RIFORMA P.A IN AULA SENATO. RESTA NODO DIRIGENTI. FRONTI CALDI DA LICENZIABILITÀ A CONCORSI
RIFORMA P.A IN AULA SENATO. RESTA NODO DIRIGENTI
FRONTI CALDI DA LICENZIABILITÀ A CONCORSI
(ANSA) - ROMA, 6 APR - La riforma della P. A. da mercoledì
riprende il cammino nell'Aula del Senato, con l'obiettivo di
iniziare a votare i primi punti in settimana. La carica degli
emendamenti aggredir? senz'altro il capitolo della dirigenza, su
cui Forza Italia ha gi? annunciato battaglia, mettendo in dubbio
la costituzionalità della decadenza dal ruolo unico per quanti
restano privi di incarico per un certo numero di anni: si parla
di un minimo di 2 per arrivare a un massimo di 5. Ma la
licenziabilità dei dirigenti è uno dei capisaldi del ddl Madia.
Le modifiche passate 'last minute' in commissione
probabilmente faranno discutere anche in Aula. Sempre sulla
dirigenza, si è imposta la laurea magistrale come titolo minimo,
si sono allargati i confini della mobilita, anche verso il
privato (magari semplificando le procedure per l'aspettativa).
Il potere di decidere sulla licenziabilità è stato tolto alla
commissione per la dirigenza (il cui parere non è più
vincolante) per attribuirlo esclusivamente all'amministrazione.
Soprattutto, per i dirigenti presi da fuori, senza concorso, non
si può più procedere per chiamata diretta, indirizzata 'ad
personam', ma si deve aprire una selezione tra una rosa di
candidati.
All'ultimo è passato anche un emendamento che mette dei
limiti al precariato della P.A. Legato al discorso del
precariato è anche il riconoscimento di punteggi nei concorsi
per chi ha maturato esperienze nella P.A con i senatori che
chiederanno di estendere la soglia massima del 50% per le
riserve anche nei bandi relativi agli enti locali. A proposito è
prevista la creazione di un "sistema informativo nazionale", una
sorta di cervellone, una mega database, capace di orientare la
programmazione delle assunzioni. Il tutto sotto il controllo del
ministero della P.A, supportato dall'Aran, l'Agenzia per la
rappresentanza negoziale delle P.A, che cos? acquisirebbe anche
un nuovo ruolo.
Non è escluso inoltre che si torni a parlare di staffetta
generazionale: part time per i lavoratori più anziani e
apprendistato per le nuove leve. C'è poi da immaginarsi un
dibattito ampio sull'accorpamento della Forestale (in molti si
sono detti contrari anche se l'esecutivo ha comunque assicurato
il mantenimento delle funzioni). Sembra invece che si sia
trovata la quadra su un altro punto chiave del ddl, quello che
riguarda i poteri del premier. Il dossier del servizio studi
dell'Aula chiarisce come l'attuazione dei criteri inseriti nella
delega autorizza a cambiare il decreto legislativo del 1999
sull'organizzazione del Governo. Invece, aggiunge, "non è recata
espressa autorizzazione, che peraltro non parrebbe esclusa" a
"modificare la legge 400 del 1988, nella parte relativa agli
organi del Governo e l'organizzazione della Presidenza del
Consiglio". Ma la delega affronta diversi argomenti,
dall'inasprimento alla lotta all'assenteismo, con funzioni di
controllo e relative risorse che passano dalle Asl all'Inps,
alla cittadinanza digitale, alle municipalizzate.
Debutta la 'carta della cittadinanza digitale' e arriva anche
un dirigente incaricato di traghettare alla svolta digitale. Si
pongono inoltre le soglie minime per il telelavoro.C'e' inoltre
un ampio ricorso alla regola del 'silenzio-assenso' tra le
amministrazioni. La riforma prevede poi un taglio delle
prefetture con l'ormai noto Ufficio territoriale dello Stato ed
un sostanziale dimezzamento delle camera di commercio. Tra le
novità infine un provvedimento per sbrogliare la matassa dei
provvedimenti attuativi, con l'obiettivo di fare ordine e di
sbloccare leggi rimaste in sospeso.(ANSA).