VISCO,CRIMINE FRENA INVESTITORI, SI' AUTORICICLAGGIO. DALL'ESTERO 16 MLD IN MENO, CREDITO E ASSICURAZIONI PIU' CARE

domenica 23 novembre 2014


VISCO,CRIMINE FRENA INVESTITORI, SI' AUTORICICLAGGIO
DALL'ESTERO 16 MLD IN MENO, CREDITO E ASSICURAZIONI PIU' CARE
   (di Paolo Algisi)
   (ANSA) - MILANO, 7 NOV - "La criminalita' organizzata, la
corruzione e l'evasione fiscale" hanno "effetti deleteri"
sull'economia rendendo "impossibile la costituzione di un
ambiente favorevole" alle imprese e riducendo "le possibilita' di
crescita" e l'appeal dell'Italia per i capitali esteri.
   Se il nostro Paese fatica a crescere lo si deve anche alla
diffusione dell'illegalita' nelle istituzioni e nel tessuto
civile e imprenditoriale. Il governatore di Bankitalia, Ignazio
Visco, parla nel corso di un convegno sul "contrasto
all'economia criminale" organizzato da Via Nazionale e dalla
Fondazione Cirgis. E invoca "la rapida approvazione" del reato
di auto-riciclaggio in discussione al Senato.
   Pur nella difficolta' di misurare il costo dei fenomeni
illegali (secondo alcune stime "il sommerso criminale" potrebbe
eccedere "il 10% del Pil"), Visco snocciola una serie di dati
che rendono la dimensione del problema. "La criminalita' ha un
effetto negativo sugli investimenti" in particolare quelli
esteri, i cui flussi, tra il 2006 e il 2012 "sarebbero risultati
superiori del 15 per cento - quasi 16 miliardi di euro" in
presenza che nel periodo di istituzioni "qualitativamente simili
a quelle dell'area dell'euro".
   "Una maggiore densita' criminale fa salire il costo del
credito per le imprese", 30 punti base per chi opera in contesti
a rischio. Nelle assicurazioni "i premi piu' elevati sono stati
pagati" nel 2013 "in Campania, Puglia e Calabria, regioni a
forte densita' criminale". Mentre in Puglia e Basilicata il
radicarsi della criminalita' negli anni Settanta ha fatto perdere
"circa il 16 per cento" del pil.
   Visco invoca "un'amministrazione pubblica trasparente ed
efficiente" contro "la corruzione e l'uso improprio delle
risorse pubbliche", "un'applicazione delle leggi adeguata e
incisiva", anche in ambito civile, cosi' da creare "un ambiente
che valorizzi la legalita'", chiede piu' "istruzione" oltre che l'
"essenziale" attivita' preventiva e repressiva. Ma sottolinea
anche "l'urgenza di introdurre nell'ordinamento il reato di
auto-riciclaggio": "un'adeguata fattispecie penale consentirebbe
di punire efficacemente gli autori dei reati di evasione
fiscale, truffa e corruzione i cui comportamenti in vario modo
ostacolano l'individuazione della provenienza delittuosa del
denaro". Il disegno di legge in discussione al Senato, che non
punisce il "mero impiego di tali proventi", e' "un compromesso"
tra posizioni "anche molto distanti" che pero' "non esclude" in
futuro nuove misure "in ambiti specifici". "Una rapida
approvazione della legge" rappresenta quindi "un primo,
importante, passo dopo anni di discussione".
   "I costi economici della criminalita' sono ormai insostenibili
e costituiscono la principale causa del declino di questo Paese"
ha fatto eco il procuratore aggiunto di Milano e coordinatore
del pool sui reati economici, Francesco Greco, chiedendo alle
istituzioni "un programma straordinario". C'e' moltissimo da fare
in tema di evasione fiscale e contributiva, corruzione,
clientelismo, lavoro nero, inquinamento ambientale. Certo, prima
ancora di "norme serie" sull'autoriciclaggio, ne servirebbero di
"serie" sul riciclaggio: quelle previste dall'ordinamento, ha
constatato, vanno bene solo "per i carrozzieri".(ANSA).

https://www.ficiesse.it/public/2156_relazione%20viasco-%20banca%20d'italia-%20nov2014%20(2).pdf


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