DALLA POLIZIA AI MILITARI ECCO GLI AUMENTI IN BUSTA (Il Messaggero)

venerdì 19 settembre 2014

Il Messaggero - 19 settembre 2014

DALLA POLIZIA AI MILITARI ECCO GLI AUMENTI IN BUSTA

di L. Ci.

L'ACCORDO

ROMA Le retribuzioni congelate si rimettono in moto, sia per gli scatti legati all'anzianità sia per l'effetto delle promozioni che in questi anni erano state «sterilizzate» dal punto di vista economico. Militari e personale delle forze dell'ordine attendono ora che l'accordo politico raggiunto mercoledì sia tradotto in norme precise, corredate di adeguate coperture, nella legge di Stabilità. Ma lo sblocco delle progressioni di stipendio, al di là dell'effetto positivo per i singoli interessati, evidenzia anche come i comparti difesa e sicurezza abbiano pagato in questi quattro anni una parte consistente del sacrificio complessivo richiesto ai dipendenti pubblici. Per rimuovere la stretta infatti il governo ha dovuto mettere sul piatto oltre un miliardo, cioè circa la metà di quanto veniva stimato necessario - nel Documento di economia e finanza dello scorso aprile - per il finanziamento complessivo dei rinnovi contrattuali nell'anno 2015.

IL PARADOSSO DEL MERITO

Questa situazione dipende dal fatto che le forze di polizie e i militari non hanno una contrattazione come quella degli altri comparti pubblici: gli aumenti - tutti determinati per legge - scattano in base a percorsi rigidi collegati all'anzianità ed alle promozioni. Per cui chi per motivi anagrafici o casuali è incappato nel blocco ha perso molto, mentre magari altri colleghi sono stati più fortunati. L'ulteriore paradosso è che sono stati penalizzati di più i più meritevoli, quelli cioè che hanno conseguito un passaggio di grado, che in molti casi comporta anche un oneroso trasferimento di sede.

Vediamo allora attraverso alcuni esempi cosa succederà dal primo gennaio del prossimo anno; in ogni caso non ci sarà un recupero degli arretrati e quindi le somme lasciate per strada dal 2011 in poi sono perse, anche ai fini della pensione. In ambito militare, un appuntato scelto che nel 2011 aveva 17 anni di servizio potrà contare su un aumento mensile netto di 142 euro, rispetto ad una retribuzione di circa 1.400. Il beneficio è leggermente inferiore (125 euro) per un brigadiere capo con 27 anni di anzianità e più o meno simile (148) per un maresciallo aiutante che ne aveva 17. Invece un maggiore a 13 anni dalla nomina avrà uno scatto di 700 euro al mese, su una retribuzione che arriva più o meno a 1.900.

Consideriamo invece nella polizia l'effetto di alcune promozioni che dal 2015 si tradurranno in effettivi aumenti: un assistente la cui retribuzione base annua lorda è di 19.213 euro ne avrà 642 in più (sempre all'anno) per il passaggio ad assistente capo. Per un ispettore superiore che nel frattempo è diventato sostituto commissario il beneficio economico è di 1.036 euro, su uno stipendio di 23.758.

I numeri

1,06

In miliardi di euro, il costo dello sblocco degli aumenti per militari e forze dell'ordine: in buona parte le risorse sono state recuperate negli stessi comparti

142

L'aumento mensile netto che scatterà dal 2015 per un appuntato scelto che nel 2011 aveva maturato 17 anni di anzianità di servizio


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