FORESTALE: PATRONE, VERSO UN'UNICA FORZA POLIZIA AMBIENTALE. DIFESA IMPUTATI MAXIPROCESSO, TAV TRUFFA A COSTITUZIONE. TAV: COISP,A MAXIPROCESSO GRAVISSIME CALUNNIE CONTRO POLIZIA.
FORESTALE: PATRONE, VERSO UN'UNICA FORZA POLIZIA AMBIENTALE
CAPO DEL CFS HA INCONTRATO SINDACATI CORPI FORESTALI REGIONALI
(ANSA) - ROMA, 28 OTT - I rappresentanti dei Sindacati dei
Corpi forestali Regionali delle regioni a statuto autonomo,
Sicilia (Cobas/Codir), Sardegna (Fendres-Safor) e Friuli Venezia
Giulia (Cisal) e alcune sigle sindacali del Corpo forestale
dello Stato si sono incontrati presso l'Ispettorato generale del
Cfs "per delineare un percorso comune che conduca alla
costituzione di un'unica forza di Polizia Ambientale su tutto il
territorio nazionale". Ne da' notizia il Corpo Forestale dello
Stato, nel sottolineare che "successivamente le stesse
delegazioni delle regioni Sicilia e Sardegna, con mandato anche
del sindacato friulano, hanno incontrato il Capo del Corpo
forestale dello Stato, Cesare Patrone, che ha confermato
l'importanza di potenziare l'attivita' del Corpo forestale dello
Stato anche attraverso l'accorpamento dei Corpi forestali
regionali".
Il Capo del Corpo, Cesare Patrone, ha tenuto a precisare -
informa ancora il Cfs - che il passaggio del personale dovrebbe
avvenire su base volontaria e in modo da preservare gli attuali
livelli di presidio sul territorio. Cio' potra' realizzarsi
attraverso il mantenimento delle attuali sedi di servizio del
personale regionale. Cesare Patrone ha ribadito infine che,
"nell'alveo del disegno di legge di riorganizzazione delle
amministrazioni pubbliche, l'accorpamento del Corpo forestale
dello Stato con i Corpi forestali regionali rappresenta una
risposta alla necessita' di una maggiore efficienza operativa nel
comparto agricolo-ambientale e alimentare, strategico per un
ordinato sviluppo economico e sociale del Paese". (ANSA).
DIFESA IMPUTATI MAXIPROCESSO, TAV TRUFFA A COSTITUZIONE
TORINO,INIZIA ARRINGA LEGALI 53 NO TAV. 'FORZE ORDINE SCORRETTE'
(ANSA) - TORINO, 28 OTT - "La truffa del Tav, un'opera
inutile, costosa e devastante, contrasta con i principi sanciti
dalla nostra Costituzione". Al maxiprocesso di Torino, dove 53
No Tav sono imputati per gli scontri dell'estate 2011 in Valle
di Susa, la difesa prende la parola e parte al contrattacco.
Altro che guerriglia scatenata da "professionisti della
violenza", come aveva detto la pubblica accusa invocando
condanne per un totale di 193 anni di carcere: se non si capisce
il contesto, se non si ascoltano le ragioni del movimento che
combatte da 25 anni la ferrovia Torino-Lione, se "non si tiene
presente che la Valle e' stata militarizzata", non e' possibile
spiegare "la rabbia e la frustrazione di quelle giornate". E'
l'avvocato Claudio Novaro, capofila del legal team No Tav, a
inaugurare le arringhe e ad allargare il discorso dai singoli
episodi di lesioni e resistenza alla "complessita' di un
conflitto sociale che si vuole degradare a un problema di ordine
pubblico".
Ci furono in tutto duecento feriti tra le forze dell'ordine
piu' un carabiniere letteralmente sequestrato da un gruppo di
dimostranti e liberato dopo una laboriosa trattativa.
L'Avvocatura dello Stato, per questa vicenda, ha persino
sollecitato l'apertura di un'indagine per eversione. Ma Novaro,
che per i suoi quattro assistiti ha proposto l'assoluzione,
rovescia il quadro: cita piu' volte l'articolo del codice che
giustifica la reazione ad "atti illegittimi dei pubblici
ufficiali" e mostra frammenti di video dai quali - afferma -
emerge "un campionario di comportamenti scorretti da parte delle
forze dell'ordine", di "lacrimogeni lanciati ad altezza d'uomo
al di fuori di ogni protocollo", di "intemperanze da parte dei
poliziotti". "Calunnie gravissime - e' la secca replica di Franco
Maccari, segretario generale del sindacato di polizia Coisp -
che ci auguriamo vadano incontro alle dovute conseguenze".
Sono due le giornate al vaglio dei giudici. Il 27 giugno 2011
le forze dell'ordine sgomberarono l'imponente presidio che i No
Tav tenevano da settimane in localita' Maddalena di Chiomonte,
dove oggi sorge il cantiere del tunnel preliminare: qui Novaro
ha detto che "non ci furono violenze preordinate ma solo
resistenza passiva", aggiungendo che quel presidio era "un
laboratorio politico" e "fa sorridere, in un momento in cui la
Commissione europea decide come si deve vivere in Italia, chi
accennava all'ipotesi di un'attentato all'integrita' dello
Stato". Poi il 3 luglio, durante una manifestazione con decine
di migliaia di persone, folti gruppi di dimostranti scatenarono
un assalto alle recinzioni.
"Il Movimento No Tav - ha ancora detto Novaro - e' stato
capace di organizzare manifestazioni con 50 mila persone in una
Valle di 80 mila abitanti. Eppure basta il sussulto di un
politico di terza fila per farne dimenticare le ragioni". La
chiusura e' affidata alle dichiarazioni di uno degli imputati,
Guido Fissore, consigliere comunale: "Avevamo subito un furto di
democrazia". (ANSA).
TAV: COISP,A MAXIPROCESSO GRAVISSIME CALUNNIE CONTRO POLIZIA
(V.'TAV: MAXIPROCESSO; PARLA LA...' DELLE 10.45 CIRCA E SEG.)
(ANSA) - TORINO, 28 OTT - "Gravissime calunnie" contro le
forze dell'ordine sono state pronunciate oggi alla ripresa del
maxiprocesso di Torino a 53 attivisti No Tav e "c'e' da augurarsi
che seguano le dovute serie conseguenze": cosi' interviene il
sindacato di polizia Coisp.
"Tentare inutilmente di difendere l'ingiustificabile violenza
perpetrata in quei giorni puntando ingiustamente e
vigliaccamente il dito contro i soliti 'cretini' delle Forze
dell'Ordine che rischiarono le proprie vite - dice il segretario
generale, Franco Maccari - non solo non giova in alcun modo alla
causa di chi non ha avuto remore a violare la legge, ma non fa
che rendere l'idea della mentalita' che anima certi soggetti che
si nascondono dietro a finti propositi solo per sfogare la
propria rabbia e la propria insofferenza verso l'ordine
costituito". (ANSA).