ARRIVA IL DECRETO SALVA STIPENDI "E VISSERO TUTTI FELICI E CONTENTI" (MA INFINOCCHIATI) - di Gianluca Taccalozzi
mercoledì 30 marzo 2011
Con il D.L. 27/2010 appena pubblicato il Governo ha ampliato l’ambito di destinazione del fondo perequativo di 80 mln di euro per il 2011 e 80 mln di euro per il 2012 previsto dal comma 11bis dell’art. 8 del D.L. 78/2010, comprendendo anche gli assegni funzionali, le omogeneizzazioni e gli assegni ad personam del personale non dirigente, sinora esclusi.
A tal fine, è stata previsto anche l’incremento del fondo stesso, attraverso:
A tal fine, è stata previsto anche l’incremento del fondo stesso, attraverso:
- una quota certa, recuperata dai fondi che, per effetto dell’art. 3 co. 155 della Legge 350/2003, erano accantonati per il riordino delle carriere del personale non dirigente del comparto sicurezza e difesa nel triennio 2011-2013, che ammontano a circa 115 mln di euro per ogni anno, per complessivi 345 mln di euro;
- e una quota del tutto aleatoria, da recuperare da eventuali risparmi di spesa sulle missioni internazionali, per le Forze Armate, e dalle risorse del Fondo Unico Giustizia, per le Forze di polizia. (chissà  come verrà  considerata l’Arma dei Carabinieri?).
In definitiva, il Governo intende utilizzare i fondi accantonati per il riordino delle carriere nei prossimi tre anni per finanziare la specificità  del comparto ed escludere, almeno parzialmente, militari e poliziotti dai tagli stipendiali previsti dal D.L. 78/2010.
Ricordando che i fondi accantonati per il riordino delle carriere dal 2004 al 2010, per complessivi 700 mln di euro, sono già  stati cancellati dal D.L. 78/2010 ed utilizzati per altri scopi, si può tranquillamente affermare che la strategia proposta dal Co.Ce.R. Carabinieri di utilizzare i fondi del riordino per calmierare gli effetti negativi del D.L. 78/2010, evitando così che gli stessi facessero la stessa fine dei 700 mln già  evaporati, abbia prodotto effetti soddisfacenti. Per la serie “meglio un uovo oggi che una gallina domani”.
Ma una cosa è altrettanto certa: NESSUNO PUà ’ OGGI SOSTENERE CHE QUESTO PROVVEDIMENTO RAPPRESENTI IL TRIONFO DELLA “SPECIFICITà €” E IL MANTENIMENTO DELLE PROMESSE AD ESSA SOTTESE.
Infatti, il provvedimento appena varato dal Governo non annulla affatto tutti i tagli previsti dal D.L. 78/2010, visto che la sua copertura finanziaria certa (i fondi del riordino + il fondo perequativo, per complessivi 505 mln di euro) non è sufficiente mentre quella aleatoria appare quanto meno poco affidabile; soprattutto il fondo potrà  garantire solo assegni “una tantum” e quindi NON IDONEI A SALVARE IL PERSONALE DAI NEGATIVI EFFETTI SU PENSIONI E BUONUSCITA.
Al momento, dunque, vi è la quasi certezza che i tagli previsti per il 2011 saranno reintegrati, la probabilità  che i tagli previsti per il 2012 saranno reintegrati solo per una quota parte e che quelli previsti per il 2013 saranno reintegrati solo in minima parte, con tutti i danni previdenziali e sulla buonuscita che rimarranno così come sono, come se il fondo perequativo non esistesse.
Inoltre à © bene ricordare che il riordino doveva servire a riequilibrare la situazione delle carriere del personale non dirigente del comparto sicurezza e difesa rispetto a quella del resto dei pubblici impiegati, dopo che questi ultimi negli scorsi anni hanno ottenuto, attraverso la contrattazione, notevoli benefici e scatti di carriera.
E’ dunque evidente che, al contrario di come viene strumentalmente presentata, LA SITUAZIONE DEL PERSONALE SICUREZZA E DIFESA RISPETTO AL RESTO DEI PUBBLICI IMPIEGATI à ˆ Sà Œ SPECIFICA, MA IN SENSO NEGATIVO, visto che:
Ricordando che i fondi accantonati per il riordino delle carriere dal 2004 al 2010, per complessivi 700 mln di euro, sono già  stati cancellati dal D.L. 78/2010 ed utilizzati per altri scopi, si può tranquillamente affermare che la strategia proposta dal Co.Ce.R. Carabinieri di utilizzare i fondi del riordino per calmierare gli effetti negativi del D.L. 78/2010, evitando così che gli stessi facessero la stessa fine dei 700 mln già  evaporati, abbia prodotto effetti soddisfacenti. Per la serie “meglio un uovo oggi che una gallina domani”.
Ma una cosa è altrettanto certa: NESSUNO PUà ’ OGGI SOSTENERE CHE QUESTO PROVVEDIMENTO RAPPRESENTI IL TRIONFO DELLA “SPECIFICITà €” E IL MANTENIMENTO DELLE PROMESSE AD ESSA SOTTESE.
Infatti, il provvedimento appena varato dal Governo non annulla affatto tutti i tagli previsti dal D.L. 78/2010, visto che la sua copertura finanziaria certa (i fondi del riordino + il fondo perequativo, per complessivi 505 mln di euro) non è sufficiente mentre quella aleatoria appare quanto meno poco affidabile; soprattutto il fondo potrà  garantire solo assegni “una tantum” e quindi NON IDONEI A SALVARE IL PERSONALE DAI NEGATIVI EFFETTI SU PENSIONI E BUONUSCITA.
Al momento, dunque, vi è la quasi certezza che i tagli previsti per il 2011 saranno reintegrati, la probabilità  che i tagli previsti per il 2012 saranno reintegrati solo per una quota parte e che quelli previsti per il 2013 saranno reintegrati solo in minima parte, con tutti i danni previdenziali e sulla buonuscita che rimarranno così come sono, come se il fondo perequativo non esistesse.
Inoltre à © bene ricordare che il riordino doveva servire a riequilibrare la situazione delle carriere del personale non dirigente del comparto sicurezza e difesa rispetto a quella del resto dei pubblici impiegati, dopo che questi ultimi negli scorsi anni hanno ottenuto, attraverso la contrattazione, notevoli benefici e scatti di carriera.
E’ dunque evidente che, al contrario di come viene strumentalmente presentata, LA SITUAZIONE DEL PERSONALE SICUREZZA E DIFESA RISPETTO AL RESTO DEI PUBBLICI IMPIEGATI à ˆ Sà Œ SPECIFICA, MA IN SENSO NEGATIVO, visto che:
- i pubblici impiegati privatizzati hanno ottenuto, attraverso la contrattazione, evidenti scatti di carriera e, conseguentemente, hanno già  incassato, in forma di emolumenti, rilevanti vantaggi economici;
- il personale del comparto sicurezza e difesa non si vedrà  mai riconosciuti gli stessi vantaggi economici, posto che il riordino è stato e continua ad essere de-finanziato, prima per 700 mln di euro ed adesso per ulteriori 345 mln di euro;
- tutti i 505 mln di euro che saranno utilizzati per escludere militari e poliziotti dai tagli stipendiali del D.L. 78/2010 (sia i 160 mln di euro del fondo perequativo sia gli ulteriori 345 mln di euro previsti dal D.L. appena approvato) sono, di fatto, interamente tratti dai fondi destinati al riordino, visto che il Governo ha già  de-finanziato tale provvedimento per complessivi 1.045 mln di euro 700 mln di euro prima e 345 mln di euro adesso;
- il personale non dirigente del comparto sicurezza e difesa subirà  un ulteriore danno, visto che i fondi del riordino erano all’origine solo ed esclusivamente ad esso destinati, mentre domani saranno destinati anche al personale dirigente.
Alla fine della fiera, il personale del comparto sicurezza e difesa subisce un danno netto di 540 mln di euro, dato dalla differenza tra il de-finziamento del riordino (1.045 mln di euro) e le risorse destinate al fondo perequativo (505 mln di euro);
Tuttavia, il messaggio che sta arrivando alla base, strumentalmente ed artatamente veicolato da Governo ed alcuni Co.Ce.R. (non dimentichiamoci recentemente ri-prorogati), è quello esattamente contrario, ossia che il provvedimento appena approvato dal Governo rappresenta il giusto riconoscimento della specificità  . In realtà  , si tratta dell’ennesima presa in giro.
Sintetizziamo con un esempio:
“”””Il tuo datore di lavoro, nel 2004, ti promette una promozione che ha già  accordato, anni prima, ad altri tuoi colleghi (i pubblici impiegati contrattualizzati) e comincia a mettere da parte ogni anno le risorse necessarie, arrivando, nel 2010, a complessivi 700 euro.
Poi arriva la crisi e lo stesso datore di lavoro si vede costretto a tagliare gli stipendi dei prossimi tre anni di tutti i dipendenti, te compreso, per complessivi 700 euro.
Ed allora il tuo datore ti dice: "Guarda, facciamo così!, a chi ha già  beneficiato della promozione (i pubblici impiegati contrattualizzati) gli taglio lo stipendio per i prossimi tre anni per 800 euro complessivi, mentre a te, che sei “specifico”, te lo taglio solo per 195 euro, però non ti concedo la promozione promessa e mi riprendo i 700 euro che avevo già  messo da parte e risparmio altri 345 euro, ovvero quanto mi sarebbe costata la tua promozione per i prossimi tre anni”.
Morale della favola, il tuo collega non specifico (pubblico impiegato contrattualizzato) subisce un danno netto di 700 euro complessivi (dato dal taglio stipendiale), mentre tu (specifico) subisci un danno netto di 1.240 euro (cioe’ la somma di quanto il tuo datore non ti ha corrisposto sotto forma di promozione, 1.045 euro, e quanto ti ha tagliato in termini di stipendio per il prossimo triennio, 195 euro): alla fine ti senti anche dire, dal datore di lavoro e dai tuoi stessi sindacati, che sei stato avvantaggiato rispetto agli altri colleghi, perchà © ti hanno congelato solo parzialmente lo stipendio dei prossimi tre anni!!!“”””
Gianluca Taccalozzi
Presidente del Direttivo Nazionale di Ficiesse
gianlucataccalozzi@alice.it