ANSA PINOTTI, SICUREZZA SI', MA SENZA DUPLICAZIONI - SICUREZZA:TERRORISMO E COLD CASE, ARRIVA BANCA DATI DNA - AGENTI SPAGNOLI IN ITALIA, ITALIANI IN SPAGNA - CONSUMI +1,2% CON FISCO E BONUS, MA -65 MLD SU 2007 - FOCUS/CASA, IMMOBILI SVALUTATI 2MILA MLD

lunedì 06 luglio 2015

ANSA/ Pinotti, sicurezza si', ma senza orpelli e duplicazioni

Ministro della Difesa a Spoleto a incontri con Paolo Mieli

   (di Paolo Petroni)

   (ANSA) - SPOLETO (PERUGIA), 4 LUG - Se si parla di tagli alla

difesa, il ministro Roberta Pinotti e' precisa, rifiutando

qualsiasi facile polemica populista: "Quel che e' essenziale per

garantirci la sicurezza ci deve essere, ma a orpelli e

duplicazioni si puo' rinunciare e il discorso vale anche per il

patrimonio immobiliare del ministero e delle forze armate".

   Il ministro della Difesa parla a Spoleto, al Festival, ospite

degli incontri condotti da Paolo Mieli, che la saluta e presenta

come il primo ministro della Difesa donna, il primo che si e'

buttato con un paracadute e la prima donna che diverra' un giorno

presidente della Repubblica, affermazione che lei accoglie con

un sorriso.

   "Se il governo durera' fino al 2018 - spiega ancora - credo

che, nonostante certe resistenze, riusciro' nel mio obiettivo,

che e' quello di far capire alle diverse armi che devono viversi

di piu' come un tutt'uno". Come lavorano assieme nelle missioni

all'estero, cosi' devono continuare a fare a casa e, racconta, se

c'e' bisogno di una base di elicotteri non e' possibile che Marina

e Aeronautica se ne facciano una ciascuna "e questo devo

farglielo capire io che sono il ministro di tutte le armi". E

cita il "Libro bianco" che deve servire anche a questo.

    "Il Ministero della Difesa e' quello che, dal 2000 ha

tagliato di piu', il 26% del suo bilancio", sottolinea la

Pinotti, aggiungendo che "sarebbe facile e si avrebbe un gran

successo popolare a dire tagliamo tutti gli F35, ma non e' cosi'

che si puo' fare il ministro, ci vuole responsabilita' e capire i

problemi. La Difesa ha bisogno di scelte con tempi lunghi, anche

trent'anni, per quel che riguarda il dotarsi di navi o aerei".

    Con Mieli parla anche di se' e delle figlie, della sua vita

privata, ex capo scout, ex professoressa di lettere, amante

dello sport, cattolica praticante, "persona assolutamente

determinata, impegnata a far bene quel che sta facendo", come si

definisce, veltroniana diventata renziana dopo che questi perse

le primarie con Bersani ("lo votai e oggi dico che fu un

errore"): "Renzi fece quella sera un discorso bellissimo, che mi

sono riascoltata piu' volte, dicendomi: questa e' la persona di

cui abbiamo bisogno". Quanto alle primarie, sostiene che "senza

politica, senza un patto programmatico non hanno senso".

    Su Renzi infine si scalda e dice: "non e', come dicono,

quello che fa solo promesse in tv, ma e' uno che si va a vedere e

controllare tutto, provvedimento per provvedimento. Ricordo i

suoi interventi sul bilancio punto per punto per capire che si

era letto voce per voce tutte le 800 pagine. Il suo impegno

costante e' quello di tenere unito il lavoro dei vari ministri,

riportando tutti sempre puntualmente al progetto collettivo".

(ANSA).

 

ANSA/ Sicurezza:terrorismo e cold case, arriva banca dati Dna

Affiancata da laboratorio. Orlando,nuovo strumento lotta crimine

   (ANSA) - ROMA, 4 LUG - Soluzione di casi complessi,

ritrovamento di persone scomparse, identificazione di persone

decedute e non identificate, rafforzamento della cooperazione

tra Stati nella lotta a terrorismo, immigrazione clandestina,

criminalita' internazionale. Sono i principali campi di utilizzo

della banca dati del Dna.

   Il via libera preliminare al regolamento per la sua

istituzione e' stato varato ieri dal Consiglio dei ministri: un

primo passaggio cui ne seguiranno altri, visto che il

provvedimento dovra' poi essere adottato con Decreto del

Presidente della Repubblica. Ma si e' messo in moto il meccanismo

per rendere operativa una struttura gia' realta' in molti paesi

esteri e di cui anche in Italia si parla da anni. Una struttura

che "consentira' a magistrati e forze dell'ordine di avere un

nuovo strumento nella lotta al crimine. L'Italia sara'

all'avanguardia nell'uso di tecnologie chiave, sempre piu' sicure

ed affidabili", afferma il ministro della Giustizia Andrea

Orlando. La banca dati sara' allestita presso il Viminale. Ad

essa si affianca a Rebibbia il laboratorio centrale del Dna

presso il Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria.

   Importanti indagini hanno avuto un impulso decisivo grazie

all'esame sul Dna: basti pensare al caso di Elisa Claps e al

ruolo dell'investigazione genetica nel caso di Yara Gambirasio

il cui processo all'unico imputato, Massimo Bossetti, e' appena

cominciato. Ma un altro versante in cui il Dna puo' rivelarsi

centrale sono i "cold case", i casi irrisolti da lungo tempo. In

Germania, dove la Banca nasce nel 1998 e sono custodite le

tracce genetiche di oltre 500 mila autori di crimini, durante i

primi sei anni sono stati risolti circa 18 mila casi.

   La semplificazione nelle indagini, inoltre, potrebbe produrre

una riduzione di sprechi e costi. Per la banca dati si potra'

prelevare il Dna di autori o presunti autori di reati non

colposi, condannati in via definitiva, arrestati in flagranza di

reato o sottoposti a fermo, in custodia cautelare o ai

domiciliari. Ma sara' possibile anche catalogare materiale

genetico di persone scomparse, decedute non identificate o non

identificabili. Il regolamento fissa in 40 anni il termine

massimo per cancellare il profilo del Dna e in 20 quello per

distruggere il relativo campione biologico.

    Uno dei dubbi che da sempre ruota attorno al progetto

riguarda il diritto alla riservatezza e il rischio "Grande

Fratello genetico", ma in realta' sono state previste necessarie

tutele di privacy e anonimato anche coinvolgendo il Garante.

Inoltre questo strumento potrebbe rivelarsi di grande utilita'

non solo per scoprire gli autori di un reato, ma anche per

scagionare chi e' innocente. 1,8 milioni di euro per l'Interno e

di 900mila per la Giustizia i costi stimati a regime. (ANSA).

 

Sicurezza: agenti spagnoli in Italia, italiani in Spagna

Al via per il secondo anno il progetto 'Comisaras Conjuntas'

   (ANSA) - FIRENZE, 4 LUG - Snellire lo scambio di informazioni

tra i corpi di polizia e facilitare i contatti tra i turisti e

le forze dell'ordine locali, nonche' con le autorita' diplomatiche

e consolari di Italia e Spagna. Questo l'obiettivo del progetto

'Comisaras Conjuntas' che, per il secondo anno consecutivo,

portera' i corpi di polizia dei due Paesi a uno scambio.

   Complessivamente sei agenti della polizia di Stato italiana

svolgeranno il servizio di pattugliamento nel periodo estivo

insieme ad agenti spagnoli in zone di grande affluenza turistica

(Madrid, Mlaga, Ibiza e Formentera), mentre altrettanti agenti

del Cuerpo Nacional de Polica spagnolo e tre della Guardia

Civil si recheranno in Italia. Tra le citta' che verranno

presidiate ci sara' anche Firenze insieme a Roma, Venezia e alla

costa amalfitana.

   Gli agenti presteranno servizio con la propria divisa

d'ordinanza anche per essere immediatamente riconoscibili. I

poliziotti italiani saranno a Madrid (dal 1 al 15 luglio),

Malaga (dal 1 al 15 agosto) e Ibiza (dal 16 al 31 agosto). Le

loro funzioni spazieranno dai pattugliamenti a piedi o con

veicolo all'assistenza alle vittime di reato, alla prevenzione

della criminalita' e all'assistenza nella formalizzazione di

denunce.

 Negli stessi periodi in cui la Polizia di Stato fara' servizio

in Spagna, agenti del Cuerpo Nacional de Polica, due per

quindicina nelle citta' di Firenze (dal 1 al 15 agosto) e Roma

(dal 1 al 15 luglio e dal 16 al 31 agosto) e della Guardia

Civil, per due mesi (dal 1 luglio al 31 agosto) nelle citta' di

Venezia, Sorrento e Amalfi, svolgeranno le stesse funzioni.

(ANSA).

 

ANSA/ Consumi +1,2% con fisco e bonus, ma -65 mld su 2007

Prometeia, Italia cresce meno di Ue, crisi ha cambiato costumi

   (di Monica Paternesi)

   (ANSA) - ROMA, 3 LUG - Tornano a crescere i consumi in Italia

e nel 2015 segneranno un +1,2% spinti da una prima ripresa

dell'occupazione, bonus e grandi eventi, per poi proseguire ad

un ritmo di crescita dell'1,1% nei due anni successivi, toccando

nel 2017 i 956 miliardi. Secondo quanto emerge dall'ultima

Rapporto Club Consumo di Prometeia pero', la crescita sara'

inferiore alla media Ue (+1,6%) e gli italiani, diventati cauti

con la crisi, non oseranno molto, restando ancora per un bel po'

di tempo lontani da quella cifra di 1.002 miliardi raggiunta nel

2007. Quest'anno i consumi ammonteranno infatti

complessivamente a prezzi correnti a 936,6 miliardi, circa 65 in

meno rispetto a otto anni fa, e in percentuale cresceranno meno

dei redditi che segneranno un +1,4%.

   Expo, Giubileo, incentivi fiscali (80 euro, bonus bebe',

anticipo Tfr, agevolazioni per ristrutturazioni e acquisto

mobili ed elettrodomestici), insieme al calo del prezzo del

petrolio, incideranno sulla crescita dei redditi lo 0,9% in

termini nominali.

   La crescita lenta a dire il vero riguarda, nell'Eurozona,

anche la Francia, che quest'anno segnera' in termini di consumi

un misero +0,7%; boom invece per la Spagna con +2,7%, seguita da

Regno Unito (+2,2%) e Germania (+1,7%).

   Secondo il rapporto di Prometeia un aiuto vero per la ripresa

dei consumi delle famiglie arriva sia dalla politica di bilancio

intrapresa dal governo, sia dalla dinamica dei prezzi al

consumo, previsti stabili in media d'anno (+0.2%).

   La domanda sul mercato interno potra' inoltre beneficiare, dai

trimestri centrali del 2015 e per tutto il 2016, anche del

rafforzamento della spesa dei turisti stranieri, grazie a Expo e

Giubileo. Ma il quadro "che nel complesso volge al positivo"

"cela tuttavia alcuni elementi di fragilita'": in primis il

proseguimento del calo dell'occupazione nelle regioni del Sud e

per i giovani.

   Anche l'analisi settoriale della dinamica dei consumi

testimonia come gli italiani siano cambiati: "la spesa delle

famiglie continuera' a risentire di nuovi stili e modelli di

consumo e dei lasciti quantitativi e qualitativi della lunga

crisi", spiega Alessandra Lanza di Prometeia.

   Nel 2015 infatti, il rafforzamento riguardera' tutti i mercati

di consumo, con segnali evidenti per mobilita', mezzi di

trasporto, beni durevoli per l'ambiente domestico, ma anche per

tutto il made in Italy, tipico dell'esperienza di consumo del

turista straniero; negli anni successivi a fare la parte del

leone sara' la domanda di beni durevoli che continuera' a mostrare

una crescita superiore a quella dei consumi totali, anche per il

miglioramento delle condizioni creditizie e del mercato

immobiliare. (ANSA).

 

 ANSA-FOCUS/ Casa, immobili svalutati 2mila mld ma e' boom fisco

Confedilizia-Cgia, valgono meno ma piu' tasse

   (ANSA) - ROMA, 4 LUG - Un valore del patrimonio immobiliare

italiano in picchiata mentre le tasse continuano a crescere:

Confedilizia rilancia l'allarme casa con dati pesanti. "Il

patrimonio immobiliare italiano si e' svalutato dal 2012 di circa

2.000 miliardi", una riduzione del 30% "verificatasi per effetto

soprattutto della forte imposizione fiscale", puntualizza il

presidente, Giorgio Spaziani Testa. E "quanto alle tasse: di

sole imposte patrimoniali, l'aumento rispetto al 2011 e' stato

del 178%, dai 9 miliardi dell'Ici ai 25 di Imu e Tasi". Una

situazione che "necessita, come non ci stanchiamo di ripetere,

di azioni urgenti per porvi rimedio".

   Sul fronte del patrimonio immobiliare "siamo meno ricchi, ma

paghiamo di piu', due fenomeni di segno opposto che hanno

contribuito a spingere il settore dell'edilizia nella crisi piu'

pesante mai registrata negli ultimi 70 anni" dice anche la Cgia

di Mestre: "In questi ultimi 5 anni il valore economico degli

immobili - calcola il suo centro studi - e' crollato di circa

1.200 miliardi di euro (-14,2%) ma nel contempo le tasse sono

salite in misura esponenziale: +31,2 per cento"; cosi' "in

termini assoluti, il carico fiscale sul mattone e' aumentato di

12,3 miliardi di euro: se nel 2010 era pari a 39,48 miliardi di

euro nel 2014 ha toccato i 51,8 miliardi".

   Ancora secondo i calcoli della la Cgia di Mestre in termini

assoluti e' sceso soprattutto il valore economico delle

abitazioni: in 5 anni la perdita e' stata di 1 miliardo di euro

(-16,6%), mentre gli altri immobili (capannoni, uffici, negozi,

laboratori artigianali, etc.) hanno subito una contrazione pari

a 136,6 milioni di euro (-6,7%). E' uno scenario in cui le

compravendite sono in "forte contrazione: sempre tra il 2010 e

il 2014 per le abitazioni sono diminuite di circa 208.000 unita'

(-27,3%); per gli immobili strumentali la contrazione ha

sfiorato le 12.500 unita' (-25,1%).

  "Speriamo - dice il segretario della Cgia Giuseppe Bortolussi

- che la riforma del catasto tenga conto di questa situazione.

Con la revisione delle rendite e l'introduzione della local tax,

che dovrebbe eliminare almeno la Tasi e l'Imu, va assolutamente

scongiurata l'ipotesi di un ulteriore aggravio fiscale sugli

immobili".

   Che intanto la crisi non abbandona il settore delle

costruzioni emerge anche dai dati di Confartigianato: rispetto

ad un anno prima, nel primo trimestre 2015 il numero delle

aziende del settore e' calato dell'1,4% e quello degli occupati

dell'1,2% sull'anno; da marzo 2008 a marzo 2015 l'edilizia ha

perso un quarto della forza lavoro: 460.400 occupati in meno, di

cui 87.053 imprenditori e 373.374 lavoratori. (ANSA).


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