DIFESA: DUE PROCURE INDAGANO SU 'VOLO STATO' PINOTTI. FASCICOLI CONTRO IGNOTI MAGISTRATURA ORDINARIA E MILITARE - PARA' UCCISO, VENT'ANNI DOPO TEST DNA A COLLEGHI - TRANSAZIONI 'SOSPETTE' PER 77 MILIONI MA BANCA NON SEGNALA. INDAGINE GDF IN FILIALE TORINO
DIFESA: DUE PROCURE INDAGANO SU 'VOLO STATO' PINOTTI
FASCICOLI CONTRO IGNOTI MAGISTRATURA ORDINARIA E MILITARE
(ANSA) - ROMA, 14 NOV - Due procure, quella ordinaria e
quella militare, vogliono fare luce sul presunto "volo di Stato"
con cui, il 5 settembre scorso, il ministro della Difesa Roberta
Pinotti raggiunse la Liguria, dove abita, da Roma Ciampino.
Dopo la denuncia presentata dai parlamentari M5S (che hanno
fatto un esposto anche alla magistratura contabile), il
procuratore aggiunto di Roma, Francesco Caporale, e il sostituto
Roberto Felici hanno avviato un procedimento, al momento contro
ignoti, nel quale ipotizzano il reato di peculato d'uso. Il
fascicolo verra' ora istruito e non e' escluso che venga trasmesso
al tribunale dei ministri.
Sulla vicenda indaga anche il procuratore militare di Roma
Marco De Paolis: anche in questo caso si procede contro ignoti e
l'inchiesta, avviata da giorni, e' finalizzata ad accertare la
sussistenza di eventuali reati militari.
Nell'esposto depositato nelle scorse ore negli uffici di
piazzale Clodio i pentastellati sostengono che il ministro
Pinotti abbia usato un Falcon 50 dell'Aeronautica militare per
farsi accompagnare a casa, a Genova, approfittando di un volo di
addestramento programmato dal 31/o stormo dell'Aeronautica.
"Abbiamo fatto il nostro dovere", ha scritto su Facebook,
ieri, il parlamentare del M5S Alessandro Di Battista,
annunciando l'iniziativa. "Abbiamo scritto atti parlamentari su
questa vicenda - ha proseguito - ai quali il ministro non ha
risposto. Non sono i 3.600 euro che quel volo costa ogni ora. Il
problema e' il loro, costante, abuso di potere. Il loro sentirsi
invulnerabili, intoccabili, differenti da noi cittadini. Auguri
ministro".
In una nota il ministero della Difesa, sempre ieri, ha
precisato che quello preso dal ministro "e' stato un volo del
tutto legittimo, come sara' puntualmente chiarito in ogni sede,
compresa quella parlamentare". Si tratta, per la Difesa, di "un
volo addestrativo che non ha comportato alcun maggior onere ma,
al contrario, ha determinato un risparmio per l'erario".
Anche l'Aeronautica militare ha parlato di "un volo di
'routine', addestrativo". Un tipo di volo su cui "e' previsto il
trasporto di passeggeri autorizzati, come avvenuto per il
trasporto del ministro della Difesa nella serata del 5 settembre
2014. Non si trattava quindi di volo di Stato". (ANSA).
PARA' UCCISO, VENT'ANNI DOPO TEST DNA A COLLEGHI
(ANSA) - LIVORNO, 14 NOV - La procura di Livorno ha riaperto
l'inchiesta sull'omicidio di Marco Mandolini, il sottufficiale
della Folgore massacrato a 35 anni sulla scogliera del Romito, a
Livorno, il 13 giugno 1995. Si tratta della terza indagine sul
caso. Con la seconda gli investigatori ricostruirono il dna
dell'assassino. Adesso i magistrati livornesi stanno valutando
l'ipotesi di compararlo a quello di un gruppo di commilitoni
della vittima.
L'indagine, come riporta Il Tirreno, e' stata riaperta dal pg
Alessandro Crini e dal pm di Livorno Massimo Mannucci. L'ipotesi
e' che a uccidere Mandolini sia stato un militare. Il movente
sarebbe collegato al fallimento di una finanziaria, la Con.Fin
Service, nella quale molti para' della Folgore, fra i quali
Mandolini, avevano investito i loro risparmi. La finanziaria
falli' il 27 maggio del 1995. Il 'buco' fu di quasi 45 miliardi.
A processo furono 80 i para' di Livorno che si costituirono parte
civile. I titolari, Walter Bausone e Rosa Scarsi, di
Alessandria, vennero arrestati per bancarotta fraudolenta e
falso in bilancio l'8 giungo 1995, pochi giorni prima
dell'omicidio di Mandolini.
Mandolini venne massacrato a coltellate e poi finito con un
grosso masso scagliato sulla testa. Proprio per questo, i
magistrati ritengono che a ucciderlo sia stato un altro
militare.(ANSA).
TRANSAZIONI 'SOSPETTE' PER 77 MILIONI MA BANCA NON SEGNALA
INDAGINE GDF, IN FILIALE TORINESE VIOLATA NORMA ANTIRICICLAGGIO
(ANSA) - TORINO, 14 NOV - Transazioni di denaro 'sospette'
per 77 milioni di euro effettuate da un correntista implicato in
vicende giudiziarie sono state segnalate dalla banca con tre
anni di ritardo e solo dopo l'intervento della Guardia di
finanza. Per questa violazione delle norme antiriciclaggio un
"primario istituto bancario nazionale" ed il direttore di una
filiale di private banking di Torino sono stati segnalati alle
Fiamme Gialle al ministero dell'Economia e alla Banca d'Italia.
(ANSA).