RISPOSTA AL BRIGADIERE TARALLO E AI COCER CARABINIERI ED ESERCITO: DECIDANO LE ASSEMBLEE PLENARIE SE SI DEVONO DIMETTERE I DELEGATI FAVOREVOLI ALLA PROROGA E ALLA SPECIFICITA' DEI TAGLI" O QUELLI FAVOREVOLI AI DIRITTI - di Gianluca Taccalozzi

giovedì 03 marzo 2011

Di seguito un intervento di Gianluca Taccalozzi. Il titolo è della redazione del sito.

 

 

Solo un anno fa c’era chi, come i Co.Ce.R. Esercito e Marina o come il Co.Ce.R. Carabinieri, insieme ai principali ispiratori politici della norma ESULTAVA CON TONI TRIONFALISTICI ALL’APPROVAZIONE DELLA SPECIFICITà€ (vedi ad esempio http://www.ficiesse.it/home-page/3758/contratti_-sicurezza_-cocer-arma_bene-norma-su-specificita_---gasparri_-svolta-storica-ruolo-negoziale-cocer).  Mentre in pochi denunciavamo la insidie contenute in quella teoria (Co.Ce.R Aeronautica, in primis).

 

Adesso che i nodi sono venuti al pettine tutti hanno finalmente preso coscienza che la “specificità ” non porta alcun vantaggio nà© economico nà© previdenziale per il personale (semmai il contrario) e che tutte le promesse fatte da quella parte di maggioranza che ha sostenuto questa politica isolazionista erano solo spot propagandistici.

 

Dall’alto del suo rapporto privilegiato con l’attuale esecutivo, anche delegati del Co.Ce.R. Carabinieri ammettono finalmente che il Governo non stanzierà  un solo euro per la specificità  E PROPONE DI SACRIFICARE LE SOMME ACCANTONATE PER RIORDINO DELLE CARRIERE al fine compensare i tagli stipendiali previsti dal D.L. 78/2010 (vedi da ultimo http://www.ficiesse.it/home-page/4930/brig_-tarallo-_cocer-cc__-ecco-il-perche_-delle-nostre-scelte-_e-i-delegati-che-hanno-firmato-l_appello-del-comitato-articolo-52-dovrebbero-dimettersi_).

E dunque, quei medesimi Consigli e quei medesimi Delegati che hanno propagandato la “specificità ” come un conquista epocale, hanno chiuso un occhio, se non tutti e due, su quanto accadeva sul piano dei diritti ed hanno richiesto ed ottenuto due proroghe “ope legis” del mandato concesse da quello stesso Governo che non ha mantenuto le promesse,
delle due l’una:

 

-         o sono stati presi in giro e, quindi, SI SONO DIMOSTRATI POCO EFFICIENTI E LUNGIMIRANTI NEL TUTELARE GLI INTERESSI DEI PROPRI RAPPRESENTATI;

 

-         o HANNO ASSECONDATO ACRITICAMENTE LA POLITICA DEL GOVERNO PER OTTENERE IN CAMBIO LA PROROGA AD OLTRANZA DEL MANDATO, magari con la promessa di rimanere in carica sino all’approvazione di una riforma della rappresentanza militare che, TUTTI SANNO FIN DA ORA che sarà  poco incisiva in termini di contenuti sostanziali a favore del personale, MA SARà€ PIENA ZEPPA DI BENEFIT PER I DELEGATI (rieleggibilità , note caratteristiche, ecc., ecc. ecc.).

 

In ogni caso, è comunque evidente che il Governo ha preso in giro il personale militare, prima illudendolo e poi non mantenendo gli impegni presi, mentre quei delegati che hanno assecondato la politica della specificità  non hanno tutelato o non hanno saputo tutelare adeguatamente gli interessi dei propri rappresentati ed appare oggi strumentale affermare che è tutta colpa della crisi, perchà© la crisi c’era già  quando si illudevano i militari con le promesse di super vantaggi economici e previdenziali.

 

Ma, paradosso dei paradossi, oggi proprio quegli stessi delegati che hanno attivamente partecipato al fallimento della specificità  ed hanno richiesto ed ottenuto la prima e la seconda proroga del mandato, INVOCANO A GRAN VOCE LE DIMISSIONI DEI DELEGATI CHE HANNO PRIMA AVVERSATO LA TEORIA DELLA SPECIFICITà€  (vedi sempre http://www.ficiesse.it/home-page/4930/brig_-tarallo-_cocer-cc__-ecco-il-perche_-delle-nostre-scelte-_e-i-delegati-che-hanno-firmato-l_appello-del-comitato-articolo-52-dovrebbero-dimettersi_) comprendendone le insidie e prevedendone il fallimento e si sono poi opposti alla proroga del mandato.

 

Qui, invece, se c’è qualcuno che dovrebbe assumersi le proprie responsabilità , dimettendosi e rimettendosi al giudizio degli elettori è proprio chi, FESSO O FURBO CHE SIA, ha contribuito a consegnare ai militari questa splendida specificità  fatta tagli, false promesse e compressione dei diritti.

 

Perchà© la politica forse pagherà  le false promesse con le prossime elezioni, mentre c’è il rischio che i delegati non paghino mai le proprie responsabilità  se, come accade, CONTINUANO AD EVITARE IL GIUDIZIO DELLA BASE continuando a chiedere ed ottenere proroghe con giustificazioni sempre meno credibili.

 

 

GIANLUCA TACCALOZZI

Presidente Direttivo Nazionale Ficiesse

gianlucataccalozzi@alice.it

 


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