CATASTO:ANCI, METRI QUADRI NON INFLUISCONO SU PRELIEVO FISCO - FISCO: MEF; A SETTEMBRE NUOVE PARTITE IVA +0,2% - P.A: REBUS COMPARTI, ATTESO BRACCIO DI FERRO ARAN-SINDACATI

giovedì 12 novembre 2015

 

CATASTO:ANCI, METRI QUADRI NON INFLUISCONO SU PRELIEVO FISCO

   (ANSA) - ROMA, 10 NOV - "La pubblicazione delle superfici nei

dati catastali accessibili a tutti i cittadini e' certamente un

utile elemento di trasparenza e di miglioramento della

significativita' degli archivi catastali, a lungo perseguito, che

ha pero' un'influenza pressoche' nulla sui prelievi fiscali". E'

quanto precisa l'Anci in merito all'avvenuto inserimento nelle

visure catastali delle superfici espresse in metri quadrati dei

fabbricati 'ordinari'.

  "Per cio' che piu' direttamente riguarda le tasse comunali -

sottolinea Anci - la generale revisione delle rendite catastali

e il superamento delle attuali disparita' di trattamento fiscale

ai fini dell'Imu e della Tasi (oltre che dell'imposta di

registro) necessita dell'attuazione della riforma del catasto,

prevista dalla Delega fiscale, ma non attivata dal Governo. Le

rendite catastali restano quindi invariate e sempre riferite

'vano' e non alla superficie degli immobili come previsto dalla

riforma. D'altra parte, l'utilizzo generalizzato ai fini del

prelievo sui rifiuti (Tari) delle superfici catastali, che

potrebbe essere attivato nel prossimo futuro sulla base di leggi

gia' vigenti, determinerebbe il passaggio dalla 'superficie

calpestabile', attualmente adottata in base alle dichiarazioni

dei contribuenti, alla nuova superficie catastale 'a fini Tari',

con modestissimi effetti redistributivi".

   "Va ricordato infatti - conclude l'Associazione dei Comuni -

che l'ammontare complessivo del prelievo Tari e' strettamente

legato al costo del servizio di raccolta e smaltimento rifiuti

sostenuto da ciascun Comune e che gia' da oltre un decennio (in

base alla legge n.311/2004) i Comuni utilizzano le superfici

elaborate sulla base delle planimetrie catastali come

riferimento per l'effettuazione dei controlli sulla correttezza

delle dichiarazioni".(ANSA).

 

FISCO: MEF; A SETTEMBRE NUOVE PARTITE IVA +0,2%

   (ANSA) - ROMA, 10 NOV - Nel mese di settembre sono state

aperte 41.763 nuove partite Iva e in confronto al corrispondente

mese dello scorso anno si registra un lieve incremento (+0,2%).

Lo comunica il Mef. La distribuzione per natura giuridica mostra

che il 74,7% delle partita Iva e' stato aperto da persone

fisiche, il 20% da societa' di capitali, il 4,5% da societa' di

persone; la quota dei "non residenti" ed "altre forme

giuridiche", rappresenta complessivamente quasi l'1% delle nuove

aperture. Rispetto al mese di settembre 2014, si evince un

leggero aumento di avviamenti per le societa' di capitali (+1%) e

le persone fisiche (+0,7%) mentre le societa' di persone

evidenziano un calo significativo (-8,8%), confermando

l'andamento degli ultimi anni.(ANSA).

 

FISCO: MEF; A SETTEMBRE NUOVE PARTITE IVA +0,2% (2)

   (ANSA) - ROMA, 10 NOV - La distribuzione per natura giuridica

mostra che il 74,7% delle partita Iva e' stato aperto da persone

fisiche, il 20% da societa' di capitali, il 4,5% da societa' di

persone; la quota dei "non residenti" ed "altre forme

giuridiche", rappresenta complessivamente quasi l'1% delle nuove

aperture. Rispetto al mese di settembre 2014, si evince un

leggero aumento di avviamenti per le societa' di capitali (+1%) e

le persone fisiche (+0,7%) mentre le societa' di persone

evidenziano un calo significativo (-8,8%), confermando

l'andamento degli ultimi anni. Riguardo alla ripartizione

territoriale, il 42,4% delle nuove aperture e' localizzato al

Nord, il 23% al Centro e il 34,4% al Sud e Isole. Il confronto

con lo stesso periodo dell'anno precedente evidenzia

apprezzabili incrementi in provincia di Trento (+14,4%),

Sardegna (+8,6%) e Toscana (+7,1%), mentre le flessioni piu'

consistenti si osservano in Molise (-9,7%), Marche (-7,9%) e

Campania (-5,7%). In base alla classificazione per settore

produttivo, il commercio continua a registrare il maggior numero

di avviamenti di partite Iva con un quarto del totale, seguito

dalle attivita' professionali con circa il 13% e dall'agricoltura

con il 9,3%. Rispetto al mese di settembre 2014, tra i settori

principali si osservano il sensibile aumento nel comparto

dell'istruzione (+35,1%) e incrementi piu' contenuti

nell'agricoltura (+10,2%) e nella sanita' e assistenza sociale

(+9%). Le flessioni di nuove aperture di partite Iva si

osservano, invece, nei trasporti (-12,6%), nelle attivita'

immobiliari (-5,6%) e nell'edilizia (-5,1%). Per le persone

fisiche, la ripartizione e' relativamente stabile, con il 62,4%

di aperture di partite Iva che appartiene al genere maschile. Il

47,7% viene avviato da giovani fino a 35 anni e circa il 34% da

soggetti compresi nella fascia dai 36 ai 50 anni. Rispetto al

corrispondente mese dello scorso anno, le classi di eta' piu'

giovani registrano lievi cali. Piu' significativo l'aumento

(oltre il 9%) per la classe da 51 a 65 anni.

   Nello scorso mese di settembre 3.399 soggetti hanno aderito

al nuovo regime forfetario, mentre 10.407 soggetti hanno aderito

al regime fiscale di vantaggio1. Complessivamente, tali adesioni

rappresentano il 33% del totale delle nuove aperture. La

possibilita' di opzione tra i due regimi e' stata prevista dal

decreto "milleproroghe" (DL 192/2014) ed e' valida solo per

l'anno in corso: da gennaio 2016 restera' in vigore solo il

regime forfetario.

 

P.A: REBUS COMPARTI, ATTESO BRACCIO DI FERRO ARAN-SINDACATI

DOMANI INCONTRO, POSSIBILE RILANCIO PER SOLUZIONE A TRE SETTORI

(ANSA) - ROMA, 10 NOV - Delicato incontro domani tra Aran,

l'Agenzia che rappresenta il governo nelle negoziazioni e i

sindacati, che nel pomeriggio torneranno a confrontarsi sul

'rebus' dei comparti. Si tratta di scendere a massimo quattro

aree, in attuazione della legge Brunetta.

   I sindacati sarebbero fermi su una soluzione che, grosso

modo, vede il pubblico impiego dividersi in: scuola, sanita',

enti locali e P.A. centrale (con dentro ministeri, enti pubblici

non economici, agenzie fiscali). Tuttavia l'intenzione del

Governo, fatta trapelare dal sottosegretario alla P.A. Angelo

Rughetti giorni fa, e' quella di portare i comparti da 11 a 3:

sanita', scuola e il comparto della Repubblica o della Nazione

(che includerebbe  ministeri, Regioni, Comuni). La logica

perseguita in questo caso sarebbe quella delle professioni,

ovvero delle competenze.

   Ma i sindacati non sembrano pronti ad accogliere questa

proposta, qualora fosse ufficialmente messa sul tavolo

dall'Aran. E' possibile quindi che domani si scontreranno in un

braccio di ferro due posizioni diverse, con l'Aran a favore

della riduzione a 3 e i sindacati irremovibili sul format a 4.

L'obiettivo dell'Aran sarebbe pero' quello di far fare passi in

avanti alla trattativa. Quindi si vuole scongiurare la rottura

del negoziato, su cui pende anche la questione delle risorse

stanziate per il rinnovo. Se non vi saranno modifiche in legge

di Stabilita' il budget per il 2016 si ferma a 300 milioni di

euro, una cifra ritenuta insufficiente dalle sigle

sindacali.(ANSA).


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