IL FALLIMENTO DELLA RAPPRESENTANZA MILITARE E L’ESIGENZA DELLA PARTECIPAZIONE - di Antonio Todisco

lunedì 28 settembre 2015

Francesco Santoro, componente del direttivo nazionale Ficiesse, nella sua tesi di Laurea (vai al documento completo) afferma che “le capacità di intervento della Rappresentanza militare sono limitate dal mancato riconoscimento di una soggettività giuridica, che preclude a qualsiasi potere negoziale/contrattuale. Per sopperire in qualche modo a tale carenza, con il D.Lgs. 195/95 è stata concessa, limitatamente agli organismi centrali, la facoltà di “concertazione”: un termine che si riferisce alla possibilità che hanno i Cocer di partecipare..”.

Nell’attesa dello sblocco dei lavori parlamentari sulla riforma della R.M. ripropongo il concetto che partecipare non significa stabilire di comune accordo. Infatti, nonostante i vari interventi legislativi occorsi nel corso degli anni, la rappresentanza militare, pur avendo diversificato le sue attività che si sviluppano lungo tutta la fase di concertazione, rimane un organismo “monco”. La limitazione è evidente anche con l’avvento del d.lgs. n. 129/2000, con cui è stato perfezionato il meccanismo di partecipazione, disponendo che i “Cocer” siano convocati presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, per essere consultati, in occasione della predisposizione del documento di programmazione economico-finanziaria e prima della deliberazione del disegno di legge di bilancio.

In estrema sintesi, l’organismo di rappresentanza pur partecipando a tutte fasi della concertazione, rimane sempre una figura apparente e non sostanziale.

L’esigenza della partecipazione nasce dal concetto autonomo di stabilire, di comune accordo, i criteri e le valutazione  vantaggiose per le parti. Infatti, con l'espressione "concertazione" s'intende il metodo di contrattazione triangolare delle scelte di politica economico-sociale, ovvero il “momento” in cui ognuno espone autonomamente le proprie ragioni che sono oggetto di concertazione.

In Italia convivono due metodi di forme di concertazioni: il primo vede la concertazione come uno "scambio" fra lo Stato, da un lato, e le parti sociali, dall'altro; mentre il secondo vede la “concertazione” come un metodo decisionale degli obiettivi economico-sociali comuni, cui partecipano tanto lo Stato, quanto le parti sociali, cui viene, pertanto, attribuita una quota di autorità e di responsabilità. Tale concetto, quindi, prevede un sistema di co-partecipazione alla vita del Paese, il che lo rende più stabile. 

In ambedue i sistemi la rappresentanza militare ne è fuori

Ognun vede quel che tu pari. Pochi sentono quel che tu sei.

(Niccolò Machiavelli)

 

Antonio Todisco

Segreterio della Sezione FICIESSE

Tricase – Capo di Leuca


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