EXPO: GDF,IN 2105 SEQUESTRO 162.00 KG CIBO CONTRAFFATTO - CGIA,IN 15 ANNI TASSE AUMENTATE A CAUSA SPESA PUBBLICA - ENTRATE,OK MODELLO SVIZZERO PER VOLOUNTARY DISCLOSURE - FISCO: CDM APPROVA 4 DDL RATIFICA ACCORDI INTERNAZIONALI
EXPO: GDF,IN 2105 SEQUESTRO 162.00 KG CIBO CONTRAFFATTO
LOTTA A FALSI ALIMENTI MADE IN ITALY OBIETTIVO PRIORITARIO
(di Silvia Egiziano)
(ANSA) - MILANO, 27 AGO - Oltre 162mila chili di alimenti
contraffatti sequestrati, 143 segnalazioni amministrative, 81
per abuso commerciale e 29 denunce. Sono i risultati della lotta
alla pirateria agroalimentare alla svolta dalla Guardia di
Finanza nei primi sette mesi del 2015, illustrati a Expo nel
convegno "Contrasto alla contraffazione e tutela del Made in
Italy nel campo agroalimentare".
In base ai dati forniti dal colonnello Vincenzo Tuzi,
Comandante del Nucleo Tutela Proprieta' intellettuale delle
Fiamme Gialle, la regione piu' colpita dai sequestri da gennaio a
luglio sono le Marche con 44.564 chilogrammi di alimenti (in
gran parte falsi prodotti biologici), seguita da Veneto (30.705
kg), Liguria (27.100 kg), Calabria (25.575 kg) e Basilicata
(11.683 kg). In generale, i sequestri hanno interessato
soprattutto pasta e farine (oltre 90mila kg). Si concentrano
quasi totalmente in Lombardia, invece, i sequestri di bevande,
dove spicca il dato degli oltre 21 milioni di litri di falsi
vini Doc, Igp e Igt scoperti dal Nucleo di Pavia nell'ambito
dell'operazione "Cana".
Nel campo dell'agropirateria, ha spiegato il comandante Tuzi,
"l'inganno al consumatore puo' riguardare non solo l'indebita
riproduzione, copia e falsificazione del marchio ma,
soprattutto, la falsa indicazione delle composizioni
organolettiche dei prodotti, oppure la falsa indicazione di
provenienza geografica, di denominazione di origine o specialita'
tradizionale garantita (marchio DOP, IGP o STG). Nella
classifica dei cibi piu' bersagliati dalle frodi, infatti, il
primato spetta ai prodotti Dop e Igp (16%). A cio' si aggiunge il
fenomeno dell'italian sounding che colpisce l'agro-alimentare
del nostro paese soprattutto all'estero, Stati Uniti in primis".
In questo campo, per le eccellenze alimentari italiane, ha
proseguito il comandante, il "web rappresenta una grande
opportunita' ma anche una grave minaccia, in quanto attraverso
questo strumento possono essere messi in vendita prodotti
contraffatti e pericolosi".
La lotta ai falsi alimenti made in Italy svolta dalla Guardia
di Finanza passa anche attraverso il Siac, il Sistema
Informativo Anti Conraffazione entrato a regime nel 2014 con
sede a Bari. "Il Siac - ha spiegato Tuzi - si presenta
innanzitutto attraverso un sito-web che fornisce un quadro della
situazione aggiornato sull'azione dei vari attori istituzionali
a contrasto del 'mercato del falso', mettendo a disposizione
dell'utenza (imprese e cittadini) anche indicazioni e consigli
pratici per evitare di acquistare prodotti contraffatti o
pericolosi".(ANSA).
FISCO:CGIA,IN 15 ANNI TASSE AUMENTATE A CAUSA SPESA PUBBLICA
ENTRATE CRESCIUTE DEL 38,6%,SPESA DEL 46,5%, A FRONTE PIL +30,4%
(ANSA) - VENEZIA, 27 AGO - Negli ultimi 15 anni le tasse in
Italia sono aumentate perche' la spesa pubblica e' cresciuta piu'
rapidamente. E' quanto rileva la Cgia di Mestre. Tra il 2000 e
il 2014, secondo la Cgia, le entrate tributarie sono aumentate
del 38,6%, mentre la spesa pubblica al netto degli interessi sul
debito e' salita del 46,5%. Entrambe queste due voci hanno subito
un'impennata nettamente superiore a quella registrata dal Pil
italiano che nello stesso periodo di tempo ha segnato un
incremento del 30,4%. (ANSA).
FISCO:CGIA,IN 15 ANNI TASSE AUMENTATE A CAUSA SPESA PUBBLICA (2)
(ANSA) - VENEZIA, 27 AGO - "Nella giornata conclusiva del
meeting di Comunione e liberazione - osserva Paolo Zabeo della
Cgia - il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, ha
dichiarato che per tagliare le tasse bisogna assolutamente
ridurre la spesa pubblica. Insomma, per trovare le risorse per
azzerare la Tasi e l'Imu sulla prima casa e per ridurre l'Ires e
l'Irpef bisogna invertire di 180 gradi le politiche di bilancio
adottate in questi ultimi 15 anni". "Le tasse hanno inseguito le
uscite - rileva Zabeo -, al fine di evitare che i nostri conti
pubblici saltassero per aria. Con il risultato che il carico
fiscale sui cittadini e sulle imprese e' aumentato a dismisura
per coprire gli aumenti di spesa che, purtroppo, non hanno
ridotto le disparita' esistenti tra le persone in difficolta' e le
classi sociali piu' abbienti".
Tuttavia, fa notare l'Ufficio studi della Cgia, sarebbe
ingeneroso definirci un paese di spendaccioni. Gli ultimi dati
disponibili (anno 2013) ci dicono che la spesa pubblica italiana
e' pari al 50,8% del Pil, solo 1,4 punti in piu' della media dei
paesi dell'Area euro. Detto cio', se dall'importo totale si
toglie la spesa pensionistica (16,7% del Pil) che, nel breve
periodo, risulta essere difficilmente comprimibile e quella per
interessi sul debito pubblico (4,9% del Pil), le uscite si
riducono al 29,2% del Pil, contro una media dei paesi che
compongono l'Area dell'euro pari al 33,8%, potendo cosi' contare
su una spesa media, al netto di previdenza e interessi, piu'
contenuta di ben 4,6 punti percentuali di Pil.
Ovviamente, conclude la Cgia, l'Italia sconta gli effetti
negativi di una spesa pensionistica che nel passato e' stata
molto generosa e di un debito pubblico che, nonostante
l'austerita' e il rigore di questi ultimi anni, ha comunque
continuato a crescere. (ANSA).
FISCO: ENTRATE,OK MODELLO SVIZZERO PER VOLOUNTARY DISCLOSURE
PUO' ESSERE USATO IN ALTERNATIVA A FAC-SIMILE ITALIANO
(ANSA) - ROMA, 27 AGO - I contribuenti che intendono
avvalersi della procedura di collaborazione volontaria per
l'emersione dei capitali detenuti in Svizzera potranno
utilizzare un nuovo modello di 'waiver' messo a punto
dall'Agenzia delle Entrate e dall'Associazione Bancaria
Ticinese, coadiuvata dall'Associazione Svizzera dei Banchieri.
Lo fa sapere l'Agenzia delle Entrate, precisando che il modello
puo' essere usato in alternativa al fac-simile gia' disponibile
sul sito delle Entrate. (ANSA).
FISCO: ENTRATE,OK MODELLO SVIZZERO PER VOLOUNTARY DISCLOSURE (2)
(ANSA) - ROMA, 27 AGO - Il modello, spiega la nota delle
Entrate, risponde sia alle esigenze del Fisco italiano che a
quelle delle banche svizzere, che hanno collaborato per trovare
delle soluzioni condivise. Tra le novita', rispetto ai modelli
precedenti approntati dall'Associazione Svizzera dei banchieri,
la presenza di maggiori dettagli sull'identificazione della
relazione bancaria e alcune modifiche alle relative istruzioni.
COS'E' IL WAIVER - E' l'autorizzazione rilasciata dai
contribuenti che intendono avvalersi della procedura di
collaborazione volontaria e continuare a detenere le proprie
attivita' finanziarie fuori dall'Italia o dagli Stati membri
dell'Ue o aderenti al SEE, agli intermediari finanziari esteri
per l'invio all'Agenzia delle Entrate di tutti i dati e delle
informazioni riguardanti le attivita' oggetto della procedura.
Sul sito delle Entrate e' gia' disponibile il testo del fac-simile
definitivo e delle relative istruzioni.
LE NOVITA' DEL WAIVER SVIZZERO - Il modello di waiver
proposto e' stato uniformato al modello italiano, integrandolo
con le ulteriori informazioni di dettaglio presenti nel
fac-simile ufficiale dell'Agenzia. Per quanto riguarda, invece,
le cassette di sicurezza, nelle istruzioni del modello di
waiver svizzero e' precisato che formeranno oggetto di
comunicazione anche i rapporti di conto corrente collegati al
pagamento dei canoni per la tenuta delle cassette stesse.
Infine, in caso di revoca del waiver da parte del contribuente,
le banche svizzere ne daranno notizia all'Agenzia che potra'
irrogare le sanzioni senza riduzioni ed applicare il raddoppio
dei termini previsto dalla legge.
QUALI VANTAGGI - Presentando il waiver, il contribuente
potra' ottenere una riduzione delle sanzioni della meta' del
minimo edittale per le violazioni degli obblighi dichiarativi,
anche se mantiene o trasferisce le attivita' finanziarie, oggetto
della procedura di collaborazione volontaria presso un
intermediario fuori dall'Italia o dagli Stati membri dell'UE o
aderenti al SEE. Inoltre, al contribuente che presenta il waiver
non si applica il raddoppio dei termini (articolo 12, commi
2-bis e 2-ter, del Dl 78/2009), nel caso in cui le attivita'
finanziarie continuino ad essere detenute o vengano trasferite
a seguito dell'attivazione della procedura in Svizzera, in
Liechtenstein o nel Principato di Monaco.
DOVE TROVARE I MODELLI - possibile scaricare il fac-simile
di waiver svizzero e quello ufficiale dell'Agenzia delle Entrate
direttamente dal sito internet dell'Agenzia, nella sezione
dedicata alla voluntary disclosure. (ANSA).
FISCO: CDM APPROVA 4 DDL RATIFICA ACCORDI INTERNAZIONALI
CON SVIZZERA, LIECHTENSTEIN, PRINCIPATO MONACO E SANTA SEDE
(ANSA) - ROMA, 27 AGO - Il Consiglio dei ministri ha
approvato quattro disegni di legge di ratifica ed esecuzione del
Protocollo con la Svizzera in materia di imposte sul reddito e
sul patrimonio, degli Accordi con Principato di Monaco e
Liechtenstein sullo scambio di informazioni in materia fiscale e
della Convenzione con la Santa Sede in materia fiscale. Ne da'
notizia il comunicato di Palazzo Chigi.(ANSA).
FISCO: CDM APPROVA 4 DDL RATIFICA ACCORDI INTERNAZIONALI (2)
CON SVIZZERA, LIECHTENSTEIN, PRINCIPATO MONACO E SANTA SEDE
(ANSA) - ROMA, 27 AGO - Il primo ddl riguarda la ratifica e
l'esecuzione del Protocollo, firmato a Milano il 23 febbraio
2015, che modifica la convenzione tra la Repubblica italiana e
la Confederazione svizzera per evitare le doppie imposizioni e
per regolare talune altre questioni in materia di imposte sul
reddito e sul patrimonio. Con il Protocollo, conforme allo
standard Ocse, si determina un ampliamento del perimetro dello
scambio di informazioni, che puo' riguardare imposte di qualsiasi
natura, e si prevede il superamento del segreto bancario. Sono
inoltre definite procedure di cooperazione amministrativa tra i
due Paesi che garantiranno uno scambio di informazioni effettivo
e agevole, senza tuttavia ricorrere a ricerche generalizzate e
indiscriminate. Tali modifiche, che accrescono il livello di
cooperazione tra i due Paesi, rendono piu' efficace il contrasto
a meccanismi di elusione e evasione fiscale, con conseguenti
effetti positivi per l'erario. Il Protocollo entrera' in vigore
dalla data di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della legge
di ratifica, sara' comunque possibile richiedere informazioni
sulle posizioni dei contribuenti in essere a partire dalla data
della firma il Protocollo (23 febbraio 2015).
Il secondo ddl e' relativo alla ratifica e all'esecuzione
dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il
governo del Principato di Monaco sullo scambio di informazioni
in materia fiscale e del Protocollo che regolamenta le richieste
di informazioni di gruppo, entrambi firmati a Monaco il 2 marzo
2015. L'accordo, spiega Palazzo Chigi, e' basato sui piu'
aggiornati standard Ocse in quanto conforme al Modello di Tax
Information Exchange Agreement (TIEA) e assieme al Protocollo
(che ne e' parte integrante), costituisce "un avanzamento molto
significativo del livello di cooperazione amministrativa tra i
due Paesi". Entrambi forniscono la base giuridica, finora
inesistente, per poter attivare lo scambio di informazioni di
natura fiscale con Monaco. Il Protocollo, una volta entrato in
vigore, consentira' di effettuare richieste di gruppo su elementi
esistenti alla data della firma. Con la ratifica dell'Accordo e
del Protocollo, con cui Monaco integra i requisiti previsti
dalla normativa italiana in materia di rientro dei capitali (la
cosiddetta Voluntary Disclosure), il Principato sara' escluso
dalle black list e questo consentira' ai contribuenti italiani
che aderiranno al programma di collaborazione volontaria, di
fruire di una piu' agevole regolarizzazione in termini di
riduzione delle sanzioni amministrative. Importante inoltre
l'introduzione di disposizioni finalizzate ad eliminare
eventuali casi di doppia imposizione e l'applicazione del
credito d'imposta, secondo la formazione standard utilizzata
generalmente dell'Italia nelle Convenzioni contro le doppie
imposizioni. Vengono anche regolamentati i casi di doppia
residenza fiscale.
Il terzo ddl e' relativo alla ratifica ed esecuzione della
Convenzione tra il Governo della Repubblica italiana e la Santa
Sede in materia fiscale, fatta a Roma il 1° aprile 2015.
La Convenzione, in linea con il processo in atto verso
l'affermazione a livello globale della trasparenza nel campo
delle relazioni finanziarie, recepisce il piu' aggiornato
standard internazionale in materia di scambio di informazioni di
natura fiscale previsto dall'Ocse, al fine disciplinare la
cooperazione amministrativa tra le autorita' competenti delle due
Parti contraenti. Lo scambio di informazioni riguardera' i
periodi d'imposta a partire dal 1° gennaio 2009.
La Convenzione, dalla data di entrata in vigore, consentira'
anche il pieno adempimento, con modalita' semplificate, degli
obblighi fiscali relativi alle attivita' finanziarie detenute
presso enti che svolgono attivita' finanziaria nella Santa Sede,
da talune categorie di contribuenti, persone fisiche e
giuridiche fiscalmente residenti in Italia, mentre per il
passato e' prevista, per le stesse attivita', una procedura di
regolarizzazione avente i medesimi effetti stabiliti dalla legge
n. 186/2014 (la Voluntary Disclosure)
Il quarto ddl, infine, riguarda la ratifica dell'Accordo tra
il Governo della Repubblica italiana e il Governo del Principato
del Liechtenstein sullo scambio di informazioni in materia
fiscale, e il protocollo aggiuntivo sulle richieste di
informazioni di gruppo, siglati a Roma il 26 febbraio 2015.
Analogamente a quello con la Svizzera, anche l'Accordo con il
Liechtenstein pone fine al segreto bancario. L'Accordo sullo
scambio di informazioni e il Protocollo aggiuntivo si applicano
dopo la ratifica ma decorrere della data della firma. Di
conseguenza lo scambio di informazioni potra' riguardare elementi
in essere alla data del 26 febbraio 2015. Il Protocollo
aggiuntivo, integrando i requisiti previsti dalla normativa
italiana in materia di rientro dei capitali (la Voluntary
Disclosure), consentira' ai contribuenti italiani di fruire di
una piu' agevole regolarizzazione in caso di adesione alla
procedura di collaborazione volontaria.
(ANSA).