DAL SOLE24ORE: GOVERNO, VERSO DEFICIT AL 2,4% PER COSTI SICUREZZA, SENZA ATTENDERE L'OK UE.
Tratto dal sito de Ilsole24ore.
Governo, verso deficit al 2,4% per costi sicurezza senza attendere l’ok Ue
Per coprire le misure per la sicurezza il governo sarebbe orientato a portare nel 2016 il deficit al 2,4%, così come già autorizzato dal Parlamento cui presenterebbe comunque una relazione visto che cambiano le destinazioni della maggiore flessibilità richiesta. Il pacchetto, secondo fonti di maggioranza, non arriverebbe quindi in due tempi e non avrebbe, così come l'Ires, il vincolo dell'ok Ue alle clausole di flessibilità.
L'intero pacchetto, che dovrebbe contenere misure per la sicurezza e per la cultura, dovrebbe valere, come annunciato dal premier Matteo Renzi, circa 2 miliardi. Risorse che l'esecutivo sarebbe quindi intenzionato a utilizzare senza attendere di avere il via libera europeo alla richiesta di maggiore flessibilità sulla gestione dei conti pubblici, che dovrebbe arrivare a primavera con il vaglio definitivo della manovra da parte di Bruxelles. Attualmente il quadro macroeconomico tiene conto della richiesta di flessibilità per le riforme (un ulteriore 0,2%) e per gli investimenti (0,3%) ma non per l'emergenza migranti, per la quale l'Italia ha chiesto un altro 0,2% di flessibilità, che vale circa 3,3 miliardi. La clausola che Roma, come altre capitali, chiede di attivare in questo caso è quella prevista per “eventi eccezionali”, quali appunto l'ondata migratoria straordinaria dell'ultimo anno ma anche l'emergenza sicurezza, dopo i fatti di Parigi.
Dopo gli attentati terroristici e l'annuncio del premier di misure straordinarie per la sicurezza, il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan aveva spiegato in Parlamento che si sarebbero orientate verso questo capitolo le risorse aggiuntive inizialmente chieste per far fronte all'emergenza migranti. Anche per questo in un primo momento si era profilata l'ipotesi che il pacchetto sicurezza potesse arrivare in due tempi, alcune misure subito, finanziate dal gettito aggiuntivo della voluntary disclosure, il grosso rimandato al via libera Ue alla flessibilità. Ora invece, secondo fonti di maggioranza, l'orientamento sarebbe quello di finanziare subito l'intero pacchetto, portando il deficit dal 2,2% al 2,4% senza aspettare l'ok di Bruxelles. Il governo presenterebbe quindi una relazione al Parlamento, senza votazione, per comunicare - e non per richiedere una autorizzazione viene specificato - la variazione rispetto all'ultima nota di aggiornamento al Def vista la scelta di utilizzare per intero lo spazio di deficit già autorizzato dal Parlamento, fino al 2,4% appunto. Scelta che comunque avrebbe suscitato perplessità al ministero dell'Economia dove si valutavano anche altre soluzioni, come l'opportunità di ricorrere a una clausola di salvaguardia in attesa dell'ok di Bruxelles.