A MILANO IL SISTEMA INFORMATICO "PROMETEO" COME ESEMPIO DI EFFICIENZA E MERITO NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE - di Antonio Ventriglia
“La pubblica amministrazione italiana vive un momento di dualismo: ad istituzioni in crisi, rigide, percepite come lontane dai cittadini e apparentemente incapaci di disancorarsi da una concezione fortemente piramidale del potere, si contrappongono nuove forze, alla base della piramide, di gruppi e soggetti che, all’interno dell’amministrazione, hanno fatto proprie le parole chiave della riforma amministrativa e agiscono invece in modo nuovo, in reti orizzontali, partecipando attivamente ad iniziative di formazione, seminari, incontri, promuovendo e portando avanti progetti innovativi.”[1]
Concetti validi ed oramai diffusi. Il necessario cambiamento che deve essere attuato nella P.A. vede la figura del “dipendente” come attore principale ed il fattore umano come il nucleo dell’innovazione. La spinta motivazionale, l’esempio positivo e la conseguente emulazione, l’iniziativa del singolo, devono essere posti al centro delle attività organizzative di ogni amministrazione dello Stato che voglia essere parte attiva del cambiamento e non subirlo passivamente. Il buon funzionamento delle pubbliche amministrazioni garantisce sia un livello migliore dei servizi resi ai cittadini e quindi una più grande soddisfazione degli stessi, sia una maggiore gratificazione dei dipendenti pubblici che, specialmente in un periodo storico economicamente infelice, si fanno garanti di una maggiore coesione e stabilità sociale. Come porre in essere quanto necessario e tutti i buoni propositi?
Innanzitutto l’amministrazione pubblica deve predisporre al suo interno un meccanismo premiale che, attraverso miglioramenti economici e/o di carriera, valorizzando professionalità, competenze ed attitudini, incentivi l’attività del singolo, la sua intraprendenza e stimoli la “voglia di fare”. Il “premio” ricevuto servirà sia a gratificare il “buon dipendente”, invogliandolo a proseguire, sia a spronare gli altri a fare altrettanto. Gli esempi di “lavoratori” che si sono distinti nei più svariati campi della P.A. fortunatamente non mancano. Un ottimo esempio di quanto detto si potrà trovare nella nascita del programma “Prometeo”, operativo presso la Corte D'Appello di Milano. Esso ““è un programma creato appositamente per raccogliere e gestire in modo organico i dati della Procura Generale. Tali dati, diversi per ogni singolo ufficio, vengono archiviati e trattati, con conseguente generazione in tempo reale di statistiche, in modo da rendere certo e fluido il flusso di informazioni. Prometeo si presenta come un comune sito web. Questo aspetto “familiare” lo rende molto intuitivo e gli permette, inoltre, di funzionare ed essere raggiungibile da qualsiasi postazione di lavoro connessa alla intranet mediante un browser.
Ciò lo rende indipendente dal sistema operativo o dal corredo di programmi installato su ogni singola macchina. Il suo utilizzo non richiede nessun programma aggiuntivo e quindi non è necessario, né per l’installazione né per l’aggiornamento, l’intervento dell’assistenza sistemistica.
Ogni utente è abilitato ad accedere solo alle informazioni che competono all’ufficio cui appartiene. Tali informazioni però sono gestite dal programma in modo da poter essere condivise in modo controllato. Questo permette di evitare duplicazioni.””[2] Ad oggi il sistema permette di gestire 28.000 record (pratiche) ed ha permesso di sostituire i registri cartacei con strumenti informatici nonché di superare alcune difficoltà come, la scarsa tracciabilità e comprensibilità del flusso di informazioni, l’inadeguata condivisione dei dati tra i vari uffici, la dipendenza da altri strumenti informatici con licenza a pagamento, la necessaria presenza dell’operatore per permettere l’accesso ai dati e cosa non poco importante, “Prometeo” non comporta nessun tipo di onere per l’amministrazione. Il sistema nasce da una convenzione stipulata tra il Comando Regionale Lombardia della Guardia di Finanza e la Procura Generale di Milano, ma è doveroso dirlo, soprattutto dal lodevole operato di Carnevale Davide, Luigi Cerullo e Damiano Franco, che con notevole impegno e professionalità sono stati capaci, non solo di creare un sistema informatico efficiente ma, attraverso l’osservazione, la comprensione e la risoluzione dei reali problemi operativi, di fornire un validissimo aiuto ad una fondamentale amministrazione dello Stato e quindi di migliorare il servizio reso a tutti i cittadini che ne usufruiscono. Gli “operatori” quindi sono stati in grado di cogliere pienamente lo spirito rinnovatore di cui si è parlato innanzi, sarà ora in grado l’amministrazione di porre in essere almeno uno di quei passaggi salienti che permettono la gratificazione del “dipendente”? Ha creato al suo interno un sistema realmente premiale per “l’operatore” che si è positivamente distinto? Saprà incoraggiare gli altri a fare di più e meglio? Infatti, se è pur necessario l’atteggiamento positivo del “dipendente” è certamente indispensabile per il funzionamento di tutto il sistema l’operato della relativa amministrazione! Come detto in precedenza, il cambiamento che deve essere attuato nella P.A. vede la figura del “dipendente” come attore principale ed il fattore umano come il nucleo dell’innovazione, ma questo “attore”, questo “nucleo” devono essere stimolati e supportati da una struttura che è in grado di dare e non solo di ricevere! Il rischio conseguente di tali inadempienze è un appiattimento totale degli “operatori”, che porta alla fine di qualunque interesse al miglioramento, procurando un danno all’amministrazione e causando un mancato progresso della stessa di cui pagheranno tutti i cittadini. Così si genera quella “desertificazione intellettuale” che purtroppo contraddistingue alcune amministrazioni dello Stato, che vede all’opera non soggetti “attivi” che partecipano con entusiasmo all’evoluzione del loro “ambiente di lavoro”, ma “figure inerti” che, spente dall’indifferenza generale, si trascinano placidamente verso quello che è diventato solo un dovere necessario….ma il cambiamento, il progresso, seppure necessari, lo vogliono tutti?
Antonio Ventriglia*
*Segretario Sezione FICIESSE di Seregno (MB)
[1] La centralità delle risorse umane per favorire l’innovazione - Gianni Dominici, Fondazione Censis.
[2] Tratto dall’opuscolo informativo rilasciato in sede di presentazione del programma “Prometeo”.