P.A: C.CONTI,RISCHIO PORTE APERTE PER DIRIGENTI ESTERNI. DUBBI SU NOVITA' DANNO ERARIALE,MA ANCHE SU PARTECIPATE E COMUNI - 2 GIUGNO: PINOTTI, IERI SFILATA DI SERVITORI DELLO STATO - FISCO: MAXI SEQUESTRO A MARCHESE CATTANEO ADORNO
P.A: C.CONTI,RISCHIO PORTE APERTE PER DIRIGENTI ESTERNI
DUBBI SU NOVITA' DANNO ERARIALE,MA ANCHE SU PARTECIPATE E COMUNI
(di Marianna Berti)
(ANSA) - ROMA, 3 GIU - La Corte dei Conti fa una lunga lista
delle "perplessita'" suscitate dal ddl di riforma della Pubblica
Amministrazione. Dubbi che toccano diversi capitoli della
delega, dalla dirigenza alle partecipate. In particolare, mette
in guardia dai rischi di una mobilita' senza confini tra pubblico
e privato, che, spiega, potrebbe comportare un "piu' ampio" e
"discrezionale ricorso al conferimento di incarichi dirigenziali
ad estranei". Ma non solo, la Corte rileva piu' di un profilo
critico nella revisione della regole sulla responsabilita'
amministrativo contabile, in ballo c'e' infatti il danno
erariale, su cui la magistratura in questione rivendica
un'autonomia di giudizio.
A mettere in fila tutti gli appunti sul ddl Madia e' il
presidente della Corte dei Conti, Raffaele Squitieri, in
audizione in commissione Affari Costituzionali alla Camera, dove
il provvedimento e' al suo secondo passaggio. La Corte rileva
anche le note positive, come le novita' introdotte sulla
cittadinanza digitale o l'estensione del silenzio-assenso a
tutte le pubbliche amministrazioni. Ancora una volta e' pero'
l'intervento sulla dirigenza, una riforma nella riforma, a
sollevare i timori dei magistrati contabili: oltre
all'ampliamento delle ipotesi di mobilita' tra le amministrazioni
e tra queste e il settore privato, Squitieri parla del pericolo,
innescato dal ruolo unico, di una "conflittuale concorrenza" tra
gli enti pubblici per la scelta dei candidati migliori. E le
perplessita' diventano "forti" quando si passa a considerare la
revisione della responsabilita' amministrativo contabile, ovvero
del danno erariale. Innanzitutto, precisa, si tratta di una
materia che "attiene all'ordinamento civile e non
all'organizzazione amministrativa". Inoltre se si deve mettere
mano alla questione, per la Corte si dovrebbe procedere a un
"organico riordino". Tuttavia per la magistratura contabile non
siamo solo 'fuori tema': "Pur se il criterio dell'esclusiva
responsabilita' dei dirigenti per l'attivita' gestionale si ponga
quale naturale corollario della separazione delle attivita' di
indirizzo politico da quelle di amministrazione attiva, lo
stesso necessita di essere declinato salvaguardando l'autonomia
dei giudici contabili nel ricostruire le fattispecie di danno".
Sempre sul fronte dirigenza, altri dubbi riguardano la
sostenibilita' finanziaria dell'obbligo per i Comuni di gestire
la funzione di direzione apicale in via associata (la Corte
rileva come il 57% dei comuni sia privo tanto di dirigenti).
Squitieri si sofferma anche sulle partecipate pubbliche, su
cui osserva: "manca l'esplicita indicazione di obiettivi di tipo
quantitativo, espressi in termini di risparmi da realizzare, o
di numero di societa' da aggregare o sciogliere". Un altro punto
critico riguarderebbe la possibilita' di ricorre a piani di
rientro, per la Corte la previsione potrebbe infatti innescare
una stretta creditizia. Altre problematiche sono state messe in
evidenza dal procuratore nazionale Antimafia, Franco Roberti,
secondo cui il taglio del 60% delle tariffe per le
intercettazioni va valutato con attenzione affinche' "non ponga a
rischio la continuita' e l'efficienza delle attivita'
intercettative". Roberti teme soprattutto una ricaduta negativa
a sugli investimenti sostenuti dagli operatori.
In audizione anche i sindacati con un giudizio duro della
Cgil, secondo cui la riforma presenta tratti ''fortemente
antistorici, da anni '50''. Sul ddl e' intervenuta inoltre
Unioncamere, che ha spiegato come l'associazione stia gia'
andando nel verso indicato dal provvedimento, con ''25 camere di
commercio'' che hanno gia' deliberato l'accorpamento su
105.(ANSA)
2 GIUGNO: PINOTTI, IERI SFILATA DI SERVITORI DELLO STATO
'MARO', CON INDIA AL BIVIO, INTESA O CONTROVERSIA INTERNAZIONALE'
(ANSA) - ROMA, 3 GIU - "A differenza di altri Stati, in
Italia scegliamo di fare una sfilata soprattutto con gli uomini
e le donne. Non e' una sfilata di mezzi bellici e di sistemi
d'arma, come a Mosca. Nessuna esibizione 'muscolare', ma
cittadini che sfilano non in quanto armati, ma perche', avendo
giurato fedelta' alla Repubblica, decidono di servire lo Stato,
con un servizio difficile e impegnativo". Intervistata da
Avvenire, il ministro della Difesa Roberta Pinotti torna cosi'
sulla parata di ieri. "Il 2 giugno e' il momento in cui le Forze
armate rendono omaggio alla Repubblica".
Il ministro si sofferma anche sull'omaggio ai maro' durante la
sfilata: "Non potevamo assolutamente non ricordarli e lo abbiamo
fatto. Siamo impegnati non solo col ricordo, ma anche con
l'impegno fattivo per riuscire a capire se e' possibile un'intesa
con l'India - siamo alle ultime battute nella ricerca di un
accordo - o se dobbiamo andare a una controversia
internazionale. La vicenda e' partita con delle difficolta',
rimetterla nella giusta direzione non e' semplice. Voglio dire
agli italiani - sottolinea Pinotti - che non dimentichiamo mai i
nostri Maro'".
(ANSA).
FISCO: MAXI SEQUESTRO A MARCHESE CATTANEO ADORNO
NON DICHIARATI UTILI SOCIETA' UNILINK,EVASI 1 MLN E 200 MILA EURO
(ANSA) - GENOVA, 3 GIU - La procura di Genova ha sequestrato in
via preventiva quote societarie per oltre 1 milione e 200 mila
euro al marchese Giacomo Cattaneo Adorno e ai suoi familiari.
Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, Cattaneo insieme
ai due figli e alla moglie avrebbe evaso quella cifra nel 2008,
non dichiarando nel 2009 gli utili ricavati dalla societa'
Unilink. Per l'accusa, la societa' con sede in Lussemburgo
opererebbe in realta' in Italia dove il reddito avrebbe dovuto
esser dichiarato. (ANSA).
FISCO: MAXI SEQUESTRO A MARCHESE CATTANEO ADORNO (2)
(ANSA) - GENOVA, 3 GIU - La societa' riconducibile al marchese
Giacomo Cattaneo Adorno le cui quote sono state sequestrate oggi
per un totale di un milione e 200 mila euro e' la consociata
italiana di Unilink, la Namira. Oltre al marchese sono indagati
per evasione fiscale anche la moglie Emanuela Brignole e i figli
Serena e Filippo.
Cattaneo Adorno era stato condannato, con sentenza divenuta
definitiva nel 2002, a quattro anni di reclusione per concorso
in concussione per i lavori legati alle celebrazioni colombiane
del 1992 a Genova. Si era rifugiato in Brasile e era rientrato
nel novembre 2006 beneficiando dell'indulto. Il Tribunale di
sorveglianza della corte d'appello di Genova, accogliendo la
richiesta del suo difensore, ne aveva poi deciso l'affidamento
ai servizi sociali nel maggio 2007 per la pena residua e cosi' il
marchese aveva prestato la sua opera a favore dell'onlus San
Marcellino, fondata dai Padri Gesuiti, che si occupa delle
persone senza dimora. (ANSA).