LE INCOERENZE DEL BRIGADIERE TARALLO, IN CARICA DA UN DECENNIO AL COCER CARABINIERI DOPO UN RICORSO CONTRO LA PROROGA NEL 2002
venerdì 04 marzo 2011
Di seguito un pensiero di Michele Fornicola, delegato del COIR Carabinieri “Pastrengo. Il titolo è della redazione del sito.
Vorrei condividere alcune osservazioni in merito all’intervento dell’amico Tarallo semplicemente rilevando, a mio parere, incongruenze ed incoerenza rispetto ad alcune posizioni anche del passato ma anche perchà © da Lui stimolato (attraverso il sito Diritti e Rovesci) in quanto non “firmatario” ma più semplicemente sostenitore del principio contenuto nel documento “articolo 52”.
Una doverosa risposta alla “provocazione” in merito:
- al “sussulto di onestà  intellettuale da formalizzarsi con la dimissione dalla rappresentanza”;
- al gesto (dimissioni) che mi farebbe onore altrimenti dovrei dimostrare non ho capito bene cosa ?
Non posso credere che Tu desideri una Rappresentanza Militare ancora meno “rappresentativa” visto che sono sempre più, in Italia, i delegati decaduti o dimessi per vari motivi. Ogni volta che un delegato si dimette o decade ne sale uno meno rappresentativo e, Tu lo sai bene visto che sei “subentrato” al COCER CC.
Certamente un delegato “ripescato” e meno rappresentativo e, se prorogato, a mio avviso è anche meno legittimato e, forse, più “comodo da gestire”.
Ma non è certamente questo il Tuo pensiero e vengo subito al punto:
Nella parte in cui rivendichi la Tua posizione a favore della proroga della Rapp. Mil. perchà ©, (scrivi) essendo un brigadiere, oggi unico rappresentante a livello interforze, non volevo permettere un'altra elezione con un ruolo che viene puntualmente sovrastato da quello dei marescialli.
Caro Antonio, sono circa 10 anni che sei in carica e, credimi, se non ci sei riuscito fino ad oggi mi sembra difficile credere che ci riuscirai durante il secondo anno di proroga.
Vorrei ricordare insieme a Te quanto segue e correggimi se sbaglio.
Al termine dell’ottavo mandato, se non ricordo male, eri fra i promotori di un vincente
ricorso contro la proroga dell’ottavo mandato contribuendo ad impedire ad un altro “brigadiere” di rimanere prorogato in carica al CoCeR/CC un’altro anno.
Un ricorso vinto in quanto, sostanzialmente, si basava anche su queste Tue convinzioni: violazione del principio di imparzialità  e perchà © pareva ispirata “la proroga” a favoritismi nei confronti di determinati soggetti a scapito di altri.
Determinazione che non avrebbe perseguito l’interesse pubblico, bensì l’interesse degli organi di rappresentanza scaduti che vedevano ingiustificatamente prorogato il proprio mandato nel momento in cui – essendo stata avviata la contrattazione collettiva - massima è la rilevanza del loro ruolo.
Il sussulto di onestà  intellettuale avrebbe dovuto importi le formali dimissioni dalla Rappresentanza già  in occasione della prima di due proroghe ottenute già  nel “IX mandato ma prendo atto della Tua diversa posizione e delle giustificazioni che non sarò certo o a giudicare. Una cosa è certa: La vigente normativa avrebbe consentito, magari, ad un’altro “brigadiere” di candidarsi per il COCER Carabinieri già  l’anno scorso.
Concludo con una massima che mi piace rileggere, di tanto in tanto, fra i miei appunti:
Non solo la morale, ma anche il buonsenso non possono essere utilizzati come un ventaglio che si apre e si chiude a piacimento, a seconda delle situazioni; principi morali e convinzioni profonde hanno bisogno di coerenza.
In merito alla strategia del COCER e dei Sindacati di Polizia, penso che certamente
riceverai commenti più qualificati dei miei.
Un caro saluto
Michele Fornicola