CGIL: NASCE IL LABORATORIO DELLE POLITICHE FISCALI. PRIMI DUE APPUNTAMENTI SU EVASIONE FISCALE. FICIESSE PARTECIPA AL TAVOLO DEI LAVORI
Pubblichiamo il comunicato stampa del laboratorio delle politiche fiscali della Cgil. La confederazione sindacale di Corso Italia evolve la sua azione di sindacato con uno sguardo che va oltre il mondo del lavoro in senso stretto e abbraccia i grandi temi di uno Stato, come quello italiano, che ha bisogno costruire un ponte verso il futuro con la partecipazione attiva di diversi attori: cittadini inclusi. Ficiesse ha partecipato al primo incontro, tenutosi a Roma il 16 Giugno 2015, e sarà parte integrante del progetto.
Comunicato della CGIL
Nasce il Laboratorio delle politiche fiscali della Cgil, un luogo di incontro, confronto e scambio di competenze ed esperienze in tema di fisco, politica delle entrare e finanza pubblica. Un Laboratorio di idee “per far si che le politiche fiscali diventino, insieme alla contrattazione e al welfare, tema centrale nell'azione del sindacato. Utile a tal fine un Laboratorio che possa fare interagire dirigenti sindacali insieme ad un gruppo fisso di esperti”. Così Cristian Perniciano, responsabile delle politiche fiscali della Cgil nazionale ha introdotto il primo incontro del Laboratorio che si è tenuto il 16 giugno nella sede nazionale della Cgil.
Al centro della discussione il tema dell'evasione fiscale dei grandi contribuenti, l'elusione e l'abuso del diritto, l'evasione transnazionale, i paradisi fiscali, anche in relazione ai decreti contenuti nella delega fiscale legge 23/14 di recente emanazione. “L'evasione fiscale - ha spiegato Perniciano - non è solo una questione di giustizia, ma anche culturale, di efficienza del sistema delle imprese, di sostenibilità dei conti di finanza pubblica”.
Ad aprire i lavori è stato Oreste Saccone, coordinatore scientifico del Laboratorio. Nella sua relazione ha descritto la dimensione del problema evasione riportando alcuni dati: 91 sono i miliardi evasi in media in Italia tra il 2007 e il 2012, di cui 40 mld di euro riferibili all'Iva; oltre 44 mld alle imposte sul reddito (Ires e Irpef dalle sole imprese e dal lavoro autonomo); oltre 7 mld all'Irap. L'ammontare complessivo di tributi e contributi annualmente evasi supera in Italia i 120 miliardi di euro all'anno. Cifre stimate, secondo Saccone, con una “metodologia non del tutto attendibile che non tiene conto di quei fenomeni di elusione non evincibili in sede di confronto delle basi imponibili dichiarate con i dati di contabilità nazionale. Serve una stima ufficiale credibile” così come la delega fiscale ha demandato al Governo.
L'evasione fiscale, ha sottolineato il coordinatore scientifico del Laboratorio “è un fatto culturale: nell’opinione pubblica sembra prevalere una visione fatalistica dell’evasione come realtà ontologica inattaccabile, come peculiarità italiana, che differenzia il nostro Paese dalle altre grandi democrazie occidentali. Su questo substrato socio-culturale si sviluppa e prospera il partito degli evasori e dei suoi supporter”. Nella sua relazione Saccone ha poi elencato gli specifici strumenti e le misure di controllo e compliance dell'evasione dei grandi contribuenti (tutoraggio, ruling internazionale, interpelli antielusivi, interpelli CFC, clausola antielusiva, accordi di cooperazione internazionale, strutture regionali dedicate al controllo dei grandi contribuenti) evidenziandone sia le criticità che le prospettive. Infine, Saccone si è soffermato sull'abuso del diritto, in particolare sulle criticità della disciplina dell’abuso del diritto formulata nello schema di decreto.