COIR GDF DI FIRENZE: TROPPI I FINANZIERI COSTRETTI A CHIEDERE PRESTITI. IL FONDO DI PREVIDENZA AGEVOLI I FINANZIAMENTI AL PERSONALE
COIR GDF DI FIRENZE: TROPPI I FINANZIERI COSTRETTI A CHIEDERE PRESTITI. IL FONDO DI PREVIDENZA AGEVOLI I FINANZIAMENTI AL PERSONALE
Riceviamo e pubblichiamo la delibera del CoIR Gdf dell’Italia Centro Settentrionale sui sempre maggiori prestiti chiesti dal personale della Guardia di finanza nell'attuale congiuntura economica.
Guardia di Finanza
COMANDO INTERREGIONALE DELL’ITALIA CENTRO SETTENTRIONALE
Consiglio Intermedio di Rappresentanza
Delibera n. 01/16/XI
OGGETTO: Fondo di Previdenza – Remuneratività degli investimenti – Concessione di prestiti pluriennali.
IL COIR
VISTO il comma 2 dell’articolo 26 del Regio Decreto Legge 05 luglio 1934, n. 1187, il quale stabilisce che i proventi delle contribuzioni del personale al Fondo di Previdenza possono essere impiegati anche per prestiti allo stesso “nella misura e con le norme che saranno approvate dal Ministro delle Finanze, su proposta dello stesso Consiglio di Amministrazione” (allegato 1);
VISTA la circolare n. 228402/10, in data 29 luglio 2010, dell’Ufficio Enti Previdenziali ed Assistenziali, con la quale sono state fissate le norme che regolano la concessione dei piccoli prestiti a decorrere dal 1° gennaio 2011, su apposita delibera del Consiglio di Amministrazione che dichiaratamente teneva in considerazione la congiuntura economica del momento (allegato 2);
VISTA la circolare n. 15, in data 28 settembre 2011, dell’Istituto Nazionale di Previdenza per i Dipendenti dell’Amministrazione Pubblica concernente “Nuovi regolamenti in materia creditizia” (allegato 3), nella quale l’ente, al fine di “dare impulso alla domanda di prestazioni creditizie, a semplificare l’accesso al credito e a rispondere in maniera adeguata ai bisogni degli iscritti” ha evidenziato:
le novità di maggior rilievo, quali “l’abolizione di alcuni tetti di importo erogabile e l’elevazione di altri”;
il mutamento dei “bisogni per quanto concerne la fruizione delle diverse tipologie di prestito” e l’aumento notevole dei “bisogni della famiglia dell’impiegato pubblico e dei propri figli” emergenti dalle linee di indirizzo 2011-2013 “Priorità strategiche 2012”;
VISTO il “Regolamento per l’erogazione di prestiti” dell’Istituto Nazionale di Previdenza per i Dipendenti dell’Amministrazione Pubblica in vigore dal 1° ottobre 2011 nel quale si stabilisce che “i prestiti pluriennali possono avere una durata di cinque o dieci anni, estinguibili, rispettivamente, in 60 o 120 rate mensili consecutive, ciascuna di importo non superiore al quinto degli emolumenti aventi carattere fisso e continuativo corrisposti agli iscritti in attività di servizio o della pensione, al netto delle ritenute contributive ed erariali”, con un tasso di interesse nominale annuo del 3,50% (allegato 4);
RILEVATO che, in linea generale, per prestiti non assistiti da ipoteca, l’importo massimo erogabile:
dal Fondo di Previdenza del personale della Guardia di Finanza ammonta ad euro 7.000,00 (settemila) con un tasso annuale nominale del 5,50% (allegato 2);
dall’I.N.P.D.A.P. è di molto superiore, avendo come tetto massimo il “quinto degli emolumenti aventi carattere fisso e continuativo”, raggiungendo importi anche superiori ad euro 40.000,00 (quarantamila) (allegato 4);
RISULTANDO a questo Consiglio che i Reparti Tecnico Logistici Amministrativi che gestiscono il personale in servizio presso reparti di Emilia Romagna, Toscana e Marche provvedono a trattenere direttamente al personale amministrato, in busta paga, rate relative alla concessione di prestiti (cessioni del quinto e deleghe di pagamento) che nelle tre regioni superano euro 7.000.000,00 (sette milioni) annuali e per aliquote di personale superiori al 30% sul totale di quello in servizio;
TENUTO CONTO che a tale esposizione debitoria occorre aggiungere il normale accesso al credito al consumo sprovvisto di delega alla trattenuta per l’Amministrazione e con addebito diretto in conto corrente, non quantificabile ma certamente rilevante considerata la prassi in uso nell’acquisto di beni e servizi (autovetture, grandi elettrodomestici, arredamento, vacanze studio, ecc.);
TENUTO CONTO che i prestiti personali erogati dagli istituti di credito e dalle società finanziarie prevedono la restituzione del debito secondo tassi che si aggirano, mediamente, sul 10-11% (allegato 5);
POSTO che la situazione prospettata evidenzia oggettivamente le difficoltà in cui versa una parte consistente del personale in ragione della particolare congiuntura economica e, in ipotesi, anche del perdurante blocco contrattuale delle retribuzioni;
RISULTANDO a questo Consiglio che il rendimento degli investimenti finanziari del Fondo di Previdenza sia mediamente di molto inferiore a quello dei prestiti erogati al personale da parte dello stesso Ente;
RITENUTO che in tale particolare congiuntura sia auspicabile l’adozione di misure che da un lato possano attenuare l’esposizione debitoria del personale, sempre più spesso connessa a bisogni primari, dall’altro restituiscano remuneratività agli investimenti del Fondo di Previdenza, alimentato dallo stesso personale iscritto;
RITENUTO che possa risultare utile, sotto tali profili, aumentare la durata ed il limite massimo delle somme erogabili al personale a titolo di prestito pluriennale da parte del Fondo di Previdenza, secondo tassi in linea con quelli fissati dall’I.N.P.D.A.P. (3,50%), con ciò:
diminuendo considerevolmente l’esposizione debitoria del personale, fonte di malessere che potenzialmente può ripercuotersi anche sull’attività di servizio;
aumentando la remuneratività generale degli investimenti operati dal Fondo di Previdenza, che come detto risulta inferiore ai tassi di interesse dei prestiti;
riducendo i fattori di rischio connessi con gli investimenti finanziari, attesa la certezza della riscossione del credito nei confronti del personale (trattenuta in busta paga), nonché la garanzia diretta rappresentata per l’Amministrazione dalle quote di premio di previdenza e premio aggiuntivo accumulate;
RITENUTO che, nell’estrema ma improbabile ipotesi di incapienza delle quote di liquidità finanziarie da utilizzare a tali fini, il Fondo di Previdenza potrebbe eventualmente fissare criteri selettivi tra i richiedenti la concessione di prestiti, dando priorità a coloro i quali ne beneficerebbero per l’estinzione anticipata o per l’abbattimento di prestiti con delega di pagamento per l’Amministrazione;
VALUTATI come prioritario per l’Amministrazione l’avvio di tutte quelle iniziative che mirino ad accrescere il benessere del personale e come auspicabile per il Fondo di Previdenza l’utilizzo di strumenti di investimento che rispondano alle esigenze di stabilità e remuneratività, in ipotesi anche a beneficio del personale che lo alimenta;
RITENUTO che quanto rappresentato integri una problematica di interesse diffuso e che vada quindi condivisa a livello nazionale anche con i paritetici organismi intermedi;
VISTO l’articolo 924 dl D.P.R. 15 marzo 2010, n. 90, riguardante la “pubblicità delle deliberazioni e delle risposte di ciascun Consiglio di Rappresentanza”;
VISTA la delibera Co.Ce.R. n. 1/21/XI del 16 gennaio 2013 avente per oggetto “consultabilità delle delibere della Rappresentanza Militare e relative risposte”,
DELIBERA
di chiedere:
al CO.CE.R. di interessare il Comandante Generale e gli organi di gestione e controllo del Fondo di Previdenza affinchè valutino compiutamente la possibilità di aumentare, anche tramite, ove necessaria, la richiesta di opportuna revisione normativa e regolamentare, la durata ed il limite massimo delle somme erogabili al personale a titolo di prestito pluriennale, secondo tassi in linea con quelli fissati dall’I.N.P.D.A.P. (3,50%);
al Comandante Interregionale di inviare la presente delibera ai paritetici Comandi Interregionali ed equiparati.
La presente delibera, approvata all’unanimità (5 votanti, tutti favorevoli) in data 26 febbraio 2013, viene inviata al CO.CE.R..