IL DECRETO "SALVASTIPENDI" PROSSIMO ALL'APPROVAZIONE DELLA CAMERA DEI DEPUTATI
lunedì 18 aprile 2011
IL DECRETO “SALVASTIPENDI” PROSSIMO ALL'APPROVAZIONE DELLA CAMERA DEI DEPUTATI
Il 13 e 14 aprile 2011 le Commissioni I e IV della Camera hanno esaminato il DL 27/2011 (Misure urgenti per la corresponsione di assegni una tantum al personale delle Forze di polizia, delle Forze armate e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco) e gli emendamenti ad esso proposti.
I sindacati della Polizia di Stato COISP e ANFP hanno chiesto un’audizione alle Commissioni ma il Presidente On. Cirielli (PDL) ha deciso che sarà  possibile solo dare un contributo scritto; nessuna richiesta è arrivata da altri sindacati, men che meno dai CoCeR.
Sono quindi state esaminate 28 proposte emendative al decreto-legge; subito l’On. Cirielli ne ha dichiarato inammissibili alcune, tra cui un emendamento dell’IDV per una delega al governo in materia di riordino delle carriere del personale delle Forze di Polizia e delle Forze Armate.
Il Governo ha chiesto di respingere tutti gli emendamenti presentati ad eccezione di quelli presentati dai Relatori della maggioranza, raccomandazione seguita dalla maggioranza in Commissione.
Alcuni degli emendamenti delle opposizioni che sono stati respinti riguardavano:
· la destinazione degli assegni al solo personale non direttivo e non dirigente, al quale erano destinati i fondi destinati al riordino delle carriere ed ora stornati (proposta dai Radicali e sulla quale il PD si è astenuto);
· la contrattazione con le rappresentanze del personale dei criteri di ripartizione degli assegni (che verranno invece decisi autonomamente dalle Amministrazioni);
· la copertura dei tagli mediante un innalzamento di alcune imposte sui giochi o sugli alcolici, invece che con i fondi del riordino delle carriere.
Le modifiche invece approvate dalla maggioranza riguardano:
· ’accorpamento nel fondo “specificità  ” dei due distinti stanziamenti per le forze armate e per le forze di polizia, derivanti rispettivamente dai futuri risparmi sulle missioni internazionali e dal fondo unico di giustizia proveniente dalle confische;
· la trasformazione degli assegni una tantum in trattamenti economici, validi quindi ai fini previdenziali e di buona uscita.
Il decreto passa ora all’esame dell’aula della Camera per l’approvazione in prima lettura.
I sindacati della Polizia di Stato COISP e ANFP hanno chiesto un’audizione alle Commissioni ma il Presidente On. Cirielli (PDL) ha deciso che sarà  possibile solo dare un contributo scritto; nessuna richiesta è arrivata da altri sindacati, men che meno dai CoCeR.
Sono quindi state esaminate 28 proposte emendative al decreto-legge; subito l’On. Cirielli ne ha dichiarato inammissibili alcune, tra cui un emendamento dell’IDV per una delega al governo in materia di riordino delle carriere del personale delle Forze di Polizia e delle Forze Armate.
Il Governo ha chiesto di respingere tutti gli emendamenti presentati ad eccezione di quelli presentati dai Relatori della maggioranza, raccomandazione seguita dalla maggioranza in Commissione.
Alcuni degli emendamenti delle opposizioni che sono stati respinti riguardavano:
· la destinazione degli assegni al solo personale non direttivo e non dirigente, al quale erano destinati i fondi destinati al riordino delle carriere ed ora stornati (proposta dai Radicali e sulla quale il PD si è astenuto);
· la contrattazione con le rappresentanze del personale dei criteri di ripartizione degli assegni (che verranno invece decisi autonomamente dalle Amministrazioni);
· la copertura dei tagli mediante un innalzamento di alcune imposte sui giochi o sugli alcolici, invece che con i fondi del riordino delle carriere.
Le modifiche invece approvate dalla maggioranza riguardano:
· ’accorpamento nel fondo “specificità  ” dei due distinti stanziamenti per le forze armate e per le forze di polizia, derivanti rispettivamente dai futuri risparmi sulle missioni internazionali e dal fondo unico di giustizia proveniente dalle confische;
· la trasformazione degli assegni una tantum in trattamenti economici, validi quindi ai fini previdenziali e di buona uscita.
Il decreto passa ora all’esame dell’aula della Camera per l’approvazione in prima lettura.