DIRITTI DEI LAVORATORI MILITARI, ANCORA COMPORTAMENTI SCHIZOFRENICI DEL PD. MA I SENATORI HANNO LETTO LE PROPOSTE PROGRAMMATICHE APPROVATE DAL LORO PARTITO A FEBBRAIO 2011? - di Simone Sansoni

sabato 17 novembre 2012

DIRITTI DEI LAVORATORI MILITARI, ANCORA COMPORTAMENTI SCHIZOFRENICI DEL PARTITO DEMOCRATICO. MA I SENATORI HANNO LETTO LE PROPOSTE PROGRAMMATICHE  APPROVATE DAL PARTITO A FEBBRAIO 2011? – di Simone Sansoni

 

 

Tra pochi giorni si svolgeranno le elezioni primarie del centrosinistra per scegliere quale sarà  il capo della coalizione elettorale che, sondaggi alla mano, potrebbe avere la responsabilità  di formare il prossimo governo.

 

I due contendenti più accreditati per la vittoria appartengono entrambi al Partito Democratico, la formazione politica di gran lunga più rappresentativa dello schieramento; come noto si tratta del segretario, Pierluigi Bersani, e del sindaco di Firenze, Matteo Renzi.

 

Può essere interessante andare a vedere quale sia attualmente la posizione ufficiale del Partito per quanto riguarda un argomento che sta a cuore all’associazione FICIESSE, ossia i diritti civili nel mondo militare e specificatamente la libertà  sindacale.

 

A tal riguardo è utile fare riferimento alle proposte programmatiche approvate dall’assemblea nazionale del PD nel febbraio del 2011. Tra esse vi si trova quella dedicata alla politica sulla sicurezza e difesa (http://www.partitodemocratico.it/Allegati/SICUREZZA_definitivo.pdf) nella quale, al paragrafo 2 “Un nuovo modello di sicurezza per l’Italia” tra l’altro vi si trova la seguente affermazione: ”Per le Forze armate è necessario prevedere maggiori forme di rappresentanza sindacale per renderle più democratiche e più vicine ai cittadini.

 

Ottimo proposito per una forza politica che già  dal nome si definisce per l’appunto democratica! Peccato tuttavia che tale affermazione non sia purtroppo seguita da altrettanta coerenza nei comportamenti parlamentari.

 

Infatti, il 6 novembre scorso al Senato è stato approvato il DDL 3271 recante la delega al Governo per la revisione dello strumento militare nazionale; in sede d’esame di tale provvedimento sono stati presentati vari emendamenti, tra i quali il nr. 1.0.3. dei senn. Radicali Perduca e Poretti che intendeva estendere a tutti i militari italiani le libertà  sindacali previste per i colleghi della Polizia di Stato.

 

Ebbene, tale emendamento è stato respinto a larghissima maggioranza: 221 contrari, 12 favorevoli, 1 astenuto; questi i solitari parlamentari che si sono espressi favorevolmente: oltre ai Radicali Perduca e Bonino, anche i Senatori IDV Bugnano, Caforio, Carlino, De Toni, Giambrone, Lannutti,   Li Gotti, Mascitelli, Pardi, e Pedica.

 

Ed il PD? Malgrado quanto affermato nel loro programma, i Senatori “democratici” hanno votato massicciamente ed immotivatamente in modo contrario; unica eccezione la Senatrice PD Silvana Amati, membro tra l’altro della Commissione Difesa, la quale, forse per scrupolo “democratico” o in quanto componente della Commissione parlamentare per i diritti umani, non se l’è sentita di votare contro le libertà  civili dei militari italiani e quindi si è pudicamente astenuta.

 

Non è purtroppo la prima volta che il Partito Democratico, alla prova dei fatti sul campo dei diritti civili per i militari, si discosta nettamente dai principi democratici ai quali, a parole, invece fa riferimento, in continuità  con le peggiori tradizioni dei politici italiani.

 

Sarebbe interessante conoscere sul punto la posizione dei due principali avversari alle primarie del centrosinistra, considerato che uno è il Segretario del partito stesso, mentre l’altro si propone come un suo riformatore. Tuttavia mai come in questo caso il condizionale è d’obbligo e resterà  con tutta probabilità  un mero auspicio.

 

 

SIMONE SANSONI

Segretario nazionale Ficiesse

Condirettore del sito www.ficiesse.it

s.sansoni@ficiesse.it


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