AG.ENTRATE, 223 MLD IMPONIBILE EVASO PER IRAP - MEF, ENTRATE TRIBUTARIE-CONTRIBUTIVE 9 MESI +0,5% - FISCO: CISL, PRESSIONE SALE, ANNULLA BONUS 80 EURO - EDILIZIA:IN 3 ANNI PESO FISCO QUASI TRIPLICATO, TOCCA 25 MLD
FISCO: AG.ENTRATE, 223 MLD IMPONIBILE EVASO PER IRAP
TAX GAP 97 MLD AL NORD,74 MLD AL SUD, 51 MLD AL CENTRO
(ANSA) - ROMA, 11 NOV - Ammonta a 223 miliardi di euro
l'imponibile 'non dichiarato' al fisco per l'Irap in media nel
2007-12. Lo afferma l'Agenzia delle Entrate in uno studio sul
'tax gap', calcolando la differenza tra imponibili dichiarati e
l'economia reale. Il Tax Gap sull'imponibile Irap e' di 97 mld al
Nord, di 74 mld al Sud e 51 mld al Centro.(ANSA).
FISCO: AG.ENTRATE, 223 MLD IMPONIBILE EVASO PER IRAP (2)
(ANSA) - ROMA, 11 NOV - Lo studio, pubblicato sul primo
numero della rivista in inglese dell'Agenzia "Argomenti di
discussione", verifica l'andamento nei sette anni 2001-06 e in
quello successivo 2007-12, calcolando un aumento dell'imponibile
''non dichiarato'' del 6,06%. Ma non in tutte le aree. Un
miglioramento, rispetto a quello che e' un indice di ''sommerso''
ed evasione, viene mostrato dal Sud: tra il primo periodo e il
secondo, si registra una riduzione del 2,38% del tax gap, a
fronte invece di un aumento dell'1,14% nel Nord Ovest e di una
crescita a due cifre (16,44% e 17,04%) rispettivamente nel Nord
Est e nelle regioni del Centro.
Il Sud, comunque, rimane l'area dove piu' alta e' la
propensione alla creazione di ''tax gap'': gli imponibili celati
rappresentano il 30,24% dell'economia. Seguono le regioni del
centro (21.24%), il Nord-Est (18,16%) e il Nord Ovest (13,66%).
(ANSA).
FISCO: MEF, ENTRATE TRIBUTARIE-CONTRIBUTIVE 9 MESI +0,5%
(ANSA) - ROMA, 17 NOV - Le entrate tributarie e contributive
nel periodo gennaio-settembre 2014 mostrano nel complesso un
aumento dello 0,5% (corrispondente a +2,3 miliardi) rispetto
all'analogo periodo dell'anno precedente. Lo comunica il Mef
precisando che la variazione positiva registrata e' la risultante
della crescita del gettito tributario dello 0,6% (+1,97 mld) e
dell'aumento, per il quarto mese consecutivo, in termini di
cassa, delle entrate contributive pari a +0,2% (+330 milioni),
nonostante a partire da quest'anno le imprese beneficino della
riduzione dei premi assicurativi Inail prevista dalla legge di
stabilita' per il 2014.
Il dato sulle entrate tributarie comprende anche i principali
tributi degli enti territoriali e le poste correttive.
Nei primi 8 mesi le entrate tributarie e contributive
mostravano invece un segno meno: -0,2%, corrispondente a -1
miliardo di euro.(ANSA).
FISCO: CISL, PRESSIONE SALE, ANNULLA BONUS 80 EURO
FURLAN, RIFORMA E' URGENTE, ORA CHI HA DI PIU' PAGHI DI PIU'
(ANSA) - ROMA, 17 NOV - L'aumento del fisco, soprattutto a
livello locale, annulla l'effetto degli sgravi e del bonus degli
80 euro. A dirlo una ricerca della Cisl, dalla quale emerge come
la pressione fiscale nel complesso cresca per le famiglie,
passando dal 30,8% nel 2010 al 31,1% nel 2014. Cosi' lo stesso
bonus, partito a maggio, (oltre che le detrazioni) viene "piu'
che compensato dall'aumento delle altre imposte", in particolare
dell'Iva, delle accise e delle addizionali regionali e comunali.
La riforma del fisco e' "una delle riforme piu' serie ed
urgenti da fare per il Paese", dice il segretario generale della
Cisl, Annamaria Furlan, sottolineando che l'obiettivo deve
essere quello di avere un sistema "piu' equo e progressivo". Una
riforma in cui intervenire anche sulla tassazione "sui grandi
patrimoni immobiliari", aumentandola "in modo proporzionale per
cui chi ha di piu' deve essere chiamato a pagare di piu'". Allo
stesso modo "dobbiamo rivedere la tassazione sulle grandi
ricchezze finanziarie". E' "l'ora di rivolgersi a chi ha di
piu'", insiste Furlan, perche' "in questo Paese il carico fiscale,
troppo aspro e insopportabile, e' tutto sulle spalle dei
lavoratori dipendenti e dei pensionati", che non "ce la fanno
piu'". Inoltre, per il leader della Cisl, bisogna intensificare
la lotta all'evasione fiscale e alla corruzione.
In altre parole, si tratterebbe di una patrimoniale. Pero'
"non per abbattere il debito pubblico, ma per diminuire il peso
delle tasse sulle fasce medie e basse", aggiunge il segretario
confederale Maurizio Petriccioli, in occasione della
presentazione della ricerca della Cisl e del Caf nazionale sulle
dichiarazioni dei redditi dei lavoratori dipendenti e dei
pensionati che nel 2013 si sono rivolti ai centri di assistenza
fiscale del sindacato: "circa 3 milioni di persone, con un
reddito complessivo mediamente di 21.800 euro ed un'aliquota
media attorno al 17%".
"Attraverso il bonus degli 80 euro, il governo ha dato un
sostegno ad una parte della popolazione, ma si e' dimenticato di
un'altra parte che ne aveva altrettanto bisogno, gli
incapienti ed i pensionati", rileva ancora Furlan. Del bonus
"hanno beneficiato in qualche modo 8,6 milioni di famiglie
italiane, circa un terzo del totale" ma nell'orizzonte di medio
termine 2010-2014, appunto, l'effetto viene annullato e solo le
famiglie dei lavoratori dipendenti, con un reddito tra gli 8mila
ed i 26mila euro, afferma inoltre Petriccioli, conservano "un
piccolo beneficio", che pero' "non ha la forza" di rilanciare
l'economia, in cui - e' la fotografia della ricerca - reddito e
consumi sono in calo ed il risparmio si erode sempre piu'.(ANSA).
FISCO: CISL,-77EURO DICHIARAZIONI DIPENDENTI-PENSIONATI 2013
-0,23% REDDITI REALI; -9% RICCHEZZA MEDIA FAMIGLIE 2006-2012
(ANSA) - ROMA, 17 NOV - Nel 2013 "a fronte di una modesta
crescita del reddito (0,46), la lieve riduzione dell'imposta
(-2,01) ha permesso di compensare in buona parte gli effetti
dell'inflazione (1,2) sui redditi reali netti contenendone la
riduzione allo 0,23%", indica la ricerca di Cisl e Caf Cisl sui
dati delle dichiarazioni dei redditi di dipendenti e pensionati
nel 2013.
La riduzione del peso dell'Irpef ha portato ad un +0,97% del
reddito nominale disponibile, mentre la crescita del reddito
complessivo si ferma al +0,46%. "La riduzione dell'imposta
mediamente pagata dai lavoratori dipendenti e pensionati della
banca dati Caf-Cisl e' stata del -2%, pari a circa 77 euro. Per
queste categorie di contribuenti, la riduzione dell'imposta, a
fronte di un aumento del reddito complessivo, e' fenomeno che si
verifica per la prima volta nel periodo successivo alla crisi
del 2008-9".
Le "variazioni piu' consistenti" che concorrono alla riduzione
dell'imposta netta 2013 sono, per l'effetto di nuove norme, le
detrazioni per familiari a carico, gli oneri detraibili al 19%,
le detrazioni per ristrutturazioni edilizie.
Il medio periodo (2010-13) "resta caratterizzato da una
recessione intensa" che pesa su redditi e consumi: "Il reddito
complessivo in termini reali e' diminuito del -4,19%" (per
effetto del +3,01% in termini nominali e del +7,20% di
inflazione), ed "ancora piu' forte e' stata la contrazione in
termini reali del reddito disponibile (-4,7%) e dei consumi
(-11%, di cui -3,7% nel 2013).
Crisi e crescente pressione fiscale, indica ancora la Cisl,
"riducono redditi, consumi e risparmi delle famiglie: a fronte
di una persistente crisi economica, associata a una crescente
pressione fiscale, l'insieme delle famiglie ha reagito in parte
contraendo i consumi e in altra parte utilizzando i risparmi
oppure indebitandosi. Tra il 2006 e il 2012, la ricchezza media
netta in termini reali delle famiglie e' diminuita del 9%, il
risparmio annuale del 38%". (ANSA).
EDILIZIA:IN 3 ANNI PESO FISCO QUASI TRIPLICATO, TOCCA 25 MLD
DE ALBERTIS (ASSIMPREDIL-ANCE), E' PATRIMONIALE CHE FRENA CONSUMI
(ANSA) - MILANO, 17 NOV - "Il prelievo immobiliare e' passato
da 9 miliardi del 2011 fino a 25 miliardi euro" ovvero in tre
anni e' quasi triplicato. A sottolinearlo e' il presidente di
Assimpredil-Ance, Claudio De Albertis che rileva come si tratti
di "una patrimoniale sulla ricchezza delle famiglie, che deprime
i consumi interni" e colpisce "fortemente un settore gia' in
crisi da alcuni anni". Per cui "serve una riforma della
tassazione immobiliare, concentrata sulle rendite e non sul
valore".
Analizzando un caso specifico una ricerca Assimpredil-Ance
evidenzia che a fronte di un investimento di 22.500.000 euro, lo
Stato ha comunque un forte guadagno: se l'operazione ha
pienamente successo l'Erario arriva a incassare, senza alcun
rischio, oltre 7,2 milioni di euro, a fronte di un guadagno per
l'imprenditore di 4,3 m di euro. Mentre se non si vendesse alcun
appartamento, per lo Stato ci sarebbe comunque un gettito di
2,8 milioni di euro, con zero utili per chi ha fatto
l'investimento. (ANSA).