STATALI: VERSO SBLOCCO TETTI SALARI POLIZIA E MILITARI. RECUPERATO 1 MLD EURO DOPO RIUNIONE P.CHIGI TRA LOTTI E MINISTRI. SINDACATI PS E COCER, P.CHIGI SBLOCCHI TETTI SALARI. ANNUNCIO SCIOPERO NON PER POLIZIA-MILITARI,MA CFS E VIGILI FUOCO
STATALI: VERSO SBLOCCO TETTI SALARI POLIZIA E MILITARI
RECUPERATO 1 MLD EURO DOPO RIUNIONE P.CHIGI TRA LOTTI E MINISTRI
(di Massimo Nestico')
(ANSA) - ROMA, 17 SET - Dal 2015 torneranno a muoversi gli
stipendi di forze di polizia e militari, fermi dal 2010. Le
risorse - circa un miliardo di euro - sono state trovate dopo un
incontro a Palazzo Chigi tra Luca Lotti, sottosegretario alla
presidenza del consiglio e braccio destro del premier Matteo
Renzi, ed i ministri interessati, Angelino Alfano (Interno),
Roberta Pinotti (Difesa) e Pier Carlo Padoan (Economia).
"E' stata confermata la decisione - commenta Alfano - di
risolvere la questione. Il lavoro per reperire le risorse e'
positivamente avviato". Da parte loro i sindacati attendono
comunicazioni ufficiali, ma puntualizzano sulla minaccia di
sciopero che aveva fatto tanto arrabbiare il presidente del
Consiglio: riguardava forestali e vigili del fuoco, non forze di
polizia e carabinieri, cui la legge vieta di incrociare le
braccia.
L'annuncio del Governo sulla soluzione "in dirittura
d'arrivo" giunge poco prima che una parte dei sindacati di
polizia e dei Cocer vengano ricevuti a Palazzo Grazioli da
Silvio Berlusconi. Forse un caso o forse la volonta' di bloccare
eventuali strumentalizzazioni della vertenza.
Le coperture di massima sono state dunque trovate. Ora si
lavora a definire i dettagli. Circa 430 milioni di euro sono
stati racimolati nelle pieghe dei bilanci di Interno e Difesa,
mentre poco piu' di 500 milioni sarebbero stati recuperati dal
ministero dell'Economia. Quanto basta, dunque, per eliminare i
tetti salariali che hanno fatto perdere ai poliziotti in quattro
anni, secondo stime dei sindacati, tra i 4mila ed i 6mila euro
netti in quattro anni.
Alla soluzione i ministri Alfano e Pinotti lavoravano da
mesi, poi il 3 settembre c'e' stata la doccia fredda del ministro
per la Pubblica amministrazione Marianna Madia: "Non ci sono le
risorse per lo sblocco dei salari". Sindacati di polizia e Cocer
sono insorti con l'inaudita minaccia dello sciopero generale.
Una presa di posizione che ha provocato l'ira del premier, che
anche ieri li ha accusati di "pressioni indebite" e "forme di
protesta contro la legalita'". Il fido Lotti ha comunque preso in
mano la vertenza ed oggi ha convocato la riunione che si e'
conclusa con una fumata bianca.
Le sigle sindacali non si sono "rimangiati le parole", come
auspicava Renzi. Ma oggi ne hanno precisato il senso.
"All'interno dei Comparti Sicurezza, Difesa e Soccorso Pubblico
- hanno spiegato - vi sono, infatti, categorie che hanno, per
legge, il diritto di sciopero". Si tratta di forestali e vigili
del fuoco. Pertanto, hanno aggiunto, "l'annuncio di fare ricorso
a questa forma legittima di protesta e' da intendersi riferito ai
colleghi di questi settori. Il personale, come sempre e solo se
necessario, attuera' le proprie azioni di protesta senza alcun
pregiudizio per la tutela della sicurezza, della difesa e del
soccorso pubblico dei cittadini e delle Istituzioni
democratiche". Comunque, ha osservato Felice Romano, segretario
del Siulp, "lo sblocco e' la restituzione di soldi che ci
spettavano e premia la meritocrazia, la maggiore produttivita' e
la professionalita' degli uomini e delle donne in uniforme".
(ANSA).
STATALI: SINDACATI PS E COCER, P.CHIGI SBLOCCHI TETTI SALARI
ANNUNCIO SCIOPERO NON PER POLIZIA-MILITARI,MA CFS E VIGILI FUOCO
(ANSA) - ROMA, 17 SET - Riunione oggi a Palazzo Chigi sulla
vicenda dei blocco salariale per forze di polizia e militari tra
il sottosegretario Luca Lotti ed i ministri Angelino Alfano
Roberta Pinotti e Pier Carlo Padoan. I sindacati di polizia ed i
Cocer auspicano un esito positivo dall'incontro ed una
successiva convocazione da parte del premer Matteo Renzi.
"In considerazione di tale novita' e delle strumentalizzazioni
fatte da altri soggetti, interessati alla protesta fine a se
stessa piuttosto che alla risoluzione positiva della
problematica rivendicata - spiegano le sigle - nel prendere le
distanze da tali iniziative, avvertiamo la necessita', in
rappresentanza del 93% degli operatori di questi comparti, e per
il senso di responsabilita' istituzionale che da sempre
accompagna il nostro agire, di precisare che: le iniziative
annunciate sono concepite nel pieno rispetto delle regole e
della legalita'". Infatti, ricordano, "all'interno dei Comparti
Sicurezza, Difesa e Soccorso Pubblico vi sono categorie che
hanno, per legge, il diritto di sciopero. Pertanto, l'annuncio
di fare ricorso a questa forma legittima di protesta e' da
intendersi riferito ai colleghi di questi settori".
"Il personale, come sempre e solo se necessario - proseguono
- attuera' le proprie azioni di protesta senza alcun pregiudizio
per la tutela della sicurezza, della difesa e del soccorso
pubblico dei cittadini e delle Istituzioni democratiche. In
attesa di una comunicazione odierna che preannunci la
risoluzione della problematica, in modo definitivo e
strutturale, qualora la riunione di governo non dovesse essere
definitivamente risolutiva della vertenza in atto, non potranno
che essere confermate tutte le legittime iniziative
preannunciate a tutela dei diritti delle donne e degli uomini in
uniforme". (ANSA).