FINTO PARENTE PIETRO GRASSO PROMETTE LAVORO, ARRESTATO - DIFESA:PINOTTI,MISSIONI COSTANO,MA C'E' RITORNO PER ITALIA - GRAZIANO, DONNE IN ESERCITO SONO VALORE IN PIU'. PINOTTI, CON DONNE IN ESERCITO PIU' SENSIBILITA'
FINTO PARENTE PIETRO GRASSO PROMETTE LAVORO, ARRESTATO
VIGILE OMONIMO PRESIDENTE SENATO ACCUSATO DI TRUFFA 500MILA EURO
  (ANSA) - REGGIO CALABRIA, 3 LUG - Andava in giro con l'auto
di servizio promettendo posti di lavoro in pubbliche
amministrazioni in cambio di cifre che variavano dai 10 ai 15
mila euro. E per rendere piu' credibili le promesse, grazie anche
ad un casuale caso di omonimia, si spacciava per parente stretto
dell'ex procuratore nazionale antimafia e ora presidente del
Senato Pietro Grasso. Una truffa che avrebbe fruttato a Pietro
Desiderio Grasso, agente della polizia municipale di Reggio
Calabria, circa 500 mila euro negli ultimi 4 anni e che e' stata
interrotta dall'intervento della guardia di finanza e poi dalla
squadra mobile, che lo hanno arrestato in esecuzione di due
distinte ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip di
Reggio su richiesta della Procura.
  "Siamo i figli di due fratelli", diceva alle ignare vittime
parlando dell'inesistente parentela con il Presidente del Senato
- che ovviamente era all'oscuro di tutto - e millantando una
certa capacita' di influenza con il suo omonimo. Non solo, il
vigile vantava anche conoscenze e cariche in uffici pubblici di
Reggio Calabria. Per rendere piu' credibili le sue promesse, dopo
il pagamento delle somme pattuite, Pietro Desiderio Grasso,
faceva sottoscrivere alle sue vittime falsi contratti di
assunzione, preparati da lui stesso, apparentemente emessi ed
intestati al Comune di Reggio Calabria, al ministero
dell'Interno, al ministero delle Politiche agricole ed alla
Presidenza del Consiglio regionale della Calabria.
  Per rafforzare la credibilita' dei documenti, apponeva dei
timbri ed in particolare, uno originale della Polizia municipale
di Reggio Calabria che aveva sottratto agli uffici del Comando
dove lavorava, un timbro falsificato degli uffici amministrativi
del Comune ed un timbro lineare della Guardia di finanza
completamente contraffatto. I falsi documenti venivano cosi'
sottoposti alle ignare vittime che li sottoscrivevano convinte
di avere ottenuto l'agognato "posto fisso".
  In un caso l'uomo avrebbe anche rivelato un segreto
d'ufficio, informando un suo amico dell'esistenza di un esposto
anonimo alla Polizia municipale di Reggio Calabria su presunti
lavori edilizi abusivi.
  Il problema, per Pietro Desiderio Grasso, e' nato quando, col
passare del tempo, gli "assumendi" si sono accorti che del posto
fisso non c'era traccia. All'inizio in pochi, poi sempre piu'
numerosi si sono rivolti ai finanzieri del Gruppo di Reggio
Calabria che hanno accertato una settantina di episodi. Altri si
sono presentati invece alla polizia. Da qui le due indagini
sfociate entrambe con l'emissione di un'ordinanza di custodia
cautelare in carcere. La prima gli e' stata notificata dai
finanzieri e la seconda, quando era gia' in carcere, dalla
squadra mobile. (ANSA).
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DIFESA:PINOTTI,MISSIONI COSTANO,MA C'E' RITORNO PER ITALIA
  (ANSA) - ROMA, 03 LUG - ''La difesa costa, ma produce.
Servono tanti milioni di euro per sostenere le missioni
all'estero ma il ritorno di giudizio sul ruolo delle forze
armate italiane e' alto. Essere rispettati a livello
internazionale ha anche un valore economico, e' un'agevolazione
per chi deve fare impresa e che all'estero puo' dire di fare
parte dell'Italia''. Ne e' convinto il ministro della Difesa,
Roberta Pinotti: ''Fra poco - ha detto - avremo in Parlamento il
decreto per le missioni e risentiremo interventi in cui qualcuno
dira' che la missione in Libano va bene, ma che dall'Afghanistan
bisogna ritirarsi, perche' li' abbiamo fatto la guerra. Ma non e'
cosi'''.
  Parlando in occasione di un convegno promosso da Valore D
sulla presenza delle donne nella difesa e nelle imprese, Pinotti
ha puntualizzato che ''i nostri militari operano nel dettato
della Costituzione: noi non aggrediamo nessuno ma possiamo
partecipare alla missioni internazionali. Non siamo andati in
Afghanistan a fare la guerra, ma per fare in modo che le bambine
afghane andassero a scuola''. ''Speriamo - ha aggiunto il
ministro - che questi anni di missione e il tributo di sangue,
molto oneroso, versato abbiano portato in Afghanistan condizioni
tali che il popolo possa gestire la sua sicurezza'', in vista di
uno sviluppo. ''Si sta immaginando una missione che accompagni
questa fase - ha concluso - ne stiamo discutendo a livello
internazionale''.
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DIFESA: GRAZIANO, DONNE IN ESERCITO SONO VALORE IN PIU'
  (ANSA) - ROMA, 03 LUG - ''Le donne nell'esercito sono un
valore in piu': senza di loro non sapremmo piu' come fare per
completare le missioni. Il loro contributo e' essenziale per il
successo''. Lo ha affermato il capo di Stato Maggiore dell'
Esercito, generale Claudio Graziano, sottolineando che ''ci sono
settori, nell'esercito, in cui le donne operano a pari livello
degli uomini se non addirittura a un livello superiore''.
  Secondo Graziano, intervenuto al convegno ''Dalla difesa
all'impresa: missioni al femminile'', promosso oggi a Roma da
Valore D, le donne in divisa ''completano la globalizzazione
delle missioni, creando fiducia tra le popolazioni. Le nostre
militari - ha concluso - sono state ad esempio un riferimento e
uno stimolo per le donne afghane e irachene''.(ANSA).
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DIFESA: PINOTTI, CON DONNE IN ESERCITO PIU' SENSIBILITA'
  (ANSA) - ROMA, 03 LUG - ''Non c'e' dubbio che da quando ci
sono le donne nell'esercito alcune attenzioni che prima non
c'erano sono diventate attenzioni di tutti. La sensibilita' si e'
ampliata''. Nella missione in Afghanistan, ad esempio, ''avere
anche la presenza di donne e' stato fondamentale, perche' con le
loro attenzioni hanno fatto in modo che il lavoro del
contingente fosse attento all'evoluzione civile''. Lo ha detto
il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, in occasione di un
convegno promosso da Valore D, oggi a Roma, sulla presenza
femminile nel mondo della difesa e delle imprese.
  L'approccio di ''sensibilita' delle nostre militari'', ha
assicurato Pinotti, e' stato ''importante in Afghanistan''. Alle
consultazioni, ha concluso, ''nella provincia di Herat si e'
registrata la piu' alta percentuale di partecipazione al voto e
anche la piu' alta percentuale di voto tra le donne. Le nostre
forze armate hanno dato sostegno e accompagnato nello sviluppo
le autorita' locali, perche' ci potesse essere partecipazione''.
(ANSA).
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