FINANZIERI AL NORD: IDEE E PROPOSTE PER UNA QUALITÀ DI VITA MIGLIORE. I DUE COIR DEL NORD ITALIA RICHIAMANO L'ATTENZIONE SULLA "QUESTIONE SETTENTRIONALE" IN GDF E PROPONGONO L'ARRUOLAMENTO REGIONALE
Riceviamo e volentieri pubblichiamo il documento approvato recentemente dagli organismi intermedi di Rappresentanza Militare della Guardia di finanza del nord-est e del nord-ovest. I due COIR, come già nel passato, richiamano l'attenzione sulle problematiche dei Finanzieri dislocati nel nord dell'Italia.
Oltre alle richieste a favore del personale, utile ai fini dell'interesse collettivo ci pare la proposta di "regionalizzare" l'arruolamento allo scopo di superare nel tempo l'attuale divario nella distribuzione del personale.
Si tratta di una proposta di cui avevamo fatto cenno anche nella ns Relazione civica sulla Gdf, al paragrafo "La questione settentrionale".
La redazione
Allegato Delibera n.1/1/X
RIUNIONE CONGIUNTA
COIR DELL’ITALIA NORD-ORIENTALE E NORD-OCCIDENTALE
IN DATA 09.07.2015
FINANZIERI AL NORD: IDEE E PROPOSTE PER UNA QUALITÀ DI VITA MIGLIORE.
Nel corso della riunione odierna che ha visto la partecipazione dei delegati del Co.I.R. Italia Nord- Occidentale e del Co.I.R. Italia Nord Orientale é stata affrontata la spinosa questione relativa al lavoro e al contesto territoriale in cui i finanzieri in gran parte “figli del sud” si trovano a vivere quotidianamente nelle regioni settentrionali in cui operano.
I delegati Coir, rilevano che le criticità evidenziate nel documento redatto in occasione dell’analogo incontro tenutosi presso l’Accademia della Guardia di Finanza di Bergamo nel marzo 2009 (veggasi all. 1 - link intranet http://interregionalenordoccidentale/Cpi/Reader/VisDoc.asp?Id=68508) risultano essere ancora attuali in quanto, nel tempo, non sono state intraprese iniziative idonee alla risoluzione delle problematiche rappresentate.
La crisi finanziaria che ha investito il paese, unita al mancato rinnovo dei contratti e il blocco delle dinamiche salariali 2010-2014, ha ulteriormente peggiorato la situazione economica dei finanzieri e delle loro famiglie.
Tale situazione ha ulteriormente incrementato il desiderio di lavorare nella terra d'origine, vicini ai propri affetti e ai propri legami ingenerando una sorta di "saudade". Si vive aspettando di maturare i requisiti per sperare di tornare a casa. Considerato però, che la maggior parte degli appartenenti proviene dalle regioni del Sud Italia, tale speranza, nella maggior parte dei casi, rimarrà vana.
Lo sradicamento del personale dalle regioni di origine, unito alla perdita dei riferimenti affettivi e famigliari causa, pertanto, enormi disagi.
Una possibile soluzione, che potrebbe anche attenuare le carenze di organico dei reparti del Nord, potrebbe essere l’arruolamento regionale. Nello specifico, nel bando di concorso dovranno essere indicati i posti disponibili per ogni Regione, in modo tale che il candidato posso decidere per quale concorrere, consapevole che quella sarà la sua destinazione finale per un prestabilito periodo di tempo.
Se gli arruolamenti regionali potrebbero essere un'ottimale soluzione per il futuro, oggi, dovrebbero essere attuate iniziative mirate all’accoglienza, finalizzate ad alleviare il disagio.
La precarietà economica, lo stress lavorativo, la lontananza da una rete familiare di supporto hanno determinato, a volte, la disgregazione di nuclei familiari, portando a separazioni/divorzi conflittuali, creando la figura dei “nuovi poveri”, che, in alcuni casi, è stata una concausa di gesti estremi.
Per tale problematica delle separazioni/divorzi sarebbe auspicabile la creazione delle c.d. “case famiglia” che permettano al separato/divorziato di poter ospitare i figli in un contesto adeguato e decoroso.
Ad accentuare lo stato di disagio contribuisce il mancato turn over, che unito all’aumento dei congedi, causato dal timore di una modifica in senso peggiorativo delle regole previdenziali, determinano una sempre maggiore carenza di organico che crea nei finanzieri, impegnati comunque a raggiungere gli obiettivi assegnati, un notevole aggravio dei carichi di lavoro.
Per quanto sopra esposto, sarebbe auspicabile incrementare l’attività di protezione sociale e benessere a favore del personale con la valorizzazione del ruolo del Referente per la Protezione Sociale e la creazione di una “cabina di regia unica centrale” che sviluppi progettualità ad ampio spettro nei seguenti ambiti:
- politiche alloggiative con la creazione di cooperative e la stipula di convenzioni con enti locali, nonché la costruzione di nuovi alloggi e/o l’acquisizione e riqualificazione di caserme dismesse.;
- accesso a mutui a condizioni favorevoli e agevolate;
- accessibilità ai nidi comunali (riserva posti) e/o creazione di asili nido “aziendali” anche coinvolgendo altre forze di polizia al fine di garantire un numero sufficiente per la loro costituzione.
Tale esigenza è maggiormente avvertita nelle regioni dell’Italia settentrionale poiché, spesso, i nuclei familiari non sono assistiti dalle famiglie d'origine;
- sanità, miglioramento dei servizi offerti dai poliambulatori presenti nel territorio, con maggiore attenzione agli investimenti effettuati, e stipula di convenzioni con strutture sanitarie di eccellenza;
- convenzioni ed offerte commerciali;
- attività ludico-aggregative e culturali.
Tali progettualità dovrebbero essere svolte con il supporto ed il sostegno degli Istituti assistenziali/previdenziali della nostra amministrazione (F.A.F., Fondo Previdenza e Cassa Ufficiali).
Venezia, 9 luglio 2015.