COSI’ LA DIFESA “STRITOLA” LA GDF ED I FINANZIERI – di Gianluca Taccalozzi

martedì 22 luglio 2014

 

C’era una volta l’esercito di leva. C’era una volta la Guardia di finanza “servetta” degli Uffici Finanziari che svolgeva compiti meramente esecutivi. C’erano una volta i Carabinieri e la polizia militare. C’era un mondo militare specifico completamente scollegato dal resto della società civile e non certo ambito.

Poi, mentre la Guardia di finanza si evolveva in organo investigativo autonomo, è arrivata la smilitarizzazione, la sindacalizzazione e la contrattualizzazione della Polizia di Stato e, con essa, benefici di carriera e retributivi per il personale. Da qui i ricorsi di Carabinieri e Finanzieri. Il primo relativo a carriere e retribuzione vinto, il secondo relativo ai diritti perso. Ecco che tutti (o quasi) i benefici ottenuti dal personale sindacalizzato sono stati estesi anche a Carabinieri e Finanzieri e, per scelta politica, anche al personale delle tre Forze Armate tradizionali. E così il mondo militare è divenuto meno specifico (orario di servizio, concertazione, ecc.) e più vicino al resto della società civile, consentendo ai Finanzieri si migliorare stipendi e condizioni di lavoro ed alla Guardia di finanza di dispiegare la propria attività di polizia tributaria, pur con qualche difficoltà, per via dell’assenza di percorsi di carriera e di retribuzioni idonei alla propria funzione. In questo periodo il finanziere è divenuto una professione ambitissima.

Negli ultimi anni però le cose sono profondamente cambiate. Infatti, mentre la Guardia di finanza si ulteriormente evoluta in polizia economico finanziaria (d.lgs. n. 68/2001), le Forze Armate sono divenute professionali ed hanno iniziato ad essere impegnate nelle missioni internazionali ed in attività di polizia nazionale (da ultimo “strade sicure”). Una crescita impressionante quella della Difesa che negli ultimi anni ha prodotto diversi provvedimenti: Nuovo Codice dell’Ordinamento Militare (d.lgs. n. 66/2010), nuovo Testo Unico regolamentare (d.p.r. n. 90/2010), revisione dello strumento militare (l. n. 244/2012 e decreti discendenti) e norma sulla specificità (art. 19 l. 183/2010). E così il mondo militare sta velocemente tornando ad essere sempre più specifico ed isolato dal resto della società civile.

La visione della specificità della Difesa nasce da esigenze tipiche delle Forze Armate ed è inevitabilmente penalizzante per il personale (cfr. bozza di attuazione elaborata da SMD), in quanto, a fronte di vecchie e nuove limitazioni, non prevede adeguate compensazioni economico-previdenziali. Non sembra inoltre che la Difesa voglia fermarsi qui. Basta leggere il punto 68 delle linee guida del Libro Bianco, infatti, per rendersi conto che il progetto è solo all’inizio.

Ciò che mi preoccupa, però, è che questa visione è imposta anche alla Guardia di finanza (che svolge compiti e funzioni ben diverse dalle Forze Armate) ed ai Finanzieri (che non sono soldati ma poliziotti-ragionieri), senza che nessuno dei soggetti e delle Istituzioni direttamente interessate dall’attività della GDF se ne renda minimante conto. D’altronde se la Guardia di finanza continua a relazionarsi con il mondo dell’Amministrazione Finanziaria per gli aspetti operativi e con il mondo della Difesa per gli aspetti ordinamentali …

Il tutto, mentre la Guardia di finanza avrebbe bisogno di riforme strutturali specifiche che partano dalla funzione svolta e non dalla funzione di Difesa e la specificità e l’assenza di potere contrattuale si è dimostrata un fattore di penalizzazione per il personale, anche dal punto di vista economico.

Per evitare di “azzoppare” la Guardia di finanza e di impedire la sua definitiva trasformazione in una moderna polizia economico-finanziaria, ci sono solo due soluzioni:

  • creare un ordinamento “ad hoc” per la Guardia di finanza, diverso dal resto delle Forze Armate, ma è una strada pressoché impossibile, perché osteggiata dai Vertici delle Forze Armate e non convince le attuali Forze politiche;
  • prevedere la smilitarizzazione della Guardia di finanza e la creazione di una moderna polizia economico finanziaria, una strada rischiosa, ambiziosa e coraggiosa che però fa paura a tanti.

Una cosa è certa, rimanere militari ed accettare passivamente ogni decisione intrapresa dal mondo Difesa, significa depotenziare la Guardia di finanza e penalizzare i Finanzieri.

Gianluca Taccalozzi

Delegato Co.Ce.R. – Guardia di finanza


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