MARESCIALLO GDF E EX PATRON SAMB IN MANETTE PER CORRUZIONE. INFORMAZIONI RISERVATE SU INDAGINI IN CAMBIO TERRENO AL MARE - FISCO: BRIATORE E IL MEGAYACHT, NON HO MAI DOVUTO EVADERE. AFFIDATO A PROFESSIONISTI PER ESSERE TRANQUILLO RISPETTO REGOLE
MARESCIALLO GDF E EX PATRON SAMB IN MANETTE PER CORRUZIONE
INFORMAZIONI RISERVATE SU INDAGINI IN CAMBIO TERRENO AL MARE
(ANSA) - ASCOLI PICENO, 13 APR - L'ex presidente della
Sambenedettese calcio Sergio Spina e un maresciallo della
Guardia di finanza in servizio a San Benedetto del Tronto,
Alberto Camposeo, sono stati arrestati per corruzione da agenti
della Gdf. Con loro e' finito in carcere anche un ingegnere,
Ennio Sanguigni, con l'accusa di falso e riciclaggio. Il
maresciallo avrebbe fornito a Spina informazioni riservate in
cambio di un terreno sulla spiaggia di Cupra Marittima,
periziato da Sanguigni.
L'inchiesta e' nata dall'ipotesi originaria di abuso
d'ufficio formulata dalla procura di Ancona nei confronti del
maresciallo Alberto Camposeo per presunti episodi di corruzione
scoperti dalle Fiamme gialle a San Benedetto del Tronto. La
posizione del maresciallo e' stata cosi' stralciata, e gli atti
sono stati trasmessi alla procura di Ascoli Piceno. Il
finanziere e' risultato proprietario di un piccolo appezzamento
di terreno fronte mare a Cupra Marittima, attrezzato di uno
chalet in legno e di un gazebo. Il terreno era stato venduto nel
2009 per diecimila euro, un valore ritenuto dagli investigatori
inadeguato; la somma comunque non era stata pagata da Camposeo
ai venditori, ma da Sergio Spina, elemento di spicco
nell'indagine anconetana.
Secondo l'impianto accusatorio, Spina avrebbe ripagato in
questo modo il finanziere Camposeo per alcuni favori resi: una
serie di informazioni e l'intervento presso altri appartenenti
alla Guardia di Finanza per tutelare gli interessi dell'ex
patron della Samb. Nel marzo 2007 Camposeo si sarebbe fatto
assegnare le pratiche relative ad una societa' alberghiera
amministrata da Spina, che aveva chiesto un nulla osta per il
cambio di intestazione di due concessioni demaniali. La Gdf
doveva compiere accertamenti e valutare la potenzialita'
economica della persona subentrante nella concessione. A maggio
2005 Camposeo avrebbe omesso di inserire in un fascicolo due
esposti orali di altrettanti cittadini su fatti riguardanti
Spina e fatture da loro mai emesse nei confronti della struttura
alberghiera dell'ex presidente della Sambenedettese.
Ad ottobre 2011 Camposeo avrebbe chiesto al proprio
comandante di Compagnia informazioni su una verifica fiscale
sulle societa' del gruppo Spina. Secondo l'accusa, l'imprenditore
per ripagarlo di questi favori, a maggio 2007 gli avrebbe
concesso l'uso del terreno in riva al mare (227 mq) eseguendo a
proprie spese lavori per lo chalet e il gazebo, e cedendogli poi
definitivamente l'appezzamento nel giugno 2009 "al prezzo
fittizio di 10.000 euro (in base alla stima di Ennio Sanguigni
ritenuta dalla Procura 'falsa')". Il terreno in realta' non
sarebbe mai stato pagato da Camposeo, "ma interamente ed
esclusivamente da Spina".
La ricostruzione sarebbe corroborata da numerose
intercettazioni telefoniche dalle quali emergerebbe una
sostanziale consapevolezza di impunita' degli indagati. Il
procuratore capo di Ascoli Michele Renzo ha espresso
soddisfazione per il lavoro svolto dagli agenti della Guardia di
Finanza in questa inchiesta. (ANSA).
MARESCIALLO GDF E EX PATRON SAMB ARRESTATI:RESPINGONO ACCUSE
(ANSA) - ASCOLI PICENO, 13 APR - Si dichiarano estranei alle
accuse l'imprenditore Sergio Spina, ex patron della
Sambenedettese calcio, e il maresciallo della Guardia di Finanza
Alberto Camposeo, in servizio presso la compagnia di San
Benedetto del Tronto, arrestati dalla Gdf con l'accusa di
corruzione. Attraverso i propri legali hanno gia' presentato
istanza di scarcerazione immediata al Gip Giuliana Filippello,
che si e' riservata la decisione, in attesa del parere del
procuratore capo di Ascoli Michele Renzo, titolare
dell'inchiesta.
''Camposeo ha negato assolutamente ogni circostanza
addebitata - dice l'avv. Meri Cossignani che assiste il
finanziere -. Siamo stupiti dell'esecuzione di una misura
cautelare in carcere per fatti lontanissimi nel tempo e del
tutto privi di elementi probatori: siamo in presenza solo di
congetture e di un'analisi parziale dei fatti''. Sul terreno a
Cupra Marittima, che secondo l'accusa Spina avrebbe pagato pur
intestandolo al maresciallo Camposeo, il legale afferma: ''il
terreno e' stato comprato dal mio assistito grazie all'aiuto
economico della famiglia d'origine''.
Ha respinto le accuse anche Spina. ''Ha smentito punto per
punto tutti gli episodi che la procura di Ascoli gli contesta''
e' il commento dell'avvocato Francesco Voltattorni. ''Spina ha
acquistato un'altra porzione di terreno dalla famiglia
venditrice, un terreno a fianco di quello acquistato dal
maresciallo Camposeo, che a sua volta lo ha comprato e pagato da
solo e non con soldi del mio assistito''. La misura cautelare in
carcere fa riferimento al pericolo di inquinamento delle prove,
ma il legale argomenta che ''i fatti sono lontani negli anni
tanto che, comunque, si prescriveranno: il provvedimento e' fuori
fuori luogo. Per altro Spina non ha alcun rapporto con Ennio
Sanguigni (il terzo arrestato, l'ingegnere che avrebbe eseguito
la perizia sul terreno ndr) da quattro anni e mezzo e fra loro
c'e' una causa in corso. Con il maresciallo Camposeo ha normali
contatti, ma niente di piu'''.
(ANSA).
FISCO: BRIATORE E IL MEGAYACHT, NON HO MAI DOVUTO EVADERE
AFFIDATO A PROFESSIONISTI PER ESSERE TRANQUILLO RISPETTO REGOLE
(ANSA) - GENOVA, 13 APR - "Non mi sono mai servito di 'teste
di legno'. Il mio nome e' sempre apparso dietro le societa' da me
create ma non mi occupo direttamente dell'amministrazione delle
societa'". Lo ha dichiarato Flavio Briatore al processo che, a
Genova, lo vede imputato insieme ad altre quattro persone per
reati fiscali legati al noleggio del megayacht "Force Blue"
sequestrato nel maggio 2010.
Briatore ha precisato di "aver avuto i migliori
professionisti proprio per essere tranquillo che si
rispettassero tutte le regole". "Non ho mai pensato ne' dovuto
evadere le tasse" ha detto. Ha spiegato che "la gestione del
Force Blue era stata affidata dalla Autumn Sailing, proprietaria
dell'imbarcazione, alla societa' di brokeraggio Fraser Yacht con
sedi in tutto il mondo, perche' si occupasse di tutto". Questo e'
stato confermato oggi da Maria Pia De Fusco, uno degli
amministratori della Autumn Sailing e da Ferdinando Tarquini,
comandante del Force Blue, entrambi coimputati nel processo, ma
anche dai rappresentanti della Fraser Yacht sentiti nelle scorse
udienze. "C'era un contratto - ha riferito Briatore - quando uno
ti gestisce un settore che non conosci ci fidiamo". Ha poi detto
che si informa sempre di quanto guadagna il personale delle
societa' che si riferiscono a lui. "Sono nato povero - ha detto -
e ricordo i sacrifici che hanno fatto i miei genitori. Per
questo mi interesso anche dei familiari di chi lavora per me.
Non voglio che debbano soffrire o avere preoccupazioni".
Briatore ha messo agli atti una copia del periodico Forbes che
gli aveva dedicato la copertina. "Io non sono miliardario - ha
affermato - ma sono l'unico non miliardario al quale quella
rivista, che e' la "Bibbia" dei miliardari, ha dedicato la
copertina e dove si dice che so quello che loro vogliono. Il mio
lavoro e' quello di avere l'intuito di fondare delle societa' che
anticipano i desideri dei clienti. Nell'ambito dello yachting
volevo fare barche per persone ricche. Le barche a sette stelle
so come farle". Ed ha aggiunto: "Ho sempre agito in accordo con
le leggi del Paese in cui risiedo e ho superato brillantemente
tutte le verifiche fiscali. Quando noleggiavo il Force Blue ho
sempre pagato tutti i conti che la Fraser mi mandava". (ANSA).