CATASTO:ANCI, METRI QUADRI NON INFLUISCONO SU PRELIEVO FISCO - FISCO: MEF; A SETTEMBRE NUOVE PARTITE IVA +0,2% - P.A: REBUS COMPARTI, ATTESO BRACCIO DI FERRO ARAN-SINDACATI
CATASTO:ANCI, METRI QUADRI NON INFLUISCONO SU PRELIEVO FISCO
(ANSA) - ROMA, 10 NOV - "La pubblicazione delle superfici nei
dati catastali accessibili a tutti i cittadini e' certamente un
utile elemento di trasparenza e di miglioramento della
significativita' degli archivi catastali, a lungo perseguito, che
ha pero' un'influenza pressoche' nulla sui prelievi fiscali". E'
quanto precisa l'Anci in merito all'avvenuto inserimento nelle
visure catastali delle superfici espresse in metri quadrati dei
fabbricati 'ordinari'.
"Per cio' che piu' direttamente riguarda le tasse comunali -
sottolinea Anci - la generale revisione delle rendite catastali
e il superamento delle attuali disparita' di trattamento fiscale
ai fini dell'Imu e della Tasi (oltre che dell'imposta di
registro) necessita dell'attuazione della riforma del catasto,
prevista dalla Delega fiscale, ma non attivata dal Governo. Le
rendite catastali restano quindi invariate e sempre riferite
'vano' e non alla superficie degli immobili come previsto dalla
riforma. D'altra parte, l'utilizzo generalizzato ai fini del
prelievo sui rifiuti (Tari) delle superfici catastali, che
potrebbe essere attivato nel prossimo futuro sulla base di leggi
gia' vigenti, determinerebbe il passaggio dalla 'superficie
calpestabile', attualmente adottata in base alle dichiarazioni
dei contribuenti, alla nuova superficie catastale 'a fini Tari',
con modestissimi effetti redistributivi".
"Va ricordato infatti - conclude l'Associazione dei Comuni -
che l'ammontare complessivo del prelievo Tari e' strettamente
legato al costo del servizio di raccolta e smaltimento rifiuti
sostenuto da ciascun Comune e che gia' da oltre un decennio (in
base alla legge n.311/2004) i Comuni utilizzano le superfici
elaborate sulla base delle planimetrie catastali come
riferimento per l'effettuazione dei controlli sulla correttezza
delle dichiarazioni".(ANSA).
FISCO: MEF; A SETTEMBRE NUOVE PARTITE IVA +0,2%
(ANSA) - ROMA, 10 NOV - Nel mese di settembre sono state
aperte 41.763 nuove partite Iva e in confronto al corrispondente
mese dello scorso anno si registra un lieve incremento (+0,2%).
Lo comunica il Mef. La distribuzione per natura giuridica mostra
che il 74,7% delle partita Iva e' stato aperto da persone
fisiche, il 20% da societa' di capitali, il 4,5% da societa' di
persone; la quota dei "non residenti" ed "altre forme
giuridiche", rappresenta complessivamente quasi l'1% delle nuove
aperture. Rispetto al mese di settembre 2014, si evince un
leggero aumento di avviamenti per le societa' di capitali (+1%) e
le persone fisiche (+0,7%) mentre le societa' di persone
evidenziano un calo significativo (-8,8%), confermando
l'andamento degli ultimi anni.(ANSA).
FISCO: MEF; A SETTEMBRE NUOVE PARTITE IVA +0,2% (2)
(ANSA) - ROMA, 10 NOV - La distribuzione per natura giuridica
mostra che il 74,7% delle partita Iva e' stato aperto da persone
fisiche, il 20% da societa' di capitali, il 4,5% da societa' di
persone; la quota dei "non residenti" ed "altre forme
giuridiche", rappresenta complessivamente quasi l'1% delle nuove
aperture. Rispetto al mese di settembre 2014, si evince un
leggero aumento di avviamenti per le societa' di capitali (+1%) e
le persone fisiche (+0,7%) mentre le societa' di persone
evidenziano un calo significativo (-8,8%), confermando
l'andamento degli ultimi anni. Riguardo alla ripartizione
territoriale, il 42,4% delle nuove aperture e' localizzato al
Nord, il 23% al Centro e il 34,4% al Sud e Isole. Il confronto
con lo stesso periodo dell'anno precedente evidenzia
apprezzabili incrementi in provincia di Trento (+14,4%),
Sardegna (+8,6%) e Toscana (+7,1%), mentre le flessioni piu'
consistenti si osservano in Molise (-9,7%), Marche (-7,9%) e
Campania (-5,7%). In base alla classificazione per settore
produttivo, il commercio continua a registrare il maggior numero
di avviamenti di partite Iva con un quarto del totale, seguito
dalle attivita' professionali con circa il 13% e dall'agricoltura
con il 9,3%. Rispetto al mese di settembre 2014, tra i settori
principali si osservano il sensibile aumento nel comparto
dell'istruzione (+35,1%) e incrementi piu' contenuti
nell'agricoltura (+10,2%) e nella sanita' e assistenza sociale
(+9%). Le flessioni di nuove aperture di partite Iva si
osservano, invece, nei trasporti (-12,6%), nelle attivita'
immobiliari (-5,6%) e nell'edilizia (-5,1%). Per le persone
fisiche, la ripartizione e' relativamente stabile, con il 62,4%
di aperture di partite Iva che appartiene al genere maschile. Il
47,7% viene avviato da giovani fino a 35 anni e circa il 34% da
soggetti compresi nella fascia dai 36 ai 50 anni. Rispetto al
corrispondente mese dello scorso anno, le classi di eta' piu'
giovani registrano lievi cali. Piu' significativo l'aumento
(oltre il 9%) per la classe da 51 a 65 anni.
Nello scorso mese di settembre 3.399 soggetti hanno aderito
al nuovo regime forfetario, mentre 10.407 soggetti hanno aderito
al regime fiscale di vantaggio1. Complessivamente, tali adesioni
rappresentano il 33% del totale delle nuove aperture. La
possibilita' di opzione tra i due regimi e' stata prevista dal
decreto "milleproroghe" (DL 192/2014) ed e' valida solo per
l'anno in corso: da gennaio 2016 restera' in vigore solo il
regime forfetario.
P.A: REBUS COMPARTI, ATTESO BRACCIO DI FERRO ARAN-SINDACATI
DOMANI INCONTRO, POSSIBILE RILANCIO PER SOLUZIONE A TRE SETTORI
(ANSA) - ROMA, 10 NOV - Delicato incontro domani tra Aran,
l'Agenzia che rappresenta il governo nelle negoziazioni e i
sindacati, che nel pomeriggio torneranno a confrontarsi sul
'rebus' dei comparti. Si tratta di scendere a massimo quattro
aree, in attuazione della legge Brunetta.
I sindacati sarebbero fermi su una soluzione che, grosso
modo, vede il pubblico impiego dividersi in: scuola, sanita',
enti locali e P.A. centrale (con dentro ministeri, enti pubblici
non economici, agenzie fiscali). Tuttavia l'intenzione del
Governo, fatta trapelare dal sottosegretario alla P.A. Angelo
Rughetti giorni fa, e' quella di portare i comparti da 11 a 3:
sanita', scuola e il comparto della Repubblica o della Nazione
(che includerebbe ministeri, Regioni, Comuni). La logica
perseguita in questo caso sarebbe quella delle professioni,
ovvero delle competenze.
Ma i sindacati non sembrano pronti ad accogliere questa
proposta, qualora fosse ufficialmente messa sul tavolo
dall'Aran. E' possibile quindi che domani si scontreranno in un
braccio di ferro due posizioni diverse, con l'Aran a favore
della riduzione a 3 e i sindacati irremovibili sul format a 4.
L'obiettivo dell'Aran sarebbe pero' quello di far fare passi in
avanti alla trattativa. Quindi si vuole scongiurare la rottura
del negoziato, su cui pende anche la questione delle risorse
stanziate per il rinnovo. Se non vi saranno modifiche in legge
di Stabilita' il budget per il 2016 si ferma a 300 milioni di
euro, una cifra ritenuta insufficiente dalle sigle
sindacali.(ANSA).