EXPO: GDF,IN 2105 SEQUESTRO 162.00 KG CIBO CONTRAFFATTO - CGIA,IN 15 ANNI TASSE AUMENTATE A CAUSA SPESA PUBBLICA - ENTRATE,OK MODELLO SVIZZERO PER VOLOUNTARY DISCLOSURE - FISCO: CDM APPROVA 4 DDL RATIFICA ACCORDI INTERNAZIONALI

venerdì 28 agosto 2015

EXPO: GDF,IN 2105 SEQUESTRO 162.00 KG CIBO CONTRAFFATTO

LOTTA A FALSI ALIMENTI MADE IN ITALY OBIETTIVO PRIORITARIO

(di Silvia Egiziano)

   (ANSA) - MILANO, 27 AGO - Oltre 162mila chili di alimenti

contraffatti sequestrati, 143 segnalazioni amministrative, 81

per abuso commerciale e 29 denunce. Sono i risultati della lotta

alla pirateria agroalimentare alla svolta dalla Guardia di

Finanza nei primi sette mesi del 2015, illustrati a Expo nel

convegno "Contrasto alla contraffazione e tutela del Made in

Italy nel campo agroalimentare".

   In base ai dati forniti dal colonnello Vincenzo Tuzi,

Comandante del Nucleo Tutela Proprieta' intellettuale delle

Fiamme Gialle, la regione piu' colpita dai sequestri da gennaio a

luglio sono le Marche con 44.564 chilogrammi di alimenti (in

gran parte falsi prodotti biologici), seguita da Veneto (30.705

kg), Liguria (27.100 kg), Calabria (25.575 kg) e Basilicata

(11.683 kg). In generale, i sequestri hanno interessato

soprattutto pasta e farine (oltre 90mila kg). Si concentrano

quasi totalmente in Lombardia, invece, i sequestri di bevande,

dove spicca il dato degli oltre 21 milioni di litri di falsi

vini Doc, Igp e Igt scoperti dal Nucleo di Pavia nell'ambito

dell'operazione "Cana".

   Nel campo dell'agropirateria, ha spiegato il comandante Tuzi,

"l'inganno al consumatore puo' riguardare non solo l'indebita

riproduzione, copia e falsificazione del marchio ma,

soprattutto, la falsa indicazione delle composizioni

organolettiche dei prodotti, oppure la falsa indicazione di

provenienza geografica, di denominazione di origine o specialita'

tradizionale garantita (marchio DOP, IGP o STG). Nella

classifica dei cibi piu' bersagliati dalle frodi, infatti, il

primato spetta ai prodotti Dop e Igp (16%). A cio' si aggiunge il

fenomeno dell'italian sounding che colpisce l'agro-alimentare

del nostro paese soprattutto all'estero, Stati Uniti in primis".

In questo campo, per le eccellenze alimentari italiane, ha

proseguito il comandante, il "web rappresenta una grande

opportunita' ma anche una grave minaccia, in quanto attraverso

questo strumento possono essere messi in vendita prodotti

contraffatti e pericolosi".

   La lotta ai falsi alimenti made in Italy svolta dalla Guardia

di Finanza passa anche attraverso il Siac, il Sistema

Informativo Anti Conraffazione entrato a regime nel 2014 con

sede a Bari. "Il Siac - ha spiegato Tuzi - si presenta

innanzitutto attraverso un sito-web che fornisce un quadro della

situazione aggiornato sull'azione dei vari attori istituzionali

a contrasto del 'mercato del falso', mettendo a disposizione

dell'utenza (imprese e cittadini) anche indicazioni e consigli

pratici per evitare di acquistare prodotti contraffatti o

pericolosi".(ANSA).

 

FISCO:CGIA,IN 15 ANNI TASSE AUMENTATE A CAUSA SPESA PUBBLICA

ENTRATE CRESCIUTE DEL 38,6%,SPESA DEL 46,5%, A FRONTE PIL +30,4%

   (ANSA) - VENEZIA, 27 AGO - Negli ultimi 15 anni le tasse in

Italia sono aumentate perche' la spesa pubblica e' cresciuta piu'

rapidamente. E' quanto rileva la Cgia di Mestre. Tra il 2000 e

il 2014, secondo la Cgia, le entrate tributarie sono aumentate

del 38,6%, mentre la spesa pubblica al netto degli interessi sul

debito e' salita del 46,5%. Entrambe queste due voci hanno subito

un'impennata nettamente superiore a quella registrata dal Pil

italiano che nello stesso periodo di tempo ha segnato un

incremento del 30,4%. (ANSA).

 

FISCO:CGIA,IN 15 ANNI TASSE AUMENTATE A CAUSA SPESA PUBBLICA (2)

   (ANSA) - VENEZIA, 27 AGO - "Nella giornata conclusiva del

meeting di Comunione e liberazione - osserva Paolo Zabeo della

Cgia - il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, ha

dichiarato che per tagliare le tasse bisogna assolutamente

ridurre la spesa pubblica. Insomma, per trovare le risorse per

azzerare la Tasi e l'Imu sulla prima casa e per ridurre l'Ires e

l'Irpef bisogna invertire di 180 gradi le politiche di bilancio

adottate in questi ultimi 15 anni". "Le tasse hanno inseguito le

uscite - rileva Zabeo -, al fine di evitare che i nostri conti

pubblici saltassero per aria. Con il risultato che il carico

fiscale sui cittadini e sulle imprese e' aumentato a dismisura

per coprire gli aumenti di spesa che, purtroppo, non hanno

ridotto le disparita' esistenti tra le persone in difficolta' e le

classi sociali piu' abbienti".

   Tuttavia, fa notare l'Ufficio studi della Cgia, sarebbe

ingeneroso definirci un paese di spendaccioni. Gli ultimi dati

disponibili (anno 2013) ci dicono che la spesa pubblica italiana

e' pari al 50,8% del Pil, solo 1,4 punti in piu' della media dei

paesi dell'Area euro. Detto cio', se dall'importo totale si

toglie la spesa pensionistica (16,7% del Pil) che, nel breve

periodo, risulta essere difficilmente comprimibile e quella per

interessi sul debito pubblico (4,9% del Pil), le uscite si

riducono al 29,2% del Pil, contro una media dei paesi che

compongono l'Area dell'euro pari al 33,8%, potendo cosi' contare

su una spesa media, al netto di previdenza e interessi, piu'

contenuta di ben 4,6 punti percentuali di Pil.

   Ovviamente, conclude la Cgia, l'Italia sconta gli effetti

negativi di una spesa pensionistica che nel passato e' stata

molto generosa e di un debito pubblico che, nonostante

l'austerita' e il rigore di questi ultimi anni, ha comunque

continuato a crescere. (ANSA).

 

FISCO: ENTRATE,OK MODELLO SVIZZERO PER VOLOUNTARY DISCLOSURE

PUO' ESSERE USATO IN ALTERNATIVA A FAC-SIMILE ITALIANO

   (ANSA) - ROMA, 27 AGO - I contribuenti che intendono

avvalersi della procedura di collaborazione volontaria per

l'emersione dei capitali detenuti in Svizzera potranno

utilizzare un nuovo modello di 'waiver' messo a punto

dall'Agenzia delle Entrate e dall'Associazione Bancaria

Ticinese, coadiuvata dall'Associazione Svizzera dei Banchieri.

Lo fa sapere l'Agenzia delle Entrate, precisando che il modello

puo' essere usato in alternativa al fac-simile gia' disponibile

sul sito delle Entrate. (ANSA).

 

FISCO: ENTRATE,OK MODELLO SVIZZERO PER VOLOUNTARY DISCLOSURE (2)

   (ANSA) - ROMA, 27 AGO - Il modello, spiega la nota delle

Entrate, risponde sia alle esigenze del Fisco italiano che a

quelle delle banche svizzere, che hanno collaborato per trovare

delle soluzioni condivise. Tra le novita', rispetto ai modelli

precedenti approntati dall'Associazione Svizzera dei banchieri,

la presenza di maggiori dettagli sull'identificazione della

relazione bancaria e alcune modifiche alle relative istruzioni.

   COS'E' IL WAIVER - E' l'autorizzazione rilasciata dai

contribuenti che intendono avvalersi della procedura di

collaborazione volontaria e continuare a detenere le proprie

attivita' finanziarie fuori dall'Italia o dagli Stati membri

dell'Ue o aderenti al SEE, agli intermediari finanziari esteri

per l'invio all'Agenzia delle Entrate di tutti i dati e delle

informazioni riguardanti le attivita' oggetto della procedura.

Sul sito delle Entrate e' gia' disponibile il testo del fac-simile

definitivo e delle relative istruzioni.

   LE NOVITA' DEL WAIVER SVIZZERO - Il modello  di waiver

proposto e'  stato  uniformato al modello italiano, integrandolo

con le ulteriori informazioni di dettaglio presenti nel

fac-simile ufficiale dell'Agenzia. Per quanto riguarda, invece,

le cassette di sicurezza, nelle  istruzioni del modello di

waiver svizzero e' precisato che formeranno oggetto di

comunicazione anche i rapporti di conto corrente collegati al

pagamento dei canoni per la tenuta delle cassette stesse.

Infine, in caso di revoca del waiver da parte del contribuente,

le banche svizzere ne daranno notizia all'Agenzia che potra'

irrogare le sanzioni senza riduzioni ed applicare il raddoppio

dei termini previsto dalla legge.

   QUALI VANTAGGI - Presentando il waiver, il contribuente

potra' ottenere una riduzione delle sanzioni della meta' del

minimo edittale per le violazioni degli obblighi dichiarativi,

anche se mantiene o trasferisce le attivita' finanziarie, oggetto

della procedura di collaborazione volontaria presso un

intermediario fuori dall'Italia o dagli Stati membri dell'UE o

aderenti al SEE. Inoltre, al contribuente che presenta il waiver

non si applica il raddoppio dei termini (articolo 12, commi

2-bis e 2-ter, del Dl 78/2009), nel caso in cui le attivita'

finanziarie continuino ad essere detenute o vengano trasferite

a seguito dell'attivazione della procedura in Svizzera, in

Liechtenstein o nel Principato di Monaco.

   DOVE TROVARE I MODELLI -  possibile scaricare il fac-simile

di waiver svizzero e quello ufficiale dell'Agenzia delle Entrate

direttamente dal sito internet  dell'Agenzia, nella sezione

dedicata alla voluntary disclosure.  (ANSA).

 

FISCO: CDM APPROVA 4 DDL RATIFICA ACCORDI INTERNAZIONALI

CON SVIZZERA, LIECHTENSTEIN, PRINCIPATO MONACO E SANTA SEDE

   (ANSA) - ROMA, 27 AGO - Il Consiglio dei ministri ha

approvato quattro disegni di legge di ratifica ed esecuzione del

Protocollo con la Svizzera in materia di imposte sul reddito e

sul patrimonio, degli Accordi con Principato di Monaco e

Liechtenstein sullo scambio di informazioni in materia fiscale e

della Convenzione con la Santa Sede in materia fiscale. Ne da'

notizia il comunicato di Palazzo Chigi.(ANSA).

 

FISCO: CDM APPROVA 4 DDL RATIFICA ACCORDI INTERNAZIONALI (2)

CON SVIZZERA, LIECHTENSTEIN, PRINCIPATO MONACO E SANTA SEDE

   (ANSA) - ROMA, 27 AGO - Il primo ddl riguarda la ratifica e

l'esecuzione del Protocollo, firmato a Milano il 23 febbraio

2015, che modifica la convenzione tra la Repubblica italiana e

la Confederazione svizzera per evitare le doppie imposizioni e

per regolare talune altre questioni in materia di imposte sul

reddito e sul patrimonio. Con il Protocollo, conforme allo

standard Ocse, si determina un ampliamento del perimetro dello

scambio di informazioni, che puo' riguardare imposte di qualsiasi

natura, e si prevede il superamento del segreto bancario. Sono

inoltre definite procedure di cooperazione amministrativa tra i

due Paesi che garantiranno uno scambio di informazioni effettivo

e agevole, senza tuttavia ricorrere a ricerche generalizzate e

indiscriminate. Tali modifiche, che accrescono il livello di

cooperazione tra i due Paesi, rendono piu' efficace il contrasto

a meccanismi di elusione e evasione fiscale, con conseguenti

effetti positivi per l'erario. Il Protocollo entrera' in vigore

dalla data di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della legge

di ratifica, sara' comunque possibile richiedere informazioni

sulle posizioni dei contribuenti in essere a partire dalla data

della firma il Protocollo (23 febbraio 2015).

   Il secondo ddl e' relativo alla ratifica e all'esecuzione

dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il

governo del Principato di Monaco sullo scambio di informazioni

in materia fiscale e del Protocollo che regolamenta le richieste

di informazioni di gruppo, entrambi firmati a Monaco il 2 marzo

2015. L'accordo, spiega Palazzo Chigi, e' basato sui piu'

aggiornati standard Ocse in quanto conforme al Modello di Tax

Information Exchange Agreement (TIEA) e assieme al Protocollo

(che ne e' parte integrante), costituisce "un avanzamento molto

significativo del livello di cooperazione amministrativa tra i

due Paesi". Entrambi forniscono la base giuridica, finora

inesistente, per poter attivare lo scambio di informazioni di

natura fiscale con Monaco. Il Protocollo, una volta entrato in

vigore, consentira' di effettuare richieste di gruppo su elementi

esistenti alla data della firma. Con la ratifica dell'Accordo e

del Protocollo, con cui Monaco integra i requisiti previsti

dalla normativa italiana in materia di rientro dei capitali (la

cosiddetta Voluntary Disclosure), il Principato sara' escluso

dalle black list e questo consentira' ai contribuenti italiani

che aderiranno al programma di collaborazione volontaria, di

fruire di una piu' agevole regolarizzazione in termini di

riduzione delle sanzioni amministrative. Importante inoltre

l'introduzione di disposizioni finalizzate ad eliminare

eventuali casi di doppia imposizione e l'applicazione del

credito d'imposta, secondo la formazione standard utilizzata

generalmente dell'Italia nelle Convenzioni contro le doppie

imposizioni. Vengono anche regolamentati i casi di doppia

residenza fiscale.

   Il terzo ddl e' relativo alla ratifica ed esecuzione della

Convenzione tra il Governo della Repubblica italiana e la Santa

Sede in materia fiscale, fatta a Roma il 1° aprile 2015.

La Convenzione, in linea con il processo in atto verso

l'affermazione a livello globale della trasparenza nel campo

delle relazioni finanziarie, recepisce il piu' aggiornato

standard internazionale in materia di scambio di informazioni di

natura fiscale previsto dall'Ocse, al fine disciplinare la

cooperazione amministrativa tra le autorita' competenti delle due

Parti contraenti. Lo scambio di informazioni riguardera' i

periodi d'imposta a partire dal 1° gennaio 2009.

La Convenzione, dalla data di entrata in vigore, consentira'

anche il pieno adempimento, con modalita' semplificate, degli

obblighi fiscali relativi alle attivita' finanziarie detenute

presso enti che svolgono attivita' finanziaria nella Santa Sede,

da talune categorie di contribuenti, persone fisiche e

giuridiche fiscalmente residenti in Italia, mentre per il

passato e' prevista, per le stesse attivita', una procedura di

regolarizzazione avente i medesimi effetti stabiliti dalla legge

n. 186/2014 (la Voluntary Disclosure)

   Il quarto ddl, infine, riguarda la ratifica dell'Accordo tra

il Governo della Repubblica italiana e il Governo del Principato

del Liechtenstein sullo scambio di informazioni in materia

fiscale,  e il protocollo aggiuntivo sulle richieste di

informazioni di gruppo, siglati a Roma il 26 febbraio 2015.

Analogamente a quello con la Svizzera, anche l'Accordo con il

Liechtenstein pone fine al segreto bancario.  L'Accordo sullo

scambio di informazioni e il Protocollo aggiuntivo si applicano

dopo la ratifica ma decorrere della data della firma. Di

conseguenza lo scambio di informazioni potra' riguardare elementi

in essere alla data del 26 febbraio 2015. Il Protocollo

aggiuntivo, integrando i requisiti previsti dalla normativa

italiana in materia di rientro dei capitali (la Voluntary

Disclosure), consentira' ai contribuenti italiani di fruire di

una piu' agevole regolarizzazione in caso di adesione alla

procedura di collaborazione volontaria.

(ANSA).

 

 


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