CALCIO: CAOS PARMA; BANDITO INTERCETTATO DA CC IN TRATTATIVE. PROMETTEVA STOP INCHIESTE, E' DIETRO RIMOZIONE VERTICI LOCALI GDF - IMPIEGATO AGENZIA ENTRATE INDAGATO PER ABUSO ATTIVITA'. FINTI CONTROLLI FISCALI E MINACCE AD AGENTI GDF
CALCIO: CAOS PARMA; BANDITO INTERCETTATO DA CC IN TRATTATIVE
PROMETTEVA STOP INCHIESTE, E' DIETRO RIMOZIONE VERTICI LOCALI GDF
(ANSA) - PARMA, 10 MAR - E' stato intercettato dai
carabinieri di Parma mentre prometteva a Pietro Leonardi,
amministratore delegato del club ducale, di rallentare le
indagini della Guardia di Finanza sulla societa' sportiva e poi
mentre chiacchiera al telefono con il tenente colonnello Luca
Albanese, comandante del nucleo di polizia tributaria di Parma
(poi indagato per corruzione e subito rimosso, insieme al suo
superiore). Si tratta di Eugenio De Paolini Del Vecchio.
Condannato a due ergastoli, per aver ucciso nel 1974 il patrigno
e due cugini nel 1979, l'uomo e' stato molto attivo nell'ambiente
Parma Fc nei giorni di Rezart Taci.
Sarebbe stato lui poi ad organizzare un incontro fra il
magnate albanese, il sindaco di Parma Pizzarotti e alcune
istituzioni locali in un noto ristorante della citta'. Poi Taci
lascio' il club e anche per il super consulente finirono i legami
con i colori gialloblu'. Ma la Procura di Parma sta indagando sul
ruolo avuto dall'uomo e di lui, racconta il Tg3 Emilia-Romagna,
si sarebbe parlato nel summit che i pm parmigiani hanno avuto
nei giorni scorsi con il capo della direzione distrettuale
antimafia di Bologna.
Ad avvalorare il ruolo di Paolini il fatto che Leonardi, nel
dicembre scorso, avrebbe rilasciato dichiarazioni spontanee alla
Guardia di Finanza, ma fino alla perquisizione ordinata dalla
Procura dopo la rimozione dei vertici delle Fiamme Gialle
parmigiane il verbale di quell'incontro non e' mai arrivato ai
magistrati. Alle accuse replica il legale del tenente colonnello
Luca Albanese. ''Il mio assistito vedeva e sentiva la persona
pregiudicata per motivi legati al suo lavoro - ha spiegato
l'avvocato Claudia Pezzoni - Il mio assistito non ha mai
ricevuto regalie e favori''.
(ANSA).
FISCO: IMPIEGATO AGENZIA ENTRATE INDAGATO PER ABUSO ATTIVITA'
FINTI CONTROLLI FISCALI E MINACCE AD AGENTI GDF
(ANSA) - URBINO, 10 MAR - Un impiegato dell'Agenzia delle
Entrate e' stato sottoposto ad obbligo di dimora dal Gip del
Tribunale di Urbino perche' avrebbe ottenuto vantaggi economici
abusando delle proprie funzioni nei confronti di persone
sottoposte a controlli fiscali. Il provvedimento gli e' stato
notificato da agenti della Guardia di finanza di Urbino e
Acqualagna. Secondo le Fiamme gialle, in un'occasione l'indagato
avrebbe tentato di ostacolare un controllo fiscale della Gdf nei
confronti di un ristoratore, sostenendo di aver eseguito lui
stesso la verifica poco prima senza rilevare nessuna
inadempienza. La circostanza non era vera, ma per evitare ad
ogni costo che i finanzieri controllassero il ristorante
l'impiegato sarebbe ricorso ad una serie di minacce verso gli
agenti.
In un altro episodio, l'uomo avrebbe preteso di non pagare
una bottiglia di vino pregiato in un locale pubblico. Il
titolare si e' rifiutato, e l'impiegato ha simulato un controllo
fiscale, ovviamente non autorizzato, senza rilasciare poi alcun
verbale e senza pagare il vino. Il Gip Egidio de Leone gli
imposto l'obbligo di dimora nel comune di residenza, con il
divieto di allontanarsi dalla propria abitazione nelle ore
notturne. (ANSA).