IL COBAR GDF AERONAVALE CHIEDE AL GOVERNO DI INTERVENIRE SULLA PRESCRIZIONE DEI REATI - di Longino
IL COBAR AERONAVALE ENTRA CON AUTOREVOLEZZA NEL DIBATTITO SULLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA
Si proceda ad un riesame dell’attuale istituto della prescrizione dei reati, nel senso che l’esercizio dell’azione penale abbia l’effetto sospensivo dei termini di decorrenza della prescrizione.
A chiederlo all’Esecutivo del Governo Renzi è il COBAR del Comando Operativo Aeronavale della Guardia di Finanza, l’organismo che rappresenta l’intero comparto del Corpo.
I militari della Guardia di Finanza sostengono che una tale riforma eviterebbe che il lavoro da loro svolto per assicurare corrotti e corruttori alla giustizia “continui ad essere vanificato da assoluzioni e proscioglimenti per intervenuta prescrizione dei reati”.
Essi affermano che “l’impianto normativo italiano parrebbe avere l’effetto di consentire l’allungamento dei processi con ogni mezzo previsto dalle procedure, al fine di pervenire alla prescrizione del reato e ciò dimostra inequivocabilmente il timore della decisione nel merito. Atteso che l’efficacia del contrasto alla corruzione misura la reale volontà della classe politica di perseguire il reato, al momento si deve dedurre che la lotta alla corruzione, nel sistema Italia, dovrà attendere tempi migliori”.
Gli ufficiali e agenti di polizia giudiziaria e tributaria non fanno sconti proprio a nessuno. Essi prendono atto che “in diverse occasioni il Parlamento italiano ha approvato o ha tentato di far approvare leggi ad personam – la depenalizzazione del falso in bilancio, il legittimo impedimento, tanto per citarne alcune - a favore di politici imputati in procedimenti penali, anche per reati di corruzione; con elevato rischio di vedere estinguere i procedimenti a carico di indagati incensurati”. I militari scrivono che la classe politica sembrerebbe ostile al controllo di legalità e più attenta a coloro che hanno scelto di essere contro la legge; inoltre lamentano che gli accordi illeciti tra amministratori, funzionari e imprenditori accrescono gli sprechi e, con essi, la spesa pubblica. A tal proposito ricordano al Governo che la corruzione vale ogni anno circa 60 miliardi.
Mentre in Parlamento si discute su come riformare la rappresentanza militare, questo organismo di rappresentanza ha dato una dimostrazione di competenza, maturità ed onestà intellettuale.
Adesso, forse, sono più chiare le ragioni per cui una certa corrente d’opinione, anzi d’interesse - la stessa che ha depenalizzato il falso in bilancio e scritto la norma sul legittimo impedimento - col pretesto di voler tutelare la massima coesione interna e l’efficienza della Guardia di Finanza, è contraria a concederle i diritti sindacali.
Longino