PUNIRE UN DELEGATO COCER, ANCHE SOLO PER UN TAGLIO DI CAPELLI, UMILIA TUTTI I RAPPRESENTATI E FA INDIETREGGIARE LO STRUMENTO DELLA RAPPRESENTANZA MILITARE DI ALMENO TRENTA ANNI - di Domenico Vallefuoco.

lunedì 01 giugno 2015

 

 

Circola in “rete” ormai da settimane la notizia della punizione inflitta al delegato Cocer Girolamo FOTI per capelli lunghi, il prossimo 13 luglio, lo stesso, affronterà un processo militare interno con una contestazione per la quale è prevista la consegna di rigore. Con quale accusa? Quella di aver assunto la presidenza di un'associazione, "Il Movimento Libera Rappresentanza",  un’organizzazione di cittadini intenzionati a portare all'attenzione dei più la tutela d’interessi garantiti dalla Costituzione. Praticamente ne più ne meno di quello che propongono migliaia di gruppi, movimenti, associazioni, partiti, circoli, etc., etc.. Per capire un po’ di più i termini della vicenda, leggere l'interrogazione parlamentare  presentata da RIZZO Gianluca del Movimento Cinque Stelle al Ministro della Difesa dopo aver appreso la notizia dall'articolo di stampa di Toni De Marchi che racconta della vicenda FOTI e pubblicato da “Il Fatto Quotidiano” il 16 maggio u.s.. Poi, se la nottata è proprio lunga, date uno sguardo anche allo statuto di quest’Associazione FICIESSE, cittadini e finanziari che da anni, bene o male, trattano argomenti analoghi a quelli per i quali si vuole processare il delegato Cocer, Girolamo FOTI.

In ambito più ristretto, quello militare, anche le rappresentanze Cocer, Coir, Cobar, ormai da sempre si battono (almeno il petto) per tali argomenti: adunanze plenarie, delibere a nastro, striscioni in corteo (uno abbastanza fotografato porta la scritta "Diritti sindacali alla Guardia di Finanza"), ricorsi alla Corte Europea dei diritti umani, etc.

Altresì in Parlamento, da decenni, si discute della necessità di riformare il sistema della rappresentanza militare. Anche in questa legislatura sono in cottura sui fornelli della Commissione Difesa della Camera un bel numero di proposte, ne stanno parlando tanto, hanno sentito un po' tutti: Cocer, vertici militari, studiosi del diritto, ex magistrati, avvocati... Scrivere questa riforma forse non è facile ma non è neanche così difficile, si potrebbe scopiazzare qualcosa che già funziona in Europa e buona notte.

"Capelli lunghi", dicevamo, è come se Landini (Fiom Cgil) venisse punito per la maglietta bianca che si vede sotto la camicia, ma quale lavoratore si affiderebbe ad un leader così vulnerabile che a mala pena riesce a tutelare se stesso? Presidente Elio VITO (Commissione Difesa), la vogliamo portare a riva questa riforma della rappresentanza militare? Nell’anno 2015, questa di FOTI, non le sembra così stucchevole da motivare tutti a cancellare un sistema che non tutela nulla e nessuno? Il delegato in questione è tra quelli di vertice, quelli nazionali, quelli che vengono convocati per conoscere le necessità della base, figuriamoci come si possono rappresentare i diritti di quel lavoratore in divisa alloggiato in una tenda allagata nelle campagne di una città come Milano, non colpita da nessun nemico o calamità se non da una costosissima e ricchissima fiera internazionale.

In tutto questo appare sempre più incomprensibile l'atteggiamento fin qui mostrato dai Cocer… di fronte ad un possibile gol a porta vuota, anche se il risultato delle partite è solitamente concordato con le autorità di vertice cui si è affiancati,  preferiscono sedere in tribuna. Avete per caso una strategia o semplicemente si rinvia già tutto a settembre?  I Cocer della GDF. e dell’AA.MM, sempre attenti su questi argomenti, anche loro pensano che sia meglio non immischiarsi?

Il delegato Cocer Girolamo FOTI sta mostrando spalle larghe e fiato lungo, doversi giustificare, però, per un taglio di capelli, da delegato nazionale di migliaia e migliaia di lavoratori, imbarazza tutti e fa precipitare lo strumento della rappresentanza militare di almeno trenta anni.

Domenico Vallefuoco


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