SAPPE,SBAGLIATO INDENNIZZO A DETENUTI,SERVE RIFORMA. FISCO: CGIA; 41,5 MLD IMPOSTE PATRIMONIO 2013, 44 MLD IN 2014. DL P.A: BRUNETTA-PALESE, TECNICI RAGIONERIA BOCCIANO RIFORMA. RELATORE, CLIMA COLLABORATIVO. OLTRE 600 EMENDAMENTI IN COMM. SENATO

lunedì 04 agosto 2014

CARCERI: SAPPE,SBAGLIATO INDENNIZZO A DETENUTI,SERVE RIFORMA

   (ANSA) - ROMA, 3 AGO - Il Sappe critica, in una nota, la

norma che assicura risarcimenti ai detenuti, mentre nulla viene

concesso - sostiene il sindacato - alle forze di polizia.

   "Il Senato della Repubblica ha convertito in legge il decreto

del Governo sui risarcimenti ai detenuti dopo le contestazioni

della Corte di Giustizia europea. Non credo risolvera' gli

endemici problemi penitenziari - commenta Donato Capece,

segretario generale del Sappe -. Certo trovo davvero singolare

che, in un periodo di crisi economica, lo Stato tagli le risorse

a favore della sicurezza del Paese e della Polizia Penitenziaria

in particolare e poi sancisca un indennizzo economico

giornaliero di 8 euro per gli assassini, i ladri, i rapinatori,

gli stupratori, i delinquenti che sono stati in celle

sovraffollate! A noi poliziotti non pagano da anni gli

avanzamenti di carriera, le indennita', addirittura ci fanno

pagare l'affitto per l'uso delle stanze in caserma e poi

stanziano soldi per chi le leggi le ha infranto e le infrange.

Mi sembra davvero una cosa francamente sconcertante - aggiunge

il sindacalista - tanto piu' se si considerano i sacrifici che

milioni di famiglie italiane affrontano da tempo in relazione

alla grave crisi economica che ha colpito il Paese".

    Capece torna poi a sollecitare riforme strutturali per il

sistema penitenziario del Paese. (ANSA).

 

 

FISCO: CGIA; 41,5 MLD IMPOSTE PATRIMONIO 2013, 44 MLD IN 2014

DAL 1990 AD OGGI GETTITO QUINTUPLICATO

   (ANSA) - VENEZIA, 2 AGO - Nel 2013 le imposte patrimoniali

che gravano sui contribuenti italiani hanno garantito alle casse

statali 41,5 miliardi di euro. Lo rileva la Cgia sottolineando

che "Con l'introduzione della Tasi nel 2014 ritorneremo a pagare

quanto abbiamo versato nel 2012: attorno ai 44 miliardi di euro.

Si pensi -dice il segretario generale Bortolussi- che dal 1990

il gettito e' addirittura quintuplicato. Le piu' onerose sono

l'Imu, l'imposta di bollo, il bollo auto e l'imposta di

registro: i versamenti di queste quattro imposte incidono sul

gettito totale per oltre l'89%". (ANSA).

 

FISCO: CGIA; 41,5 MLD IMPOSTE PATRIMONIO 2013, 44 MLD IN 2014 (2)

   (ANSA) - VENEZIA, 2 AGO - Tra le imposte patrimoniali

considerate nell'analisi dell'Ufficio studi della Cgia, oltre a

Ici-Imu, ci sono l'imposta di registro e sostitutiva; imposte di

bollo; bollo auto; canone Rai; imposta sulle transazioni

finanziarie; imposta sul patrimonio netto delle imprese; imposte

sulle successioni e donazioni e altre.

  In termini di gettito, l'imposta piu' pesante per le tasche

degli italiani e' l'Imu: nel 2013 ha garantito alle casse dello

Stato e  dei Comuni ben 20,2 miliardi di euro. Seguono l'imposta

di bollo (6,6 miliardi di euro), il bollo auto (5,9 miliardi di

euro) e l'imposta di registro (4,3 miliardi di euro).

  Il dl Salva Italia - sempre secondo la Cgia di Mestre - ha

''inasprito fortemente la tassazione patrimoniale. In luogo di

introdurre una unica imposta patrimoniale, ha previsto diverse

forme di tassazione che colpiscono la ricchezza nelle sue

diverse manifestazioni: gli immobili, tassati con l'Imu; i beni

di lusso, con diverse forme di prelievo che riguardano le auto

di grossa cilindrata, i natanti e gli aeromobili; le

disponibilita' finanziarie, con l'imposta proporzionale di bollo.

(ANSA).

 

DL P.A: BRUNETTA-PALESE, TECNICI RAGIONERIA BOCCIANO RIFORMA

   (ANSA) - ROMA, 2 AGO - "La Ragioneria generale dello Stato

boccia la riforma Madia della Pubblica amministrazione. Numerosi

i rilievi evidenziati dai tecnici del Ministero dell'Economia e

delle finanze sulle coperture indicate dal governo". Lo

affermano Renato Brunetta, presidente dei deputati di Forza

Italia, e Rocco Palese, deputato di Forza Italia e capogruppo

azzurro in Commissione Bilancio.

   "I 'no' della Ragioneria sono focalizzati essenzialmente su

quattro norme contenute nel decreto legge. Oltre al ripristino

di 'Quota96' per gli insegnanti, sono finite nel mirino del Mef

anche le disposizioni sul pensionamento d'ufficio a 68 anni dei

professori universitari, la cancellazione delle penalizzazioni

introdotte dalla legge Fornero per le uscite anticipate dal

lavoro e i benefici alle vittime di atti di terrorismo. I

tecnici del Mef parlano di 'criticita'' e rifanno i conti al

posto dell'esecutivo. Cose mai viste. Tutto questo per un

atteggiamento irresponsabile da parte del governo e delle sua

maggioranza".

   "In Commissione Bilancio alla Camera questi nodi erano stati

evidenziati da Forza Italia che aveva chiesto coperture certe e

ben delineate. Avevamo contestato questo modo di procedere ed

anche per questo abbiamo votato contro al dl Madia. Adesso

occorrera' cambiare nuovamente il testo, trovare le coperture

necessarie per i provvedimenti contenuti nel decreto, approvarlo

al Senato e rimandarlo, per un nuovo passaggio, alla Camera. Il

tutto per la miopia con la quale il governo Renzi affronta le

discussioni nelle Commissioni parlamentari e nelle Aule del

Parlamento. Le Camere esistono per contribuire attivamente e

costruttivamente alla legiferazione, non per ratificare gli

errori degli esecutivi distratti e incompetenti", concludono.

(ANSA).

 

DL P.A: RELATORE, CLIMA COLLABORATIVO,TEMPI STRINGONO

PROVVEDIMENTO IN COMMISSIONE SENATO. RESTANO NODI COPERTURE

   (ANSA) - ROMA, 02 AGO - La commissione Affari costituzionali

del Senato ha iniziato a lavorare sul decreto legge di riforma

della Pubblica Amministrazione ed oggi e' terminata la

discussione generale sul decreto. Domani pomeriggio c'e' la

scadenza per la presentazione degli emendamenti, mentre si

attende il parere della commissione Bilancio.

   Il confronto odierno, come spiega il relatore al dl Giorgio

Pagliari (Pd), "e' andato bene, si e' svolto in un clima di

collaborazione, in cui non sono emerse posizioni pregiudiziali",

anche se i diversi senatori hanno fatto osservazioni su alcuni

nodi. Resta la questione delle coperture su 'quota '96' e sui

pensionamenti d'ufficio, per cui alla Camera c'e' stato il parere

contrario del Mef come hanno sottolineato nuovamente oggi, da

Forza Italia, Renato Brunetta e Rocco Palese secondo i quali

saranno necessarie modifiche.

   Quanto a eventuali cambiamenti, Pagliari sottolinea: "Non

credo in questa fase di presentare emendamenti", ma si

"valuteranno quelli che arrivano dai diversi senatori". Il

relatore, infatti, evidenzia come il passaggio sia "delicato" e

i tempi siano "stretti". In caso, aggiunge, il mio compito sara'

quello "di mettermi a disposizione per un lavoro di sintesi".

Ora, spiega, "l'obiettivo principale e' approvare il decreto".

Alla domanda se potranno essere comunque apportati dei

miglioramenti Pagliari risponde che e' troppo presto per dirlo.

Quanto all'approdo del provvedimento nell'Aula di Palazzo

Madama, per il relatore potra' avvenire "o martedi' o mercoledi'".

(ANSA).

 

DL P.A: OLTRE 600 EMENDAMENTI IN COMMISSIONE SENATO

RESTA NODO COPERTURE. PD, NON SI TORNI INDIETRO SU TESTO CAMERA

   (ANSA) - ROMA, 03 AGO - Sono arrivati oltre 600 emendamenti

al dl P.a., all'esame della commissione Affari costituzionali

del Senato, dove il conteggio e' ancora in corso. Il numero

preciso si sapra' quindi solo domattina, quando inizieranno anche

le votazioni.

   Domani e' convocata sul decreto anche la commissione Bilancio

di Palazzo Madama, che deve dare il suo parere. Un giudizio

atteso visto che il nodo delle coperture ancora non e' stato

chiuso. La questione riguarda sia la cosiddetta 'quota 96', i

4mila pensionamenti nella scuola, sia le uscite d'ufficio a 62

anni, ed a 68 anni per professori e primari. Eventuali modifiche

al provvedimento implicano un ritorno alla Camera per una terza

lettura. Tutto quando il dl deve essere convertito entro il 23

agosto.

   Un appello per non cambiarlo viene da Cesare

Damiano e Luisa Gnecchi del Pd secondo i quali "sarebbe

inaccettabile che lo stesso Governo pretendesse di cambiare il

provvedimento a causa delle pressioni della Ragioneria dello

Stato".

   Ieri in commissione Affari costituzionali del Senato si e'

intanto conclusa la discussione generale sul dl. Per il Governo

ha partecipato il sottosegretario alla Pubblica Amministrazione,

Angelo Rughetti, che, si legge nel resoconto, ha spiegato come

sull'articolo dedicato al ricambio generazionale nel comparto

della scuola, inserito dalla Camera dei deputati, siano in corso

approfondimenti sulle criticita' circa la compatibilita'

finanziaria, rilevate dalla Ragioneria Generale dello

Stato.(ANSA).


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