ALDROVANDI: SUL WEB L'IRA E LO SDEGNO DEI POLIZIOTTI. BUFERA SUL SAP, LO SCHIAFFO DI ALFANO. NAPOLITANO ALLA MADRE, VICENDA INDEGNA - DA STRETTA DIRIGENTI A PIN, COSA CAMBIA NELLA P.A. ANCHE DEMANSIONAMENTO
ALDROVANDI: SUL WEB L'IRA E LO SDEGNO DEI POLIZIOTTI
NELLA PAGINA FB DEL SAP, "VERGOGNA", "STRAPPO LA TESSERA"
(ANSA) - ROMA, 30 APR - "Disgusto totale". "Vergogna". "Uno
schifo". Gesto "inqualificabile". Ma anche "complici di
assassini", oppure "peggio dei terroristi". Sulla pagina
Facebook del sindacato di polizia Sap, e in molti siti o sui
social, sono decine i commenti di disapprovazione per gli
applausi agli agenti del caso Aldrovandi. Parole critiche che
arrivano spesso dagli stessi poliziotti, compresi quelli
iscritti al sindacato, che chiedono ai vertici del Sap di dare
chiarimenti e scusarsi. Qualcuno dice che "strappera' la
tessera".
"Noi paghiamo un Sindacato - scrive ad esempio Gaetano - per
difendere i diritti dei Poliziotti che combattono la criminalita'
e che sperano di riportare a casa la pelle, gente che difende i
diritti dei cittadini. Io non pago per coloro che applaudono gli
ex colleghi che si sono macchiati di infami delitti e che sono
stati condannati, macchiando di sangue anche la divisa di chi fa
il proprio dovere con dignita'. Si spieghi agli iscritti e alla
gente il significato di questi applausi".
C'e' chi si rivolge direttamente a chi ha applaudito:
"Speriamo che un giorno abbiano il buonsenso di vergognarsi del
loro gesto. Viva i poliziotti onesti, veri, la maggioranza.
Abbasso questa scriteriata minoranza".
"Io appartengo ad un'altra polizia, quella della democrazia e
non violenza gratuita, sappiatelo! vergogna", scrive Giuseppe.
Gli fa eco Gabriele: "per nostra fortuna e per fortuna di
tanti poliziotti, non siamo tutti come voi...", dice, mentre
Claudio taglia corto: "quelli che hanno applaudito sono i veri
eversivi. Vogliamo i nomi. Bisogna togliergli la divisa". "Con
il vostro gesto avete ucciso Federico per una seconda volta e
gettato i genitori nello sconforto totale", afferma Susy.
Sempre tra gli agenti iscritti al Sap, c'e' chi annuncia la
propria uscita. "Io a Ottobre la tolgo la tessera del
Sindacato", dice Gianluca. "Bisogna esser uniti e far rispettare
i propri diritti, ma bisogna punire e star contro chi con gesti
come questi infanga il nome della Polizia. E poi andiamo a Roma
a prender botte da orbi". Sulla stessa lunghezza d'onda
Patrizio: "I Poliziotti del congresso SAP non rispecchiano la
gran parte della Polizia di Stato. Siete semplicemente una
vergogna... Per l'anno prossimo una tessera in meno". (ANSA).
ALDROVANDI: BUFERA SUL SAP, LO SCHIAFFO DI ALFANO
MA SINDACATO NON ARRETRA. LA MADRE DI FEDERICO, AZIONI CONCRETE
(di Vincenzo Sinapi)
(ANSA) - ROMA, 30 APR - Il ministro dell'Interno, Angelino
Alfano, chiude la porta in faccia ai poliziotti-sindacalisti del
Sap, dopo gli applausi agli agenti condannati per la morte di
Federico Aldrovandi. Doveva incontrarli martedi' prossimo, al
Viminale, ma non lo fara' piu'. Il loro, dice, e' stato "un gesto
gravissimo e inaccettabile. Uomini in divisa, che rappresentano
lo Stato, non possono disconoscere il senso di una sentenza
passata in giudicato". Parole dure e di censura che si levano da
tutte le parti politiche e dai vertici istituzionali, mentre
Patrizia Moretti, la madre di Federico - incontrata oggi dallo
stesso Alfano, dai presidenti di Camera e Senato e dal capo
della Polizia - chiede "provvedimenti concreti, perche' la
solidarieta' fine a se stessa non basta". Ma il segretario del
Sap non arretra e chiede la revisione del processo: "Ho
applaudito anch'io, non sono loro i colpevoli", dice Gianni
Tonelli.
"Quegli applausi provocano rabbia e sdegno", afferma il
presidente del Senato Grasso, che da 30 anni vive circondato da
agenti di polizia come scorta e che prova dunque "una rabbia
ancora maggiore, perche' so che quell'applauso getta discredito
anche su chi porta con onesta', impegno e sacrificio quella
divisa". "Siamo tutti scioccati per quanto accaduto, siamo
costernati", ha detto a Patrizia Moretti la presidente della
Camera Boldrini, che ha auspicato - come hanno fatto oggi
diversi parlamentari, specie del Pd, e la stessa madre del
ragazzo ucciso - la rapida conclusione dell'esame del
provvedimento che introduce il reato di tortura "perche' quel
testo serve alla democrazia".
Condanna trasversale agli applausi di ieri arriva da tutte le
forze politiche, anche se con sfumature e toni diversi ("io sto
con i poliziotti e con chiunque rischia la vita per difendere i
cittadini", ha detto Salvini, della Lega, mentre dal
centrodestra c'e' chi parla di un episodio frutto della "rabbia"
e della "frustrazione" degli uomini in divisa), cosi' come
variegata e' la presa di distanza degli altri sindacati di
polizia. Parole forti arrivano anche dagli stessi poliziotti
iscritti al Sap. C'e' chi, scrivendo sulla pagina Facebook del
sindacato, annuncia che strappera' la tessera. E sono molti gli
agenti che, sempre via web, usano parole dure di censura:
"disgusto totale", "vergogna", "uno schifo".
Il capo della Polizia, che ieri a caldo aveva definito quegli
applausi "gravemente offensivi per la famiglia Aldrovandi e la
societa' civile", oggi ha "condiviso lo sdegno" con la madre di
Federico. "Mi ha detto - racconta la donna - di avere 'le mani
legate' perche' la legge non consente alle commissioni
disciplinari di adottare provvedimenti diversi" dalla
sospensione temporanea. Mentre lei, venuta a Roma per chiedere
alla politica, e non solo, "azioni concrete", avrebbe voluto che
venissero cacciati per sempre dalla polizia. Invece, sono stati
reintegrati "e questo - dice - giustifica quegli applausi".
Di fronte all'ondata di critiche, pero', il vertice del Sap
mantiene la posizione. "Non e' il fermo di polizia la causa della
morte di Aldrovandi e i colleghi li ho applauditi anche io. Sono
stati condannati per un errore giudiziario e cerchiamo una
revisione del processo", ha detto il neo segretario Tonelli.
"Sono il cattivo del momento", ammette. E tira dritto. (ANSA).
ALDROVANDI: NAPOLITANO ALLA MADRE, VICENDA INDEGNA
LEI,AZIONI CONCRETE.RENZI,DIVISE DISONORATE.SINDACATO,NON E' VERO
(AGGIORNA E SOSTITUISCE IL SERVIZIO DELLE ORE 21.06)
(di Vincenzo Sinapi)
(ANSA) - ROMA, 30 APR - "Una vicenda indegna". Il presidente
della Repubblica, Giorgio Napolitano, "condivide pienamente" le
parole usate a caldo dal premier Renzi per condannare il caso
degli applausi tributati ieri, durante il congresso del Sap, ai
poliziotti condannati per la morte di Federico Aldrovandi. In
una lettera alla madre del giovane, il capo dello Stato
sottolinea appunto di condividere in pieno "le posizioni prese
dal Ministro dell'Interno e dal Presidente del Consiglio" sulla
"indegna vicenda" e di "comprendere quanto dolore essa le abbia
procurato". Ma Napolitano, che si congeda "affettuosamente" da
Patrizia Moretti - la quale risponde dicendosi "onorata e
felice" per frasi che "mi accendono davvero la speranza in un
futuro migliore per i nostri figli" - aggiunge di essere "certo
che la gran parte delle forze di polizia comprenda quanto sia
stato fuorviante quel comportamento".
Parole alle quali hanno fatto seguito di nuovo quelle di
Renzi. Durissime. "L'atteggiamento di ieri al congresso del Sap
e' stato inaccettabile e ha portato disonore a migliaia di divise
di donne e uomini che fanno questo lavoro", ha detto il premier,
mentre Alfano ha rincarato la dose chiudendo la porta in faccia
ai poliziotti-sindacalisti del Sap. Doveva incontrarli martedi'
prossimo, al Viminale, ma non lo fara' piu'. Il loro, dice, e'
stato "un gesto gravissimo e inaccettabile. Uomini in divisa,
che rappresentano lo Stato, non possono disconoscere il senso di
una sentenza passata in giudicato".
Parole dure e di censura si levano oggi da tutte le parti
politiche e dai vertici istituzionali, mentre la madre di
Federico - incontrata oggi dallo stesso Alfano, dai presidenti
di Camera e Senato e dal capo della Polizia - chiede
"provvedimenti concreti, perche' la solidarieta' fine a se stessa
non basta". Ma il segretario del Sap non arretra e chiede la
revisione del processo: "Ho applaudito anch'io, non sono loro i
colpevoli", dice Gianni Tonelli, che solo in serata si dice
"dispiaciuto" per quanto accaduto, aggiungendo pero' di non avere
alcuna intenzione di dimettersi.
"Quegli applausi provocano rabbia e sdegno", afferma il
presidente del Senato Grasso. "Siamo tutti scioccati per quanto
accaduto, siamo costernati", ha detto a Patrizia Moretti la
presidente della Camera Boldrini, che ha auspicato - come hanno
fatto oggi diversi parlamentari, specie del Pd, e la stessa
madre del ragazzo ucciso - la rapida conclusione dell'esame del
provvedimento che introduce il reato di tortura "perche' quel
testo serve alla democrazia".
Condanna trasversale agli applausi di ieri arriva da tutte le
forze politiche, anche se con sfumature e toni diversi ("io sto
con i poliziotti e con chiunque rischia la vita per difendere i
cittadini", ha detto Salvini, della Lega, mentre dal
centrodestra c'e' chi parla di un episodio frutto della "rabbia"
e della "frustrazione" degli uomini in divisa), cosi' come
variegata e' la presa di distanza degli altri sindacati di
polizia. Parole forti arrivano anche dagli stessi poliziotti
iscritti al Sap. C'e' chi, scrivendo sulla pagina Facebook del
sindacato, annuncia che strappera' la tessera. E sono molti gli
agenti che, sempre via web, usano parole dure di censura:
"disgusto totale", "vergogna", "uno schifo".
Il capo della Polizia, che ieri a caldo aveva definito quegli
applausi "gravemente offensivi per la famiglia Aldrovandi e la
societa' civile", oggi ha "condiviso lo sdegno" con la madre di
Federico. "Mi ha detto - racconta la donna - di avere 'le mani
legate' perche' la legge non consente alle commissioni
disciplinari di adottare provvedimenti diversi" dalla
sospensione temporanea. Mentre lei, venuta a Roma per chiedere
alla politica, e non solo, "azioni concrete", avrebbe voluto che
venissero cacciati per sempre dalla polizia. Invece, sono stati
reintegrati "e questo - dice - giustifica quegli applausi".
Di fronte all'ondata di critiche il vertice del Sap mantiene
la posizione. "Non e' il fermo di polizia la causa della morte di
Aldrovandi e i colleghi li ho applauditi anche io. Sono stati
condannati per un errore giudiziario e cerchiamo una revisione
del processo", ha detto il neo segretario Tonelli. "Sono il
cattivo del momento", ammette. E solo in serata smussa un po' i
toni, parlando di "equivoci" e "strumentalizzazioni". "Non credo
di aver disonorato la polizia facendo un'operazione di verita'",
dice, replicando alle parole del premier. E aggiunge: "non mi
dimetto. Rispetto il dolore della madre e sono dispiaciuto per
quello che e' accaduto". (ANSA).
DA STRETTA DIRIGENTI A PIN, COSA CAMBIA NELLA P.A.
ANCHE DEMANSIONAMENTO. STOP SEDI PROVINCE RGS,PREFETTURE SOLO 40
(di Marianna Berti)
(ANSA) - ROMA, 30 APR - Quarantaquattro punti per una nuova
pubblica amministrazione: cosi' nella lettera agli statali,
firmata dal premier Matteo Renzi e dal ministro della P.a,
Marianna Madia, il governo riassume le linee guida della riforma
della P.a, si va dalla possibilita' di licenziare i dirigenti,
all'identita' digitale, che affida a ogni cittadino un Pin per
sbrigare le pratiche burocratiche, passando per la riduzione
delle prefetture, ridotte a 40. Le misure se entreranno in
vigore consentiranno anche di risparmiare anche se l'obiettivo
non e' fare spending review, ha spiegato Renzi, ma rendere piu'
efficienti la macchina: "vogliamo risparmiare, e risparmieremo".
DIRIGENZA. Un capitolo riguarda sicuramente le figure apicali
della Pa, con l'introduzione del ruolo unico a livello
nazionale, eliminando la suddivisione per fasce, prima e
seconda. La carriera sara' portata avanti per incarichi.
Soprattutto, per i dirigenti, e' prevista la possibilita' di
licenziamento quando restano privi di incarico oltre un
determinato termine.
MOBILITA'. Madia, ha spiegato come occorra ''mettere in
campo'' una 'mobilita' che funzioni'', sia ''volontaria, ma anche
obbligatoria, garantendo dignita' al lavoratore'', con
riferimento alle retribuzioni e alla ''non lontananza da luogo
lavoro''. Alla mobilita' si collega il demansionamento, che il
premier ha indicato come strada alternativa all'esubero. Tra le
misure che riguarderebbero l'universo della Pa, c'e' anche la
riduzione del 50% del monte ore dei permessi sindacali nel
pubblico impiego, che suscita gia' reazioni contrarie dei
sindacati, e la creazione di asili nido nelle amministrazioni.
RETRIBUZIONI. La valutazione dei risultati sara' fatta
seriamente, si legge nella lettera, e la retribuzione di
risultato erogata in funzione dell'andamento dell'economia.
applicazione rigorosa delle norme sui limiti ai compensi che un
singolo puo' percepire dalla pubblica amministrazione, compreso
il cumulo con il reddito da pensione
TURNOVER: Secondo i calcoli del governo l'abrogazione
dell'istituto del trattenimento in servizio, che riguarda coloro
che restano per due anni a lavoro dopo avere maturato i diritti
alla pensione, permetterebbe oltre 10.000 assunzioni per
giovani. Tra gli altri strumenti per sbloccare il turnover, oggi
operativo solo al 20%, sono indicati anche l'introduzione
dell'esonero dal servizio, che consentirebbe di far uscire chi e'
ancora alcuni anni lontano dalla pensione con un assegno
ridotto, e l'agevolazione del part-time.
TAGLIO ENTI: La rivoluzione della Pa passa anche per la
riorganizzazione della presenza dello Stato sul territorio,
dalle ragionerie provinciali alle sedi regionali Istat. E nelle
linee guida compare la riduzione delle Prefetture a non piu' di
40 (nei capoluoghi di regione e nelle zone piu' strategiche per
la criminalita' organizzata). Un altro obiettivo coincide con la
riduzione delle aziende municipalizzate, che Renzi ha gia'
spiegato di volere portare da 8 mila a mille. Perfino la ricerca
non sfugge dalla logica dell'accorpamento, con l'aggregazione di
oltre 20 enti. Nel dettaglio, si parla della soppressione della
Commissione di vigilanza sui fondi pensione (le funzioni della
Covip passerebbero alla Banca d'Italia), dell'accorpamento di
Aci, Pra e Motorizzazione civile, della riduzione delle scuole
della Pa, ne rimarrebbe solo una.
P.A DIGITALE. Il governo immagina un Pin per ogni cittadino,
cosi' da garantire a tutti l'accesso a qualsiasi servizio
pubblico attraverso un'unica identita' digitale, con cui sbrigare
le diverse pratiche burocratiche, dal pagamento della bolletta
al ritiro di un certificato. Tra i punti indicati anche
l'obbligo di trasparenza da parte dei sindacati, con ogni spesa
online. In questo capitolo rientra pure l'attuazione del sistema
della fatturazione elettronica per tutte le amministrazioni.
GIUSTIZIA AMMINISTRATIVA. Nella lettera non mancano i
riferimenti su questo fronte, dal rendere piu' rigoroso il
sistema di incompatibilita' dei magistrati amministrativi, alla
modifica del codice degli appalti pubblici e della disciplina
della sospensione cautelare nel processo amministrativo.(ANSA).