RAPINE IN VILLA: 9 ARRESTI, IN MANETTE ANCHE DUE FINANZIERI - ITALIA PRIMA TRA GRANDI UE PER EVASIONE IVA - FISCO:ORLANDI, 20MILA DENUNCE ANNO,PER MOLTE NIENTE PROCESSO. IN ITALIA L'EVASIONE FINANZIA LA CORRUZIONE

venerdì 11 settembre 2015


RAPINE IN VILLA: 9 ARRESTI, IN MANETTE ANCHE DUE FINANZIERI
   (ANSA) - BRESCIA, 10 SET - Sgominata dalla Guardia di Finanza
di Brescia e dai carabinieri di Gardone Valtrompia una banda di
nove persone accusate di rapine in villa. Tra gli arrestati -
sei in carcere e tre ai domiciliari, bloccati in diversi momenti
- ci sono anche due appuntati della Guardia di Finanza di Como
che erano gia' ai domiciliari per altre vicende e che la sera del
21 dicembre 2013, secondo l'accusa, misero a segno una rapina in
villa a Lumezzane, nel Bresciano, indossando la divisa
d'ordinanza.
   In quell'occasione i malviventi entrarono tutti in azione
qualificandosi come appartenenti alle fiamme gialle e compilando
un finto verbale di evasione fiscale e portarono via 450mila
euro tra soldi e gioielli, che alle vittime spiegarono essere un
sequestro per evasione fiscale. La banda, che avrebbe messo a
segno almeno due colpi con le stesse modalita', aveva due basisti
bresciani e la base logistica in un capannone a Carpiano, nel
Milanese. L'indagine e' strettamente collegata a quella avviata
dai Carabinieri della Compagnia di Milano Duomo a seguito di un
doppio colpo messo a segno a Milano dalla stessa banda
criminale, con le medesime modalita', nel mese di marzo dello
scorso anno. Un'ulteriore rapina sarebbe stata messa a segno
anche a Dalmine, nella Bergamasca, nell'ottobre 2014, con
l'arresto in flagranza di quattro responsabili.(ANSA).
 

 

FISCO: ITALIA PRIMA TRA GRANDI UE PER EVASIONE IVA
NEL 2013 FENOMENO CRESCIUTO ANCORA, PERSI 47,5 MILIARDI
   (di Enrico Tibuzzi)
   (ANSA) - BRUXELLES, 5 SET - Prima tra i grandi Paesi dell'Ue
per evasione dell'Iva e seconda solo all'Estonia per il
peggioramento del fenomeno fatto registrare da un anno all'altro
(2012-2013): queste le poco invidiabili posizioni occupate
dall'Italia nella classifica compilata in base agli ultimi dati
resi noti dalla Commissione europea sul gap tra il gettito Iva
prevedibile e quello realmente incassato. Una problematica
seguita con particolare attenzione da Bruxelles poiche' parte
dell'Iva raccolta a livello nazionale costituisce una del tre
cosiddette 'risorsa proprie' che alimentano direttamente il
bilancio dell'Unione.
   L'ultima fotografia scattata attraverso i dati raccolti e
pubblicati dall'esecutivo comunitario indica che nel 2013 a
perdersi per strada, nell'insieme Ue, e' stato il 15,2% del
gettito stimato (la stessa quota del 2012), equivalente a 167,6
miliardi di euro. Nel caso dell'Italia il gap tra incassi attesi
e quelli reali e' arrivato al 33,6% pari, in soldoni, a 47,5
miliardi di euro. Una cifra record in termini assoluti che in
percentuale viene invece superata solo da Romania (41,1%),
Lituania (37,7%), Slovacchia (34,9%) e Grecia (34%).
   Nella media Ue, secondo i dati di Bruxelles l'evasione
dell'Iva si e' attestata al 13,9% contro il 12,3 dell'anno
precedente, mentre negli altri grandi Paesi europei - Germania,
Francia e Gran Bretagna - i gap tra gettiti potenziali e reali
sono stati rispettivamente pari all' 11,2%, all'8,9% e al 9,8%.
La Spagna si e' attestata sul 16,5%.
   Lo studio elaborato dalla Commissione europea indica che nel
biennio preso in considerazione 15 Paesi hanno messo a segno
progressi riducendo i rispettivi gap, mentre in 11 la situazione
si e' ulteriormente deteriorata (Croazia e Cipro non sono stati
presi in considerazione per problemi statistici). E' in questo
contesto che L'Italia si e' collocata alle spalle della sola
Estonia per crescita del suo gap (1,6 punti percentuali in piu'
contro i 3,5 della repubblica baltica).
   La situazione italiana rappresenta comunque solo la punta
dell'iceberg di una lotta a evasione, elusione e altre formule
truffaldine praticate nell'Ue a danno del gettito Iva che
finora non e' riuscita a raggiungere risultati significativi.
   "I risultati di questo importante studio - e' stato il
commentato del commissario agli affari economici e monetari
Pierre Moscovici - dimostrano ancora una volta quanto sia
importante e urgente rivedere il sistema di raccolta dell'Iva in
Europa. Sollecito quindi gli Stati membri a fare tutto il
necessario per combattere evasione ed elusione a tutti i livelli
perche' questa battaglia e' e restera' tra le priorita' dell'agenda
di questo esecutivo".  (ANSA).

 

FISCO:ORLANDI, 20MILA DENUNCE ANNO,PER MOLTE NIENTE PROCESSO
DIRETTORE ENTRATE, RISCHIAMO SOLO DI INGOLFARE GIUSTIZIA
   (ANSA) - MARINA DI PIETRASANTA (LUCCA), 6 SET - "Ogni anno
l'Agenzia delle entrate fa un numero enorme di denunce penali
per evasione. Ma se non c'e' un sistema che le porta in fondo, e'
come non farne nessuna, stiamo solo ingolfando la giustizia".
Lo ha detto Rossella Orlandi, direttore dell'Agenzia alla festa
de Il Fatto Quotidiano nel parco della Versiliana a Marina di
Pietrasanta. "Facciamo - ha spiegato Orlandi - piu' di 20 mila
denunce penali l'anno. Sono numeri rilevanti. Il problema pero' e'
che non molti processi si concludono".(ANSA).

 

FISCO: ORLANDI,IN ITALIA L'EVASIONE FINANZIA LA CORRUZIONE
'RAPPORTO CON CITTADINI COMPLICATO, MA STA A NOI APRIRE DIALOGO'
   (ANSA) - ROMA, 06 SET - "Lo dico chiaro e senza paura: in
Italia spesso l'evasione fiscale e' solo un pretesto per
finanziare reati ben piu' gravi, come la corruzione. Questo
spiega perche' e' di cosi' vasta scala". Lo dice in un'intervista
al Fatto Quotidiano Rossella Orlandi, alla guida dell'Agenzia
delle Entrate.
   "L'immagine di un Fisco vampiro coi piccoli e inerte coi
grandi e' stata costruita, spesso con l'aiuto di chi aveva
interesse a diffonderla", spiega. "Ma solo l'anno scorso i
controlli sui 'grandi contribuenti', con fatturato sopra i 100
milioni (circa 3.200 soggetti), hanno riguardato 1.280 societa',
il 40% dei soggetti. Nello stesso periodo, invece, sul totale di
professionisti e imprese di piccole e medie dimensioni (circa
5,4 milioni) sono stati effettuati accertamenti su 120mila
soggetti, solo il 2,2%. L'azione di controllo sui grandi
contribuenti ha 'fruttato' oltre 2 miliardi di euro, il 26% di
quanto riscosso lo scorso dai controlli".
   Rossella Orlandi ammette che il rapporto tra contribuenti e
fisco resta complicato, "e' nella natura delle cose. Sta a noi -
dice - inaugurare una nuova stagione di dialogo". La "voluntary
disclosure",sottolinea, "non e' un condono, ma un accertamento
con un contraddittorio. A mio avviso, pero', e' una tappa
intermedia. E ora le rivelo la nostra ultima rilevazione: siamo
a 10 mila richieste. A maggio erano mille".(ANSA).

 


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