RENZI,CAV SCONTERÀ LA PENA;E RINVIA DELEGA FISCO A 20/2. LIBERA, NORMA 3% INGIUSTA, SIA CANCELLATA PER SEMPRE - INPS: CISL FP, IN P.A MENO ASSENZE DEL SETTORE PRIVATO
RENZI,CAV SCONTERÀ LA PENA;E RINVIA DELEGA FISCO A 20/2
"MA NORMA SACROSANTA". MINORANZA PD ATTACCA, AUMENTANO SOSPETTI
(di Serenella Mattera)
(ANSA) - ROMA, 6 GEN - "Berlusconi sconterà la sua pena fino
all'ultimo giorno". Matteo Renzi non usa giri di parole. Nella
newsletter che invia ai suoi elettori allontana con nettezza il
sospetto di aver inserito nella delega fiscale un salvacondotto
per Silvio Berlusconi. Nessuna 'manina' ha agito per aiutare
l'altro contraente del patto del Nazareno: "Cambiamo il fisco
per gli italiani", afferma il premier, difendendo l'impianto
della norma al centro della bufera. E chiarisce anche che non ha
intenzione di cedere alla pressioni per cambiare subito il testo
del decreto: sarà in Consiglio dei ministri, annuncia, il 20
febbraio. Dopo il voto per l'elezione del presidente della
Repubblica. Ma così, attacca la minoranza Pd, non solo fa sul
fisco una "propaganda indecente" ma "aumenta i sospetti" di un
"favore" al Cav proprio in funzione del voto sul Quirinale.
Non si fa impressionare e tira dritto, però, il presidente
del Consiglio. Trascorre la mattinata dell'Epifania in famiglia,
poi nel pomeriggio torna a Palazzo Chigi e si mette al computer
per scrivere la sua 'Enews', dove affronta di petto il tema.
"Non faccio norme ad personam, nè contra personam. L'ossessione
su Berlusconi sia da parte di chi lo ama, che da parte di chi lo
odia non mi riguarda. A forza di pensare a lui, per anni si sono
dimenticati degli italiani", replica alla minoranza Pd.
Ma non solo. Il premier difende il lavoro in corso per un
fisco "semplice, chiaro, trasparente". Sottolinea che anche i
giornali avevano elogiato il decreto attuativo della delega
approvato in Consiglio dei ministri la vigilia di Natale. E si
rifiuta di disconoscere la norma incriminata, che prevede una
soglia di non punibilità per le imposte evase del 3%
dell'imponibile: "Rispetta il principio di proporzionalità" che
"è sacrosanto". Renzi conferma che delle modifiche al testo sono
al vaglio: "Si può eliminare, circoscrivere, cambiare", scrive
senza entrare nel merito. Ma le ipotesi al vaglio sarebbero
quella di escludere la non punibilità per le ipotesi di frode
(come quella di Berlusconi) o abbassare la percentuale, all'1,6
o 1,8%. Domani ne potrebbe discutere al Mef anche la commissione
tecnica presieduta da Franco Gallo. E potrebbe svolgersi un
incontro di Renzi con il ministro Pier Carlo Padoan, che alcune
fonti davano come possibile già in serata.
Le eventuali correzioni, però, non arriveranno prima del 20
febbraio, annuncia il premier: in quella data il Cdm si riunirà
per discutere l'intero "pacchetto delle riforme fiscali". Non si
interviene prima "per evitare polemiche sia per il Quirinale che
per le riforme", ribadisce il presidente del Consiglio. Ma il
suo ragionamento non tiene, secondo la minoranza Pd. Perché
nonostante le rassicurazioni, finché la presunta norma 'salva
Berlusconi' non scompare o viene modificata, resta il sospetto,
affermano, che in cambio di una sponda sulle riforme e il Colle
si manterrà alla fine una qualche forma di aiuto al Cavaliere. O
che al contrario, come affermano da giorni alcuni parlamentari
di FI, si tratti di una sorta di "ricatto" al premier.
I deputati della minoranza hanno intenzione di dirlo di
persona a Renzi, nel corso dell'assemblea di domani sulle
riforme, che bisogna accelerare. Fissare la data al 20 febbraio
è "una decisione sbagliata", dichiara il bersaniano Alfredo
D'Attorre. E Corradino Mineo: "Sembra un favore a Berlusconi".
Durissimo Stefano Fassina: sul fisco una "propaganda indecente".
I renziani replicano che ormai la 'litania' della minoranza
Pd è paragonabile a quella di Brunetta. Ma anche Scelta civica
chiede di fare in fretta e dalla minoranza Pd più dialogante
viene fatto notare che la delega fiscale contiene diverse
criticità. "Si può discutere tutto", scrive Renzi. E intanto
ribadisce una road map serrata per il 2015, inclusa la riforma
della P.a.: "Stanghiamo i furbetti" e "senza paura delle
resistenze delle lobby e dei signori della burocrazia".(ANSA).
FISCO: LIBERA, NORMA 3% INGIUSTA, SIA CANCELLATA PER SEMPRE
''SACCO DI CARBONE' SIA CONGRUO PER CHI EVADE LE TASSE'
(ANSA) - ROMA, 6 GEN - "Sbagliare è umano, perseverare è
diabolico. Va bene che a Natale si è piu' generosi ma si è
esagerato, speriamo che la Befana porti buoni consigli".
L'associazione Libera spera che la norma del 3% contenuta nel
decreto fiscale ritirato da Renzi sia cancellata definitivamente
e che "il sacco di carbone sia congruo per chi evade le tasse e
froda il fisco, a prescindere dal cognome che porta".
"Quella norma del 3% per cento - afferma l'associazione in
una nota - non è stato sicuramente per il Governo il miglior
modo per iniziare il nuovo anno. Bene si è fatto a ritirare quel
provvedimento, un atto dovuto e inevitabile, ma ora ci
aspettiamo che quella norma ingiusta venga cancellata
definitivamente dall'Agenda del Governo Renzi".
Libera avanza poi una serie di sue proposte in materia: in
primis innalzare i limiti di punibilità per la "dichiarazione
infedele" e per la "omessa dichiarazione" di Irpef e Iva. Le
norme contenute nel dl originario, fra l'altro - sottolinea -
"comportano per i processi non definiti (numerosissimi)
l'annullamento, anche se in fase avanzata, e di conseguenza
l'immediata revoca dei sequestri, particolarmente efficaci
perché gli imputati, pur di ottenere la restituzione degli
immobili, delle aziende, etc, rinvenuti grazie alle indagini
penali, pagano sanzioni e interessi. Nei procedimenti arrivati a
sentenza definitiva, invece, queste norme comportano l'immediato
"annullamento" delle esecuzioni relative a condanne in atto e un
gran lavoro per i giudici, potendo il condannato chiedere
l'annullamento della sentenza irrevocabile già pronunciata, per
evitare effetti per sè sfavorevoli. Le modifiche previste,
inoltre, potrebbero consentire di chiedere la restituzione dei
beni definitivamente confiscati. Insomma - prosegue nella nota
Libera - un vero pasticcio a cui si aggiunge la sostanziale non
perseguibilità al di sotto delle nuove soglie dell'evasione
fiscale".(ANSA).
INPS: CISL FP, IN P.A MENO ASSENZE DEL SETTORE PRIVATO
(ANSA) - ROMA, 3 GEN - "Assenze per malattia? I dati
smentiscono che sia un problema del pubblico impiego". Lo ha
detto Giovanni Faverin, segretario generale della Cisl Fp.
"Come sindacato siamo i primi a denunciare chi si approfitta
di un diritto o di qualche medico compiacente. Anche perché il
primo danno lo si fa ai cittadini e ai colleghi onesti", ha
sottolineato Faverin, aggiungendo che "il punto è che nel
pubblico, come nel privato, servono più verifiche e controlli. I
lavoratori non hanno paura, anzi chiedono trasparenza, proprio
per fugare ogni ombra su eventuali abusi".
Secondo Faverin "il problema è piuttosto quello di capire
perché dove si registrano anomalie o un numero sospetto di
assenze, non si chiede mai conto della responsabilità dei
dirigenti". Quindi - conclude il segretario - "bene uniformare
la normativa tra pubblico e privato, ma se vogliamo risolvere il
problema dobbiamo partire dalle sanzioni contro amministratori o
dirigenti incapaci e collusi".(ANSA).