FRANCIA: PIANO DI EMERGENZA PER CALMARE LA RABBIA DEI POLIZIOTTI da Agenzia Nova

sabato 29 ottobre 2016

Offrire promesse concrete e dare segnali forti, per tentare si spegnere l'incendio che si propaga nei ranghi della polizia: sono questi gli obbiettivi, secondo il quotidiano conservatore "Le Figaro", che hanno spinto il ministro dell'Interno Bernard Cazeneuve a sfoderare nella serata di ieri mercoledì 26 ottobre un vasto piano a favore della pubblica sicurezza, a dieci giorni dall'inizio della incontrollabile protesta spontanea che ha visto migliaia di poliziotti scendere in piazza in tutte le principali città francesi. Dopo che, sempre ieri, il presidente François Hollande ha ricevuto all'Eliseo i rappresentanti dei sindacati di polizia, il ministro ha dunque varato uno stanziamento di 250 milioni di euro destinato a dotare gli agenti sul campo di equipaggiamenti, armi e veicoli adeguati al contrasto di una criminalità sempre più violenta: come dimostra l'attacco con bottiglie molotov lanciate contro due autopattuglie un paio di settimane fa nella banlieu parigina, che è stato all'origine del movimento di protesta dei poliziotti.

Il governo ha anche concordato di discutere di alcuni aspetti legislativi che stanno particolarmente a cuore ad agenti e gendarmi: innanzitutto il mantenimento dell'anonimato per gli investigatori di polizia e l'equiparazione giuridica del reato di oltraggio commesso contro i poliziotti a quello commesso contro i magistrati, con un raddoppio delle pene previste; queste due misure saranno presentate in Parlamento alla fine di novembre.

Più delicata la questione delle regole sull'utilizzo delle armi per "legittima difesa", di cui gli agenti rivendicano una modifica: Cazeneuve ha accettato una "riflessione" sul tema ed ha promesso di presentare le sue proposte in materia "entro la fine di novembre". E questo nonostante il fatto che il ministro della Giustizia Jean-Jacques Urvoas si sia esplicitamente detto contrario ad un allentamento delle regole sull'uso delle armi da parte della polizia: "E' il momento di dare un segnale immediato e forte", ripetono però come un mantra al ministero dell'Interno. Infine, gli agenti saranno informati su come la magistratura porta avanti le inchieste da loro avviate; non sarà un vero "controllo" sul sistema giudiziario da parte delle forze di polizia, ma comunque le procure della Repubblica dovranno comunicare dettagliatamente ai commissariati se agli arresti effettuati abbiano poi avuto un seguito processuale: troppo spesso infatti questo non avviene, lamentano i poliziotti denunciando un eccessivo lassismo nei confronti della criminalità. (Res)


Tua email:   Invia a: