GINO PAOLI SI DIMETTE DALLA SIAE - APPALTI NELLA SANITA' TORINESE, 9 ARRESTI E 16 INDAGATI - DIFESA: MINISTERO,DIMEZZATE SPESE GIORNALI - DIPARTIMENTO PS, NO RICEZIONE DENUNCE DA AGENTI - FISCO:SVIZZERA;LEGA CONTRO,CGIL PRO. PARTE CORSA RIENTRO
GINO PAOLI SI DIMETTE DALLA SIAE, SONO PERSONA PERBENE
PRESIDENTE, CERTO NON AVER COMMESSO REATI. REGGENZA A SUGAR
(di Silvia Lambertucci) (ANSA) - ROMA, 24 FEB - "Voglio
difendere la mia dignita' di persona per bene". Travolto dalla
bufera scoppiata venerdi' scorso per l'accusa di aver evaso tasse
per 800 mila euro, Gino Paoli lascia la carica di presidente
Siae. Ma non dismette l'orgoglio: "sono certo dei miei
comportamenti e di non aver commesso reati".
Le dimissioni, "irrevocabili", arrivano per lettera al
Consiglio di gestione della societa', convocato nella tarda
mattinata a Milano. Il vecchio leone fisicamente non c'e', e'
rimasto nella sua casa di Genova alle prese con gli avvocati che
lo aiutano a difendersi, alla riunione milanese partecipa con un
collegamento video. Ma l'emotivita' trapela anche dalle poche
righe del documento con cui annuncia un addio ormai da giorni
gia' scritto. "In questi giorni - scrive- assisto purtroppo a
prevedibili,per quanto sommarie,strumentalizzazioni, che
considero profondamente ingiuste". E lui non rinuncia a
difendersi. Sottolinea "il rispetto assoluto di chi sta
doverosamente svolgendo il suo lavoro di indagine", e intanto
ribadisce l'intenzione di combattere per la sua "dignita' di
persona per bene".
Lascia, spiega, per non coinvolgere la societa' degli autori e
degli editori. "Quello che non posso proprio permettermi di
rischiare e' di coinvolgere la Siae in vicende che certamente si
chiariranno, ma che sono e devono restare estranee alla
Societa'". Di qui le dimissioni, che il maestro forse avrebbe
voluto rassegnare di getto, gia' qualche giorno fa appena avuta,
dai media, la notizia delle accuse che pesavano sul suo capo.
Cosi' non e' stato, l'addio di oggi arriva dopo giorni di
riflessioni e anche di riunioni con gli avvocati mentre si
susseguivano le indiscrezioni di stampa sulle intercettazioni
ambientali fatte dalla Guardia di Finanza nello studio del
commercialista Andrea Vallebuona, coinvolto nell'inchiesta della
maxi truffa a Carige, e che sara' ascoltato il 25 febbraio come
teste assistito nel caso che vede coinvolto il cantante.
Giorni nei quali il cantautore ha evitato interviste, e
dichiarazioni. "Ho volutamente aspettato qualche giorno per
parlarvi per non entrare nella foga di queste stesse
strumentalizzazioni", spiega oggi. La chiusa e' una
rivendicazione orgogliosa dell' "anno e mezzo di intenso e
appassionato lavoro" condiviso con il comitato di gestione:
"Credo di aver espletato il mio compito di Presidente al massimo
delle mie capacita'. Sono orgoglioso dei risultati che abbiamo
ottenuto insieme, per cui abbiamo combattuto fianco a fianco in
battaglie importanti, fino all'ultima in favore dei giovani
autori".
Dal consiglio di gestione e dal dg Gaetano Blandini arrivano
i ringraziamenti, "Siamo certi che la posizione di quello che
per noi rimane il nostro Presidente sara' presto chiarita''. Il
commiato e' pieno di riconoscimenti e di affettuosita'. In una
nota ufficiale si riconosce al Maestro di aver "dato un decisivo
impulso e un enorme valore aggiunto al rilancio e alla
modernizzazione della Societa'". Ha avuto "coraggio e visione del
futuro", scrivono i vertici, "Grazie a lui la Siae ha vinto
importanti battaglie a tutela dei diritti e della liberta' di
espressione dei propri associati". Anche i sindacati,
sottolineando la distanza tra la "vicenda personale" del
presidente e la Societa' lo ringraziano. Un capitolo e' chiuso.
Ora per la Siae, che ha alle spalle anni di commissariamento,
bisogna trovare un nuovo presidente. Le procedure indicate dallo
statuto fanno pensare che ci vorra' un mesetto, durante il quale
la reggenza spettera' al vicepresidente Filippo Sugar. E proprio
lui, il giovane e brillante figlio di Caterina Caselli, erede di
una famiglia che fa musica da tanto tempo, di fatto tra i piu'
importanti editori indipendenti, e' indicato da molti come il
candidato naturale per succedere a Paoli, in una linea di
continuita' con il lavoro portato avanti in questi anni.
APPALTI NELLA SANITA' TORINESE, 9 ARRESTI E 16 INDAGATI
SCOPERTA ASSOCIAZIONE A DELINQUERE. PERQUISIZIONI IN MEZZA ITALIA
(ANSA) - TORINO, 24 FEB - "Un articolato sistema di
aggiudicazione fraudolenta di appalti pubblici organizzato
grazie ad amicizie ed interessi reciproci". E' quello scoperto
dalla guardia di finanza di Torino che, dopo tre anni di
indagini sulle gare per l'informatica della Asl Torino 1 e
dell'ospedale San Luigi di Orbassano, ha arrestato nove persone
tra dirigenti pubblici e imprenditori, tre dei quali ai
domiciliari, e ne ha indagate altre sedici.
Associazione per delinquere, turbativa d'asta, corruzione e
falso ideologico i reati contestati dalle fiamme gialle nel
corso delle perquisizioni - 23 in tutto - e dei sequestri
effettuati questa mattina a Torino, Genova, Milano e Parma. In
carcere e' finito il direttore dell'Ufficio tecnico dell'Ospedale
San Luigi di Orbassano, Silvano Nieddu, fino al 2013 direttore
del Sistema Informatico e Telecomunicazione dell'Asl Torino 1.
Stessa misura cautelare per un collaboratore tecnico di Nieddu e
per quattro imprenditori. Domiciliari, invece, per un altro
collaboratore amministrativo dell'Asl Torino 1, anche lui ora ad
Orbassano, per il componente di una commissione aggiudicatrice e
per il legale rappresentante di una ditta.
Gli appalti finiti nel mirino degli inquirenti sono numerosi,
per un valore di diversi milioni di euro. Riguardano, in
particolare, alcuni sistemi informatici, fra cui quello per gli
impianti audio del pronto soccorso, della radiologia e del Cup
dell'ospedale Martini e quello per il pronto soccorso del San
Luigi. Ma sotto la lente della guardia di finanza, e dei pm
Andrea Beconi e Gianfranco Colace, ci sarebbero ora anche altri
appalti: uno riguarderebbe il sistema informatico di una
biblioteca di Torino, un altro sarebbe stato bandito a Trento.
"Se c'e' qualcuno che puo' fare appalti a sua discrezione, c'e'
un sistema fuori controllo, un sistema che da tempo piu' nessuno
gestisce", e' l'accusa del presidente della Regione Piemonte,
Sergio Chiamparino, che definisce "importante" il lavoro di
riforma della sanita' piemontese avviato dalla sua giunta. La
"svolta", come la definisce l'assessore alla Sanita' della
Regione Piemonte Antonio Saitta, con la nomina ad aprile dei
nuovi direttori sanitari e amministrativi delle Asl. "Tutte
figure che saranno scelte non per lottizzazione o meriti
politici ma esclusivamente per competenze professionali", spiega
l'assessore, annunciando l'intenzione di avviare un "servizi
ispettivo" dell'assessorato sugli atti amministrativi e sulle
procedure delle Asl. (ANSA).
DIFESA: MINISTERO,ABBONAMENTI ONLINE,DIMEZZATE SPESE GIORNALI
NELL'AMBITO PROCESSO RAZIONALIZZAZIONE COSTI
(ANSA) - ROMA, 24 FEB - Il Gabinetto del ministero della
Difesa ha ridotto del 50% le spese per l'acquisto di quotidiani
ricorrendo alla formula degli abbonamenti on-line. Lo rende noto
lo stesso ministero sottolineando che "si tratta di un piccolo
ma significativo dettaglio che contribuisce al piu' ampio
processo di razionalizzazione dei costi della Difesa e si
aggiunge ad altri provvedimenti di contenimento della spesa del
dicastero intrapresi da tempo".
Tra i piu' recenti provvedimenti adottati, viene ricordato,
"la riduzione del 20% del personale degli Uffici di diretta
collaborazione del ministro, la vendita delle auto blu, l'avvio
della dismissione di 385 caserme, la riduzione degli alloggi di
rappresentanza da 55 a 6, l'abrogazione del grado vertice delle
armi e dei corpi, l'abrogazione della promozione alla vigilia
della cessazione dal servizio, la direttiva per la riduzione dei
consumi energetici". Tutto cio', viene ancora sottolineato, "a
dimostrazione che la Difesa e' fortemente impegnata in un
processo di riorganizzazione interna per rendere la macchina piu'
efficace e garantire il proprio contributo al sistema Paese".
(ANSA).
SICUREZZA: DIPARTIMENTO PS, NO RICEZIONE DENUNCE DA AGENTI
SOSPESA DISPOSIZIONE PER 'DISOMOGENEITA' INTERPRETATIVE'
(ANSA) - ROMA, 24 FEB - Il Dipartimento della pubblica
sicurezza ha sospeso la disposizione che consentiva anche agli
agenti di polizia giudiziaria, e non solo agli ufficiali di
polizia giudiziaria come previsto dalla legge, di ricevere le
denunce. E' quanto stabilisce una circolare dello stesso
Dipartimento, firmata dal direttore centrale per gli affari
generali Gaudenzio Truzzi ed inviata ai diversi reparti.
"Alla luce di alcune disomogeneita' interpretative", si legge
nella circolare che porta la data di oggi, "e' in corso di
elaborazione uno specifico monitoraggio" e in attesa "del
completamento delle menzionate attivita' ricognitive" e'
necessario "non dar corso ad ulteriori iniziative".
Sulla vicenda, che andava avanti da alcuni mesi, era tornato
proprio ieri il Sap sottolineando che la disposizione metteva "a
rischio migliaia di procedimenti penali" ed era stata decisa per
"coprire la gravissima carenza di 23mila ufficiali di polizia
giudiziaria: 14 mila ispettori e novemila sovrintendenti"(ANSA).
FISCO:SVIZZERA;LEGA CONTRO,CGIL PRO. PARTE CORSA RIENTRO
UKMAR, VOLUNTARY DISCLOSURE E' ACCOZZAGLIA, MA ACCORDO FUNZIONERA'
(ANSA) - ROMA, 24 FEB - L'accordo con la Svizzera e' fatto,
ora puo' partire davvero la voluntary disclosure per il rientro
dei capitali. E mentre gli studi legali iniziano a preparare le
carte - che si stima potrebbero portare nelle casse dello stato
tra i 5 e i 6,5 miliardi - il presidente del Senato, Piero
Grasso, assicura il suo impegno per arrivare alla ratifica ''al
piu' presto'' perche' l'intesa e' ''un significativo passo avanti
nel superamento dei paradisi fiscali''.
L'accordo con la Federazione elvetica pero' non piace al
segretario della Lega Nord, Matteo Salvini, che lo definisce
''un'enorme fregatura per i circa 70 mila frontalieri che non
avranno piu' a che fare con lo Stato svizzero ma con lo Stato
italiano e l'Inps, e quindi devono iniziare ad accendere i ceri
alla Madonna, e per i comuni di confine''. Altro che fregatura,
ribatte per il Pd il deputato Daniele Marantelli, ''l'uscita
della Svizzera dalla black list e' un fatto storico che permette
di contrastare piu' efficacemente l'evasione''.
La firma e' considerata ''molto importante'' anche dalla
leader della Cgil, Susanna Camusso, che chiede di indirizzare le
somme recuperate alla creazione di lavoro ma avanza dubbi sugli
effetti del provvedimento. ''Credo si stiano dichiarando cifre
fantasiose'', osserva. Teme che il bottino per le casse dello
Stato sia inferiore al previsto anche il professore emerito di
diritto tributario all'universita' di Genova, Victor Uckmar.
''L'accordo e' un passo avanti'', secondo Uckmar ma ''sui
140-150 miliardi di reddito che sfugge alla tassazione,
l'amministrazione racimola pochi quattrini. Questo dipende non
dall'inabilita' dell'amministrazione ma dalla pessima
legislazione. Ovvero dalla legge sulla voluntary disclosure.
Quello non e' un testo di legge, e' un'accozzaglia di parole, un
intricato cruciverba''.
E' piu' ottimista l'avvocato svizzero Carlo Bernasconi.
''Molti contribuenti aspettavano la firma dell'accordo per
confermare agli intermediari il mandato per aderire alla
voluntary disclosure. E' rimasto solo qualche irriducibile che
tenta di spostare i soldi a Londra, o nei nuovi paradisi fiscali
in Serbia, Montenegro, Slovacchia e Slovenia ma non ci riesce
perche' gli intermediari sono diventati estremamente prudenti per
evitare le sanzioni del concorso in autoriciclaggio'', afferma
Bernasconi. Proprio la necessita' di abbandonare un sistema in
cui, per gli intermediari, c'era il rischio di essere arrestati
quando andavano all'estero, come e' successo negli Stati Uniti ma
anche in Germania, sarebbe stato uno dei fattori all'origine
della svolta della Svizzera sul segreto bancario. (ANSA).