P.A: RUGHETTI, BLOCCO SALARI? NON SI PUO' TUTTO A TUTTI. STOP RESTA SE NON VIENE CAMBIATO IL DEF, SCELTA SARA' COLLEGIALE. PRESTO CONFRONTO MOBILITA',VERSO NUOVO BLOCCO SALARI

mercoledì 03 settembre 2014


P.A: RUGHETTI, BLOCCO SALARI?NON SI PUO' TUTTO A TUTTI
STOP RESTA SE NON VIENE CAMBIATO IL DEF, SCELTA SARA' COLLEGIALE
   (ANSA) - ROMA, 2 SET - Se bloccare o meno i salari degli
statali e' "una valutazione che andra' fatta nella nota di
aggiornamento Def e nella Legge si Stabilita'". Cosi' il
sottosegretario Pa Angelo Rughetti, a 'In Onda'. "Il Governo
deve fare delle scelte" e "non si puo' dare tutto a tutti". Sara'
"una decisone collegiale". Lo stop "se non cambia il Def resta".

 

P.A:PRESTO CONFRONTO MOBILITA',VERSO NUOVO BLOCCO SALARI

RUGHETTI SU CONTRATTI: NON SI PUO' DARE TUTTO A TUTTI. DOMANI DDL

   (di Marianna Berti)

   (ANSA) - ROMA, 2 SET - "Il Governo deve fare delle scelte" e

"non si puo' dare tutto a tutti". Cosi' il sottosegretario alla

Pa, Angelo Rughetti, sul rinnovo del contratto per i dipendenti

pubblici. La proroga del blocco, quindi, sembra avvicinarsi

sempre di piu'. Anche il 2015 si appresterebbe ad essere

archiviato come un anno di 'vacche magre' per gli statali, che

non godono piu' di aumenti salariali dal 2010. Lo stop,

sottolinea il numero due del ministero della Pa, nel corso della

trasmissione 'In Onda' su La7, "resta" se il "Def non cambia".

Manca quindi poco meno di un mese per scegliere e soprattutto

per raccogliere circa 7 miliardi di euro (a tanto ammonterebbe

le risorse necessarie per il rinnovo triennale).

   Ma non e' il solo capitolo aperto, un altro fronte riguarda la

mobilita' obbligatoria, dopo il via libera al dimezzamento di

distacchi e permessi sindacali i dipartimenti della Pubblica

Amministrazione sono infatti a lavoro sull'attuazione di una

delle previsioni cardine del dl Madia, diventato legge due

settimane fa: il trasferimento dei dipendenti da una sede

all'altra, nel raggio dei 50 chilometri. A breve, infatti, il

ministero della Pa dovrebbe convocare le organizzazioni dei

lavoratori per stabilire, come prevede lo stesso provvedimento,

i criteri per far funzionare tutto il meccanismo. Parametri che

poi necessitano di un decreto del ministro.

   Una convocazione che i sindacati aspettano, come sottolinea

il responsabile Settori Pubblici della Cgil, Michele Gentile:

"attendiamo" l'invito "per tutti quei punti del dl Madia che

necessitavano dell'esame congiunto con noi", dalla mobilita'

obbligatoria al demansionamento.

  Per rendere operativa la mobilita' occorre inoltre prima

definire, o quanto meno aggiornare, le cosiddette 'tabelle di

equiparazione', che, come aveva spiegato il ministro della Pa

Marianna Madia, "consentono di capire quando ti sposti che

qualifiche e retribuzione hai". Un particolare non trascurabile

per quei lavoratori che saranno destinati ad altro ufficio, cosi'

da coprire carenze di organico, da una parte, ed evitare la

formazione di esuberi, dall'altra. Tutto cio' nel rispetto delle

eccezioni, l'iter parlamentare ha infatti apportato delle

modifiche al testo originario del dl, inserendo delle deroghe

per i genitori con bambini sotto i 3 anni o tutelati dalla legge

104.

   Insomma per adesso il ministero sembra concentrato

sull'attuazione del primo tassello della riforma della Pa. Ma,

intanto, domani il Senato si riattivera' sull'altro blocco, la

delega sulla Pubblica Amministrazione, che contiene tante

misure, dalla licenziabilita' per i dirigenti pubblici alla

realizzazione di un ufficio unico del governo sul territorio. La

commissione Affari costituzionali di palazzo Madama comincera' i

lavori sul ddl nel pomeriggio. L'obiettivo del governo e'

completare tutti i passaggi per la fine dell'anno, cosi' da

dedicare il prossimo all'attuazione. Tempi su cui la Cgil si

dice scettica, per Gentile "la delega necessita di 26

provvedimenti attuativi, per cui ci vorranno circa due

anni".(ANSA).

 
P.A: SI LAVORA A MOBILITA',PRESTO CONFRONTO CON SINDACATI
ENTRA NEL VIVO L'ATTUAZIONE DL MADIA. E DOMANI TOCCA ALLA DELEGA
   (di Marianna Berti)
   (ANSA) - ROMA, 2 SET - Ora tocca alla mobilita' obbligatoria,
dopo il via libera al dimezzamento di distacchi e permessi
sindacali i dipartimenti della Pubblica Amministrazione sono a
lavoro sull'attuazione di una delle previsioni cardine del dl
Madia, diventato legge due settimane fa: il trasferimento dei
dipendenti da una sede all'altra, nel raggio dei 50 chilometri.
A breve, infatti, il ministero della Pa dovrebbe convocare le
organizzazioni dei lavoratori per stabilire, come prevede lo
stesso provvedimento, i criteri per far funzionare tutto il
meccanismo. Parametri che poi necessitano di un decreto del
ministro.
   Una convocazione che i sindacati aspettano, come sottolinea
il responsabile Settori Pubblici della Cgil, Michele Gentile:
"attendiamo" l'invito "per tutti quei punti del dl Madia che
necessitavano dell'esame congiunto con noi", dalla mobilita'
obbligatoria al demansionamento. Il sindacato di Corso d'Italia
chiede anche, e al piu' presto, un confronto sul rinnovo dei
contratti nel pubblico impiego. "E' da un anno che lo
chiediamo", ricorda Gentile. Si tratta di un'operazione
massiccia in termini di spesa (da piu' parti si parla di circa 7
miliardi di euro per il triennio). La strada per lo sblocco dei
salari degli statali, fermi dal 2010, e' quindi in salita e con
tutta probabilita' le scelte saranno prese in sede di legge di
Stabilita' o, in anticipo, in occasione del Def, la cui nota di
aggiornamento sara' presentata il primo ottobre.
   Tornando alla mobilita' obbligatoria, per renderla operativa
occorre prima definire, o quanto meno aggiornare, le cosiddette
'tabelle di equiparazione', che, come aveva spiegato il ministro
della Pa Marianna Madia, "consentono di capire quando ti sposti
che qualifiche e retribuzione hai". Un particolare non
trascurabile per quei lavoratori che saranno destinati ad altro
ufficio, cosi' da coprire carenze di organico, da una parte, ed
evitare la formazione di esuberi, dall'altra. Tutto cio' nel
rispetto delle eccezioni, l'iter parlamentare ha infatti
apportato delle modifiche al testo originario del dl, inserendo
delle deroghe per i genitori con bambini sotto i 3 anni o
tutelati dalla legge 104.
   Insomma per adesso il ministero sembra concentrato
sull'attuazione del primo tassello della riforma della Pa. Ma,
intanto, domani il Senato si riattivera' sull'altro blocco, la
delega sulla Pubblica Amministrazione, che contiene tante
misure, dalla licenziabilita' per i dirigenti pubblici alla
realizzazione di un ufficio unico del governo sul territorio. La
commissione Affari costituzionali di palazzo Madama comincera' i
lavori sul ddl nel pomeriggio. L'obiettivo del governo e'
completare tutti i passaggi per la fine dell'anno, cosi' da
dedicare il prossimo all'attuazione. Tempi su cui la Cgil si
dice scettica, per Gentile "la delega necessita di 26
provvedimenti attuativi, per cui ci vorranno circa due
anni".(ANSA).


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