FISCO:CONSULTA,CRITERIO PRELIEVI BANCA NON VALE PER AUTONOMI. BOCCIATA NORMA CHE LI EQUIPARA A IMPRENDITORI PER ACCERTAMENTI - ENTRATE STABILI, DA IVA 2 MLD IN PIU' IN 8 MESI - LUTTAZZI, FALSA ACCUSA DI EVASIONE, PAGATO TUTTO NEL 2007

martedì 07 ottobre 2014

FISCO:CONSULTA,CRITERIO PRELIEVI BANCA NON VALE PER AUTONOMI

BOCCIATA NORMA CHE LI EQUIPARA A IMPRENDITORI PER ACCERTAMENTI

   (ANSA) - ROMA, 6 OTT - La Consulta ha dichiarato

l'illegittimita' costituzionale della norma che in materia di

accertamento delle imposte sui redditi estende ai lavoratori

autonomi il meccanismo della presunzione di "compensi"

professionali connessa a prelievi e versamenti sui conti

correnti prevista per gli imprenditori. La norma censurata dalla

Corte Costituzionale con la sentenza n. 228, relatore il giudice

Giancarlo Coraggio, e' l'art. 32 del Dpr 600/1973, contenente

Disposizioni comuni in materia di accertamento delle imposte sui

redditi, modificato dall'art. 1 della legge 311/2004. Alla base

del giudizio, tre avvisi di accertamento emessi in relazione

all'anno d'imposta 2004, per l'accertamento del maggiore

imponibile Irpef e Irap.

   La norma stabilisce la presunzione, ai fini degli

accertamenti fiscali, che le movimentazione bancarie, se non

sono annotate nelle scritture contabili e se non sono indicati i

soggetti beneficiari dei pagamenti, costituiscono compensi

assoggettabili a tassazione. Prevista in un primo tempo per i

soli ricavi, e riferibili quindi agli imprenditori, tale

disposizione e' stata poi estesa anche ai "compensi" e quindi ai

lavoratori autonomi. Un'impostazione che per la Corte

Costituzionale viola gli articoli 3 e 53 della Costituzione

   "Anche se le figure dell'imprenditore e del lavoratore

autonomo sono per molti versi affini nel diritto interno come

nel diritto comunitario - scrive la Corte - esistono specificita'

di quest'ultima categoria che inducono a ritenere arbitraria

l'omogeneita' di trattamento prevista dalla disposizione

censurata" in base alla quale "il prelevamento dal conto

bancario corrisponderebbe ad un costo a sua volta produttivo di

un ricavo". "L'esigenza di combattere un'evasione fiscale

ritenuta rilevante nel settore trova una risposta nella recente

produzione normativa sulla tracciabilita' dei movimenti

finanziari", rileva ancora la sentenza; mentre "nel caso di

specie la presunzione e' lesiva del principio di ragionevolezza

nonche' della capacita' contributiva, essendo arbitrario

ipotizzare che i prelievi ingiustificati da conti correnti

bancari effettuati da un lavoratore autonomo siano destinati ad

un investimento nell'ambito della propria attivita' professionale

e che questo a sua volta sia produttivo di un reddito". (ANSA).

 

FISCO: ENTRATE STABILI, DA IVA 2 MLD IN PIU' IN 8 MESI

GETTITO IMPRESE -3,5 MLD DOPO ACCONTI 2013, BENE LOTTA EVASIONE

   (ANSA) - ROMA, 6 OTT - Le entrate fiscali rimangono

sostanzialmente stabili tra gennaio ed agosto 2014, con un lieve

calo dello 0,4%, pari a circa un miliardo, che conferma

sostanzialmente l'andamento degli ultimi mesi. Ad aumentare in

modo decisamente piu' significativo e' invece il gettito Iva,

cresciuto del 3,2% rispetto allo stesso periodo dello scorso

anno, ovvero di oltre 2,1 miliardi di euro.

   A pesare e' stato l'andamento delle imposte dirette, che

registrano una diminuzione del 3,5% (-5,1 mld) per un gettito

complessivo di 142,6 miliardi. A diminuire e' stato sia il

contributo dell'Irpef che quello dell'Ires. In particolare,

l'Irpef segna una variazione negativa dello 0,8% (-928 milioni),

che riflette gli andamenti delle ritenute sui redditi dei

dipendenti del settore privato (-0,8%), delle ritenute sui

redditi dei dipendenti del settore pubblico (-1%) e dei

lavoratori autonomi (-2,5%), che risultano parzialmente

compensati dall'aumento dei versamenti in autoliquidazione

(+0,8%). Per l'Ires il calo e' piu' drastico, pari al 18,7% (-3,5

miliardi), essenzialmente riconducibile, spiega il Ministero

dell'Economia, ai minori versamenti a saldo 2013 e in acconto

2014, effettuati da banche e assicurazioni a seguito

dell'incremento della misura dell'acconto 2013 fissato, per

questi contribuenti, al 130% dal Dl Imu-Bankitalia. L'incremento

dell'acconto versato nel 2013 infatti si riflette negativamente

sui versamenti effettuati a saldo nel 2014 (relativi all'anno

d'imposta 2013).

   Andamento positivo infine per gli introiti derivanti dalla

lotta all'evasione fiscale e dall'attivita' di accertamento e

controllo: l'aumento e' stato del 14,2%. ovvero di 681 milioni di

euro. (ANSA).

 

FISCO: ENTRATE DA ACCERTAMENTI +14,2% IN 8 MESI (+681 MLN)

   (ANSA) - ROMA, 6 OTT - Continua l'andamento favorevole del

gettito relativo alle entrate tributarie derivanti dall'attivita'

di accertamento e controllo. Negli otto mesi tra gennaio e

agosto 2014, comunica il Ministero dell'Economia, le entrate

legate alla lotta all'evasione risultano in crescita del 14,2%

(+681 milioni di euro).(ANSA).

 

 

LUTTAZZI, FALSA ACCUSA DI EVASIONE, PAGATO TUTTO NEL 2007

IL COMICO SUL SUO BLOG, E' DAL 2001 CHE I MEDIA MI MOLESTANO

   (ANSA) - ROMA, 6 OTT - "Nutro da sempre profonda stima per la

Guardia di Finanza e la raccomando vivamente a chiunque: percio'

considero quello delle Fiamme Gialle di Fiumicino un malaugurato

abbaglio. Mi accusano infatti di aver compiuto un'elusione

fiscale nel 2012 tramite la mia societa'. Ma sono arrivati alla

denuncia penale conteggiando come "non pagate" tasse che la mia

societa' aveva gia' pagato nel 2007!". Cosi' Daniele Luttazzi

risponde sul suo blog alle accuse mosse dalla procura di

Civitavecchia che lo ha iscritto nel registro degli indagati per

un'evasione fiscale da 140 mila euro.

    "Alla vivace e comprensibile protesta del mio ottimo

commercialista - aggiunge il comico -, il luogotenente che ha

condotto l'indagine ha alzato le mani dicendo: "Ah, ma noi i

conti del 2007 non li abbiamo controllati." Testuali parole. E

cosi' mi ritrovo coinvolto in un processo penale che non sarebbe

dovuto neppure cominciare".

   "La mia societa' - scrive ancora l'attore - non era affatto

"una scatola vuota": aveva una sede, dove lavorava una

professionista con una ventennale esperienza nel settore della

distribuzione, dell'organizzazione e della promozione teatrale.

Per sette anni, questa societa' ha curato l'organizzazione e la

promozione dei miei tour teatrali e tutta la contrattualistica

relativa ai miei impegni di lavoro". "Ne' - prosegue - la mia

societa' ha eluso le tasse: sia perche', ripeto, le somme che mi

vengono contestate furono pagate nel 2007 (cioe' cinque anni

prima di percepire i pagamenti: le societa' infatti vanno per

competenza, non per cassa), sia perche' la mia societa' non ha mai

ripartito gli utili. Dov'e' quindi l'elusione fiscale? Non c'e'".

   "Da un fatidico marzo 2001, in cui si scateno' il putiferio

dopo una mia celebre intervista, vengo periodicamente molestato

dai media con il pretesto di reati che non ho commesso - afferma

Luttazzi -. Il metodo e' sempre lo stesso: si impasta una mezza

verita' con una buona dose di malizia al fine di ottenere il

torrone morbido di un titolo che mi dia del disonesto, ben

sapendo, dato che si tratta di professionisti, che una mezza

verita' fa molto piu' danno di una bugia intera".(ANSA).

 

 


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