica) si era assottigliata. Le Camere, tra
l'altro, hanno gia' anche un altro appuntamento 'urgente' non
nella forma (non si tratta di decreto), ma nella sostanza:
quello delle riforme, che negli annunci del governo dovrebbe
ricevere il primo via libera entro luglio.
Nella riforma dell'apparato pubblico, comunque, altri nodi
resterebbero ancora da sciogliere, a partire dallo stop al
trattenimento in servizio per i magistrati oltre i 70 anni, che,
secondo l'allarme lanciato dalle toghe, rischierebbe di mandare
in tilt gli uffici. E complessa appare anche la questione del
taglio a distacchi e permessi sindacali (sui quali i sindacati
hanno gia' annunciato battaglia) perche' ci sono comparti, come ad
esempio quello della scuola, dove le comunicazioni sui distacchi
vanno fatte a inizio estate, in modo che il personale possa
essere sostituito con l'assegnazione delle supplenze annuali e
non creare difficolta' agli studenti e agli istituti nella
definizione degli organici. (ANSA).
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ALLARME ESERCITO GB, SOLDATI TROPPO GRASSI PER COMBATTERE
COLPA DEL CIBO, IN CASERMA TRA PATATINE E COLAZIONE FULL ENGLISH
(ANSA) - LONDRA, 22 GIU - Chili di troppo e forma fisica che
fa acqua da tutte le parti: un'epidemia segnalata da piu' parti,
ma che adesso sembra allargarsi fino al fronte di guerra e
affliggere i militari, proprio quei soldati che dovrebbero
essere tra i piu' rigorosi, per dovere. Almeno questo accade tra
le truppe britanniche.
Tra le forze armate di Sua Maesta' e' emerso un numero
allarmante di soldati fuori forma, sovrappeso, e non in grado di
portare a termine nemmeno i test base di fitness, che dovrebbero
essere pane quotidiano per le truppe, riferisce il Sunday Times
in un articolo dal titolo 'Too fat to fight' (troppo grassi per
combattere), ed e' allarme - e imbarazzo - dopo che risultano
essere 32mila i militari che sono stati 'bocciati' almeno una
volta nelle prove fisiche nel corso degli ultimi tre anni.
Mentre sono circa 22mila i soldati britannici - sia uomini sia
donne - che nello stesso periodo sono risultati sovrappeso con
il rischio di sviluppare problemi di salute.
Il punto e' la dieta, secondo alcuni. Si cita per esempio uno
dei militari di stanza a Camp Bastion, in Afghanistan, dove,
spiega, il regime di alimentazione quotidiano prevede colazione
abbondante (all'Inglese, ndr) ogni mattina, formaggi, pizza e
'scelta libera' presso un buffet di dolci dalla ricca offerta:
dai profitteroles al gelato passando per il cheesecake. Non
manca il cibo sano, ma restano innumerevoli le occasioni di
optare per patatine fritte a pranzo e a cena. Anche sugli orari
imposti per i pasti si punta il dito: devono cenare alle 17, con
la conseguenza che per placare i languorini in serata si faccia
razzia di dolci e snack. Risultato: la gran parte non riesce
nemmeno a fare le flessioni. Sono cifre "da shock" conferma il
professor David Haslam che presiede il National Obesity Forum,
"credevo che fosse compito delle forze armate assicurare che i
militari siano in forma. E se non lo sono, fare in modo che lo
diventino".
Tutti i militari britannici, dai soldati semplici agli
ufficiali con le stellette, devono sottoporsi due volte all'anno
a verifiche sullo stato della loro forma fisica. Sono prove e
test base, routine quasi, eppure sono circa 29.600 gli uomini e
2.819 le donne che almeno una volta tra aprile 2011 e marzo 2014
hanno mostrato livelli di 'fitness' inadeguati. Per non parlare
di chi e' risultato sovrappeso con ripercussioni sulla salute: si
segnala infatti un incremento di casi a rischio diabete,
ipertensione, e cardiopatie proprio a causa dei chili di troppo.
Un allarme che pero' non sembra essere una sorpresa per molti,
stando alle testimonianze raccolte. "Basta guardarsi intorno in
una caserma dell'esercito britannico in qualsiasi parte del
mondo e si noteranno numerosi uomini e donne sovrappeso",
sottolinea un ufficiale. Eppure le regole sono chiare: i
militari sotto i 30 anni per esempio devono essere in grado di
effettuare 44 flessioni in due minuti seguite da 50 esercizi per
gli addominali, quindi correre un miglio e mezzo in non piu' di
10 minuti e 30 secondi.
Il ministero della Difesa britannico si difende: negli ultimi
tre anni solo l'11% e' stato 'bocciato' ai test fisici e molti di
loro hanno poi subito recuperato, fa sapere un portavoce. (ANSA)
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