LE VICENDE GIUDIZIARIE DEI GENERALI SPAZIANTE, BARDI ED ORA ADINOLFI FANNO SEMPRE AUMENTARE LA FIDUCIA NELLA GDF? IL MINISTRO PADOAN LASCIA IL CORPO ABBANDONATO A SE STESSO E CHI PARLA DI SMILITARIZZAZIONE VIENE CONSIDERATO UN ERETICO - di domenico17

domenica 19 ottobre 2014

Pubblichiamo un condivisibile messaggio pubblicato nel forum di FICIESSE dall’utente domenico17; il titolo è della redazione del sito.

 

Messaggio scritto da: domenico17, domenica 19 ottobre 2014 

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Re: TANTI SCANDALI, TANTA FIDUCIA

Tanti scandali, tanta fiducia. Ovviamente, più alto è il grado del soggetto indagato dall’Autorità Giudiziaria, più la fiducia aumenta. L’arresto Spaziante, la perquisizione (ed altro) Bardi, la nuova di Adinolfi, tutti generali di corpo d’armata della Gdf., fanno schizzare la fiducia ai massimi storici. 
Per carità, possono essere abbagli della magistratura, gli stessi finanzieri che ascoltano, indagano, pedinano… possono agire con distrazioni… (così grosse, non penso).
Intanto, nonostante i martellanti annunci governativi di cambiamenti epocali, è un fatto che il povero Cottarelli abbia dovuto arrendersi all’uso dell’auto dei gerarchi perché impossibilitati ad usare un ombrello (si fanno sempre riconoscere, potevano trovarne una migliore). 
I vertici della burocrazia di Stato sono e rimangono degli intoccabili. Sono, a ragione, serenissimi.
Il ministro Padoan, avrà anche tantissime rogne, ma continua a lasciare a se stesso un Corpo, pur sempre alle sue dipendenze, ormai impegnato a tempo pieno sia come parte che controparte nei Tribunali. 
Da viale XXI Aprile (Roma) a Canicattì, tutti silenti aspettando che passi anche questa, bombe inesplose da tenersi a debita distanza, salvo poi continuare a considerare, in modo attento e rapidissimo, grave pericolo per il Corpo una barba lunga o un bottone fuori posto. Trasferimento immediato, e chi se ne frega delle sentenze definitive, giù subito, nelle cantine del palazzo… in fondo quel militare se l’è cercata, l’immagine è sostanza… espressioni compiaciute di approvazione e di orgoglio da parte di tutti (ovviamente, sempre in coro), quel bottone caduto era proprio uno scandalo.
In Parlamento si discute di accorpamenti, di riforme della rappresentanza, di anticorruzione, di sanare il bilancio dello Stato con la lotta all’evasione, etc… nessuno fa cenno alla Guardia di Finanza, neanche il temuto cartello di Medellin è così avvolto dal silenzio, in Colombia. 
Alla possibile connessione tra corruzione e polizia militare, non crede nessuno… chi, timidamente, fa cenno alla smilitarizzazione, ad un sindacato, al diritto alla parola (anche una sola) è considerato dai sessantamila un eretico, quando va bene, altrimenti un cretino. Nessuno domanda, il commissario Cantone in testa, se i vertici della Gdf. sono così distratti dalle vicende personali, o almeno così sfortunati, ma dove andiamo?
Ai sessantamila finanzieri si potrebbe chiedere per chi lavorano? Per lo Stato, per il loro vertice, per un’entità misteriosa o semplicemente per l’Inps, cioè per non alimentare i disastrosi conti della disoccupazione?

 


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