DIFESA: LIBRO BIANCO;ANCHE FORZE DI RISERVA REGIONALI. PER ESIGENZE CONTINGENTI MILITARI E RISPOSTA A EMERGENZE CIVILI. LA DIFESA CAMBIA,LARGO AI GIOVANI E CONTRATTI A TERMINE. VIA LIBERA A LIBRO BIANCO, 'ITALIA LEADER IN AREE CRISI VICINE'

mercoledì 22 aprile 2015

DIFESA: LIBRO BIANCO;ANCHE FORZE DI RISERVA REGIONALI

PER ESIGENZE CONTINGENTI MILITARI E RISPOSTA A EMERGENZE CIVILI

   (ANSA) - ROMA, 21 APR - La costituzione di una "nuova

struttura della Riserva volontaria", anche su base regionale,

verra' proposta dalla Difesa che, nel Libro Bianco, ricorda come

"la componente della Riserva e' parte integrante delle capacita'

di uno Strumento militare di natura professionale" ed e'

richiesta dalla Nato "per consentire di mantenere in servizio

Forze armate piu' ridotte e con costi inferiori, secondo il

principio dell'economia degli sforzi".

   "L'incertezza degli scenari internazionali e la possibilita'

che la dimensione quantitativa delle future Forze armate possa

essere non sufficiente in alcune situazioni operative - si legge

nel Libro Bianco - richiedono forme d'integrazione delle

capacita' dello strumento militare. L'obiettivo e' la creazione di

una riserva operativa efficace e prontamente impiegabile, che

sia cioe' composta di una forza ben addestrata di ufficiali,

sottufficiali e truppa, per esigenze contingenti militari e di

risposta a emergenze civili".

   In questo contesto la Difesa presentera' delle "proposte

operative" per la costituzione di una nuova struttura della

riserva volontaria che "sia coerente con la nuova struttura

concettuale degli arruolamenti e delle progressioni di carriera;

tragga vantaggio delle strutture e delle capacita' delle

Associazioni d'arma esistenti, soprattutto in relazione al fatto

che la stessa riserva potrebbe essere impiegata in attivita' di

concorso alle istituzioni dello Stato in caso di eventi

eccezionali; si connoti su base regionale o macro-regionale, per

minimizzare i costi e connettere la struttura della riserva al

territorio che la esprime; si basi su un modello di

finanziamento  esterno al bilancio ordinario".

   Sono previste diverse forme di adesione a questa Riserva

(comunque aperta "al piu' ampio numero possibile di

professionalita' e gradi"): "da quella piu' giovane ed operativa,

da impiegare piu' frequentemente, a quella part-time e

specialistica, che avra' cicli di impiego meno frequenti".

   La chiave del successo per la costituzione di una Riserva

efficace, spiega la Difesa, "e' la sua piena integrazione nella

struttura delle capacita' delle Forze armate e il suo utilizzo

regolare in cicli d'impiego e di addestramento. Il tutto in un

sistema che sia in grado di impiegare regolarmente, in funzione

delle esigenze, forze regolari e riservisti per coprire il piu'

ampio spettro delle esigenze di sicurezza e difesa

nazionali".(ANSA).

 

LA DIFESA CAMBIA,LARGO AI GIOVANI E CONTRATTI A TERMINE

VIA LIBERA A LIBRO BIANCO, 'ITALIA LEADER IN AREE CRISI VICINE'

   (ANSA) - ROMA, 21 APR - Uno "strumento militare" piu' giovane,

snello e operativo, meno costoso ed in grado di rispondere

velocemente e con efficacia alle crisi internazionali che piu' da

vicino minacciano l'Italia, a cominciare da quelle che

infiammano l'area del Mediterraneo, dove il nostro Paese e'

pronto ad assumere la leadership di eventuali missioni: e' la

riforma delle Forze armate contenuta nel Libro Bianco della

Difesa illustrato oggi al presidente della Repubblica, Sergio

Mattarella e "apprezzato" dal Consiglio Supremo di Difesa.

Quattro, secondo l'illustrazione del ministro Roberta Pinotti, i

pilastri della riforma: dove e come impiegare lo strumento

militare; l'organizzazione; il personale e le risorse.

   MEDITERRANEO, FOCUS AZIONE MILITARE - L'obiettivo e'

concentrare lo sforzo militare nelle aree di maggiore interesse

per il Paese, o di interesse addirittura "vitale". Oggi le forze

armate sono pensate per interventi in ogni regione del mondo ed

infatti i militari italiani sono impegnati in circa 30 missioni

all'estero, in tre continenti. L'Italia e' alla guida di

coalizioni anche in regioni molto distanti. Il Libro Bianco

individua invece come priorita' per il Paese la vicina area

euro-mediterranea, dove l'Italia e' pronta per un ruolo di

leader. Fuori da essa, le Forze armate concorreranno alla

sicurezza internazionale, insieme agli alleati.

   ACCENTRAMENTO DECISIONI E ORGANIZZAZIONE INTERFORZE - Oggi,

denuncia il Libro Bianco, le decisioni di politica militare e

industriale sono talvolta incoerenti, con le singole Forze

armate dotate di ampia autonomia e che tendono a controllare

direttamente le operazioni militari e gli investimenti. Sono

moltissimi i centri di spesa, e c'e' ridondanza di

infrastrutture. Domani, secondo il documento programmatico della

Difesa, tutte le decisioni politiche saranno la responsabilita'

del ministro; tutte le operazioni militari sotto comando

interforze, cosi' come interforze (e coordinata con i partner

europei) sara' la pianificazione, ma anche la logistica. Previsti

accorpamenti dei Reparti e unificazione delle funzioni.

   CONTRATTI 'A TERMINE' E RETRIBUZIONI ADEGUATE - Le Forze

armate sono oggi caratterizzate da una prevalenza di personale

in servizio permanente, il cui graduale invecchiamento comporta

una riduzione dell'operativita'. Gli stipendi sono bassi e le

indennita' di missione alte. L'obiettivo del Libro Bianco e'

quello di avere piu' personale in ferma prefissata, quindi con

contratti "a termine", piu' giovani arruolati e con maggiori

tutele al momento del congedo. E' poi prevista una nuova

struttura della retribuzione, connessa con l'operativita'

militare e capace di attrarre il personale piu' preparato.

   150.000 MILITARI E LEGGE PLURIENNALE PER INVESTIMENTI - Il

bilancio della Difesa e' attualmente caratterizzato da un alto

costo del personale e pochissime risorse per la manutenzione.

Molti mezzi non sono utilizzabili per la mancanza di ricambi.

Inoltre, c'e' una forte oscillazione nel tempo delle risorse,

che di fatto impedisce di programmare. SituaZione resa ancora

piu' difficile dal fatto che industria e Difesa dialogano poco e

male. Con la riforma della Pinotti si conferma la riduzione dei

militari da 190 mila a 150.000 militari, recuperando risorse per

l'operativita'. Previsto un unico capitolo di bilancio per nuovi

acquisti e manutenzione, e una legge pluriennale per gli

investimenti militari. Sara' adottato, inoltre, un piano

strategico per lo sviluppo della base industriale e tecnologica.

   CONSIGLIO SUPREMO DIFESA - Il Consiglio Supremo di Difesa ha

dato il via libera a quella che viene definita una

"significativa riforma" volta tra l'altro a "rafforzare la

direzione politica del Ministro" e a "migliorare l'attuale

modello professionale". Il Libro Bianco definisce i "principi e

i criteri" sulla cui base sara' realizzata una "complessa opera

di riorganizzazione" dello strumento militare, che sara' messa a

punto nei prossimi da alcune commissioni guidate dal capo di

Stato maggiore della Difesa, sulla base delle direttive del

ministro. Dal Consiglio arriva infine l' "incoraggiamento a

valutare con particolare attenzione il 'modello operativo'

che potrebbe dover essere profondamente e rapidamente innovato

rispetto a quello attuale, in ragione della duplice esigenza di

far fronte con efficacia alle nuove minacce e di rispettare i

vincoli di bilancio imposti dal mantenimento della stabilita'

della finanza pubblica". (ANSA).


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