ANSA PINOTTI, SICUREZZA SI', MA SENZA DUPLICAZIONI - SICUREZZA:TERRORISMO E COLD CASE, ARRIVA BANCA DATI DNA - AGENTI SPAGNOLI IN ITALIA, ITALIANI IN SPAGNA - CONSUMI +1,2% CON FISCO E BONUS, MA -65 MLD SU 2007 - FOCUS/CASA, IMMOBILI SVALUTATI 2MILA MLD
ANSA/ Pinotti, sicurezza si', ma senza orpelli e duplicazioni
Ministro della Difesa a Spoleto a incontri con Paolo Mieli
(di Paolo Petroni)
(ANSA) - SPOLETO (PERUGIA), 4 LUG - Se si parla di tagli alla
difesa, il ministro Roberta Pinotti e' precisa, rifiutando
qualsiasi facile polemica populista: "Quel che e' essenziale per
garantirci la sicurezza ci deve essere, ma a orpelli e
duplicazioni si puo' rinunciare e il discorso vale anche per il
patrimonio immobiliare del ministero e delle forze armate".
Il ministro della Difesa parla a Spoleto, al Festival, ospite
degli incontri condotti da Paolo Mieli, che la saluta e presenta
come il primo ministro della Difesa donna, il primo che si e'
buttato con un paracadute e la prima donna che diverra' un giorno
presidente della Repubblica, affermazione che lei accoglie con
un sorriso.
"Se il governo durera' fino al 2018 - spiega ancora - credo
che, nonostante certe resistenze, riusciro' nel mio obiettivo,
che e' quello di far capire alle diverse armi che devono viversi
di piu' come un tutt'uno". Come lavorano assieme nelle missioni
all'estero, cosi' devono continuare a fare a casa e, racconta, se
c'e' bisogno di una base di elicotteri non e' possibile che Marina
e Aeronautica se ne facciano una ciascuna "e questo devo
farglielo capire io che sono il ministro di tutte le armi". E
cita il "Libro bianco" che deve servire anche a questo.
"Il Ministero della Difesa e' quello che, dal 2000 ha
tagliato di piu', il 26% del suo bilancio", sottolinea la
Pinotti, aggiungendo che "sarebbe facile e si avrebbe un gran
successo popolare a dire tagliamo tutti gli F35, ma non e' cosi'
che si puo' fare il ministro, ci vuole responsabilita' e capire i
problemi. La Difesa ha bisogno di scelte con tempi lunghi, anche
trent'anni, per quel che riguarda il dotarsi di navi o aerei".
Con Mieli parla anche di se' e delle figlie, della sua vita
privata, ex capo scout, ex professoressa di lettere, amante
dello sport, cattolica praticante, "persona assolutamente
determinata, impegnata a far bene quel che sta facendo", come si
definisce, veltroniana diventata renziana dopo che questi perse
le primarie con Bersani ("lo votai e oggi dico che fu un
errore"): "Renzi fece quella sera un discorso bellissimo, che mi
sono riascoltata piu' volte, dicendomi: questa e' la persona di
cui abbiamo bisogno". Quanto alle primarie, sostiene che "senza
politica, senza un patto programmatico non hanno senso".
Su Renzi infine si scalda e dice: "non e', come dicono,
quello che fa solo promesse in tv, ma e' uno che si va a vedere e
controllare tutto, provvedimento per provvedimento. Ricordo i
suoi interventi sul bilancio punto per punto per capire che si
era letto voce per voce tutte le 800 pagine. Il suo impegno
costante e' quello di tenere unito il lavoro dei vari ministri,
riportando tutti sempre puntualmente al progetto collettivo".
(ANSA).
ANSA/ Sicurezza:terrorismo e cold case, arriva banca dati Dna
Affiancata da laboratorio. Orlando,nuovo strumento lotta crimine
(ANSA) - ROMA, 4 LUG - Soluzione di casi complessi,
ritrovamento di persone scomparse, identificazione di persone
decedute e non identificate, rafforzamento della cooperazione
tra Stati nella lotta a terrorismo, immigrazione clandestina,
criminalita' internazionale. Sono i principali campi di utilizzo
della banca dati del Dna.
Il via libera preliminare al regolamento per la sua
istituzione e' stato varato ieri dal Consiglio dei ministri: un
primo passaggio cui ne seguiranno altri, visto che il
provvedimento dovra' poi essere adottato con Decreto del
Presidente della Repubblica. Ma si e' messo in moto il meccanismo
per rendere operativa una struttura gia' realta' in molti paesi
esteri e di cui anche in Italia si parla da anni. Una struttura
che "consentira' a magistrati e forze dell'ordine di avere un
nuovo strumento nella lotta al crimine. L'Italia sara'
all'avanguardia nell'uso di tecnologie chiave, sempre piu' sicure
ed affidabili", afferma il ministro della Giustizia Andrea
Orlando. La banca dati sara' allestita presso il Viminale. Ad
essa si affianca a Rebibbia il laboratorio centrale del Dna
presso il Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria.
Importanti indagini hanno avuto un impulso decisivo grazie
all'esame sul Dna: basti pensare al caso di Elisa Claps e al
ruolo dell'investigazione genetica nel caso di Yara Gambirasio
il cui processo all'unico imputato, Massimo Bossetti, e' appena
cominciato. Ma un altro versante in cui il Dna puo' rivelarsi
centrale sono i "cold case", i casi irrisolti da lungo tempo. In
Germania, dove la Banca nasce nel 1998 e sono custodite le
tracce genetiche di oltre 500 mila autori di crimini, durante i
primi sei anni sono stati risolti circa 18 mila casi.
La semplificazione nelle indagini, inoltre, potrebbe produrre
una riduzione di sprechi e costi. Per la banca dati si potra'
prelevare il Dna di autori o presunti autori di reati non
colposi, condannati in via definitiva, arrestati in flagranza di
reato o sottoposti a fermo, in custodia cautelare o ai
domiciliari. Ma sara' possibile anche catalogare materiale
genetico di persone scomparse, decedute non identificate o non
identificabili. Il regolamento fissa in 40 anni il termine
massimo per cancellare il profilo del Dna e in 20 quello per
distruggere il relativo campione biologico.
Uno dei dubbi che da sempre ruota attorno al progetto
riguarda il diritto alla riservatezza e il rischio "Grande
Fratello genetico", ma in realta' sono state previste necessarie
tutele di privacy e anonimato anche coinvolgendo il Garante.
Inoltre questo strumento potrebbe rivelarsi di grande utilita'
non solo per scoprire gli autori di un reato, ma anche per
scagionare chi e' innocente. 1,8 milioni di euro per l'Interno e
di 900mila per la Giustizia i costi stimati a regime. (ANSA).
Sicurezza: agenti spagnoli in Italia, italiani in Spagna
Al via per il secondo anno il progetto 'Comisaras Conjuntas'
(ANSA) - FIRENZE, 4 LUG - Snellire lo scambio di informazioni
tra i corpi di polizia e facilitare i contatti tra i turisti e
le forze dell'ordine locali, nonche' con le autorita' diplomatiche
e consolari di Italia e Spagna. Questo l'obiettivo del progetto
'Comisaras Conjuntas' che, per il secondo anno consecutivo,
portera' i corpi di polizia dei due Paesi a uno scambio.
Complessivamente sei agenti della polizia di Stato italiana
svolgeranno il servizio di pattugliamento nel periodo estivo
insieme ad agenti spagnoli in zone di grande affluenza turistica
(Madrid, Mlaga, Ibiza e Formentera), mentre altrettanti agenti
del Cuerpo Nacional de Polica spagnolo e tre della Guardia
Civil si recheranno in Italia. Tra le citta' che verranno
presidiate ci sara' anche Firenze insieme a Roma, Venezia e alla
costa amalfitana.
Gli agenti presteranno servizio con la propria divisa
d'ordinanza anche per essere immediatamente riconoscibili. I
poliziotti italiani saranno a Madrid (dal 1 al 15 luglio),
Malaga (dal 1 al 15 agosto) e Ibiza (dal 16 al 31 agosto). Le
loro funzioni spazieranno dai pattugliamenti a piedi o con
veicolo all'assistenza alle vittime di reato, alla prevenzione
della criminalita' e all'assistenza nella formalizzazione di
denunce.
Negli stessi periodi in cui la Polizia di Stato fara' servizio
in Spagna, agenti del Cuerpo Nacional de Polica, due per
quindicina nelle citta' di Firenze (dal 1 al 15 agosto) e Roma
(dal 1 al 15 luglio e dal 16 al 31 agosto) e della Guardia
Civil, per due mesi (dal 1 luglio al 31 agosto) nelle citta' di
Venezia, Sorrento e Amalfi, svolgeranno le stesse funzioni.
(ANSA).
ANSA/ Consumi +1,2% con fisco e bonus, ma -65 mld su 2007
Prometeia, Italia cresce meno di Ue, crisi ha cambiato costumi
(di Monica Paternesi)
(ANSA) - ROMA, 3 LUG - Tornano a crescere i consumi in Italia
e nel 2015 segneranno un +1,2% spinti da una prima ripresa
dell'occupazione, bonus e grandi eventi, per poi proseguire ad
un ritmo di crescita dell'1,1% nei due anni successivi, toccando
nel 2017 i 956 miliardi. Secondo quanto emerge dall'ultima
Rapporto Club Consumo di Prometeia pero', la crescita sara'
inferiore alla media Ue (+1,6%) e gli italiani, diventati cauti
con la crisi, non oseranno molto, restando ancora per un bel po'
di tempo lontani da quella cifra di 1.002 miliardi raggiunta nel
2007. Quest'anno i consumi ammonteranno infatti
complessivamente a prezzi correnti a 936,6 miliardi, circa 65 in
meno rispetto a otto anni fa, e in percentuale cresceranno meno
dei redditi che segneranno un +1,4%.
Expo, Giubileo, incentivi fiscali (80 euro, bonus bebe',
anticipo Tfr, agevolazioni per ristrutturazioni e acquisto
mobili ed elettrodomestici), insieme al calo del prezzo del
petrolio, incideranno sulla crescita dei redditi lo 0,9% in
termini nominali.
La crescita lenta a dire il vero riguarda, nell'Eurozona,
anche la Francia, che quest'anno segnera' in termini di consumi
un misero +0,7%; boom invece per la Spagna con +2,7%, seguita da
Regno Unito (+2,2%) e Germania (+1,7%).
Secondo il rapporto di Prometeia un aiuto vero per la ripresa
dei consumi delle famiglie arriva sia dalla politica di bilancio
intrapresa dal governo, sia dalla dinamica dei prezzi al
consumo, previsti stabili in media d'anno (+0.2%).
La domanda sul mercato interno potra' inoltre beneficiare, dai
trimestri centrali del 2015 e per tutto il 2016, anche del
rafforzamento della spesa dei turisti stranieri, grazie a Expo e
Giubileo. Ma il quadro "che nel complesso volge al positivo"
"cela tuttavia alcuni elementi di fragilita'": in primis il
proseguimento del calo dell'occupazione nelle regioni del Sud e
per i giovani.
Anche l'analisi settoriale della dinamica dei consumi
testimonia come gli italiani siano cambiati: "la spesa delle
famiglie continuera' a risentire di nuovi stili e modelli di
consumo e dei lasciti quantitativi e qualitativi della lunga
crisi", spiega Alessandra Lanza di Prometeia.
Nel 2015 infatti, il rafforzamento riguardera' tutti i mercati
di consumo, con segnali evidenti per mobilita', mezzi di
trasporto, beni durevoli per l'ambiente domestico, ma anche per
tutto il made in Italy, tipico dell'esperienza di consumo del
turista straniero; negli anni successivi a fare la parte del
leone sara' la domanda di beni durevoli che continuera' a mostrare
una crescita superiore a quella dei consumi totali, anche per il
miglioramento delle condizioni creditizie e del mercato
immobiliare. (ANSA).
ANSA-FOCUS/ Casa, immobili svalutati 2mila mld ma e' boom fisco
Confedilizia-Cgia, valgono meno ma piu' tasse
(ANSA) - ROMA, 4 LUG - Un valore del patrimonio immobiliare
italiano in picchiata mentre le tasse continuano a crescere:
Confedilizia rilancia l'allarme casa con dati pesanti. "Il
patrimonio immobiliare italiano si e' svalutato dal 2012 di circa
2.000 miliardi", una riduzione del 30% "verificatasi per effetto
soprattutto della forte imposizione fiscale", puntualizza il
presidente, Giorgio Spaziani Testa. E "quanto alle tasse: di
sole imposte patrimoniali, l'aumento rispetto al 2011 e' stato
del 178%, dai 9 miliardi dell'Ici ai 25 di Imu e Tasi". Una
situazione che "necessita, come non ci stanchiamo di ripetere,
di azioni urgenti per porvi rimedio".
Sul fronte del patrimonio immobiliare "siamo meno ricchi, ma
paghiamo di piu', due fenomeni di segno opposto che hanno
contribuito a spingere il settore dell'edilizia nella crisi piu'
pesante mai registrata negli ultimi 70 anni" dice anche la Cgia
di Mestre: "In questi ultimi 5 anni il valore economico degli
immobili - calcola il suo centro studi - e' crollato di circa
1.200 miliardi di euro (-14,2%) ma nel contempo le tasse sono
salite in misura esponenziale: +31,2 per cento"; cosi' "in
termini assoluti, il carico fiscale sul mattone e' aumentato di
12,3 miliardi di euro: se nel 2010 era pari a 39,48 miliardi di
euro nel 2014 ha toccato i 51,8 miliardi".
Ancora secondo i calcoli della la Cgia di Mestre in termini
assoluti e' sceso soprattutto il valore economico delle
abitazioni: in 5 anni la perdita e' stata di 1 miliardo di euro
(-16,6%), mentre gli altri immobili (capannoni, uffici, negozi,
laboratori artigianali, etc.) hanno subito una contrazione pari
a 136,6 milioni di euro (-6,7%). E' uno scenario in cui le
compravendite sono in "forte contrazione: sempre tra il 2010 e
il 2014 per le abitazioni sono diminuite di circa 208.000 unita'
(-27,3%); per gli immobili strumentali la contrazione ha
sfiorato le 12.500 unita' (-25,1%).
"Speriamo - dice il segretario della Cgia Giuseppe Bortolussi
- che la riforma del catasto tenga conto di questa situazione.
Con la revisione delle rendite e l'introduzione della local tax,
che dovrebbe eliminare almeno la Tasi e l'Imu, va assolutamente
scongiurata l'ipotesi di un ulteriore aggravio fiscale sugli
immobili".
Che intanto la crisi non abbandona il settore delle
costruzioni emerge anche dai dati di Confartigianato: rispetto
ad un anno prima, nel primo trimestre 2015 il numero delle
aziende del settore e' calato dell'1,4% e quello degli occupati
dell'1,2% sull'anno; da marzo 2008 a marzo 2015 l'edilizia ha
perso un quarto della forza lavoro: 460.400 occupati in meno, di
cui 87.053 imprenditori e 373.374 lavoratori. (ANSA).