FISCO: GINO PAOLI INDAGATO PER EVASIONE 800 MILA EURO - MULTINAZIONALE PAGA 20MLN DI EURO DOPO INDAGINI GDF - INSULTI SU FB A DETENUTO SUICIDA, SOSPESI 16 AGENTI - FLOP SICUREZZA, MARINO ATTACCA QUESTORE E PREFETTO
>>>ANSA/ Fisco: Gino Paoli indagato per evasione 800 mila euro
Due milioni euro portati in Svizzera nel 2008.Perquisite societa'
(ANSA) - GENOVA, 19 FEB - Il trasferimento in Svizzera di 2
milioni di euro di 'nero' per un'evasione del fisco di circa 800
mila euro costa al cantautore genovese Gino Paoli l'iscrizione
nel registro degli indagati per evasione fiscale. Con lui e'
indagata anche sua moglie Paola Penzo e altri due soci di Paoli
nelle tre societa' genovesi che fanno capo al cantautore, la
'Edizioni musicali senza fine', la 'Sansa' e la 'Grande Lontra'.
La procura di Genova aveva gia' trovato tempo fa le tracce di
questa evasione mentre indagava sulla maxitruffa ai danni di
Banca Carige che porto' alle custodie cautelari per l'ex
presidente Giovanni Berneschi, l'ad del ramo assicurativo della
banca Ferdinando Menconi e altre cinque persone. Tra questi
anche il commercialista di fiducia dell'ex patron della banca,
Andrea Vallebuona. Durante un'intercettazione ambientale nello
studio di Vallebuona, i militari del Nucleo di polizia
tributaria che ascoltavano la registrazione si sono trovati di
fronte a un colloquio tra il commercialista e il cantautore,
conversazione che secondo gli inquirenti era assai esplicita. Si
discuteva infatti di quei due milioni da portare in Svizzera e
dell'ipotesi di farli rientrare 'scudati'.
Due milioni che sarebbero provento di una delle societa' di
Paoli e che, secondo i primi confronti incrociati, non
comparirebbero mai nelle dichiarazioni dei redditi del
cantautore. Due milioni che pure da qualche parte devono aver
lasciato una traccia: per questo, la Finanza stamani si e' recata
sia nella villa di Paoli nel quartiere azzurro tra Genova Quarto
e Genova Nervi che negli uffici delle tre societa' che hanno
tutte sede sociale nello stesso palazzo in centro a Genova dove
si trova lo studio di Andrea Vallebuona. L'avvocato di
Vallebuona, Romano Raimondo, tiene pero' a precisare che il suo
assistito "non e' indagato, non ha ricevuto un avviso di garanzia
ne' e' stato perquisito in casa o nel suo ufficio. Anche perche'
non ha mai aiutato Paoli o altri a portare soldi da nessuna
parte".
L'indagine che coinvolge Paoli nulla ha a che vedere con
quella, che ormai si avvia a conclusione con la decisione del
gup sulle richieste di rinvio a giudizio, per la cosiddetta
'banda Berneschi'. Ma potrebbe avere, e qui gli inquirenti non
confermano ne' smentiscono, qualche punto di contatto con
l'indagine sul Centro fiduciario che, secondo la Guardia di
finanza, costituiva "un crocevia strategico" per la gestione da
parte dell'ex dirigenza Carige, di pratiche finanziarie 'opache'
riguardanti capitali di provenienza illecita. Le fiamme gialle
infatti durante le indagini accertarono che gli allora vertici
del Centro Fiduciario tutelavano alcuni clienti titolari di
depositi di rilevante importo manomettendo o nascondendo
documenti di operazioni finanziarie particolari. Per
quell'indagine uno dei reati ipotizzati e' di riciclaggio.
(ANSA).
>>>ANSA/ Fisco: Gino Paoli indagato per evasione 800 mila euro
Due milioni euro portati in Svizzera nel 2008.Perquisite societa'
++ AGGIORNA E SOSTITUISCE IL SERVIZIO DELLE 19.54 ++
(ANSA) - GENOVA, 19 FEB - Il trasferimento in Svizzera di 2
milioni di euro di 'nero' per un'evasione del fisco di circa 800
mila euro costa al cantautore genovese Gino Paoli l'iscrizione
nel registro degli indagati per evasione fiscale. Con lui e'
indagata anche sua moglie Paola Penzo e altri due soci di Paoli
nelle tre societa' genovesi che fanno capo al cantautore, la
'Edizioni musicali senza fine', la 'Sansa' e la 'Grande Lontra'.
Paoli, presidente della Siae dal 2013, oggi era al lavoro in
sede a Roma mentre il gruppo di M5s alla Camera, pur aspettando
"che la magistratura faccia il suo corso" afferma che "le
notizie riportate dalla stampa" sull'evasione fiscale di cui e'
accusato Paoli "inducono a chiedergli di valutare seriamente le
dimissioni dalla sua carica".
La procura di Genova aveva gia' trovato tempo fa le tracce di
questa evasione mentre indagava sulla maxitruffa ai danni di
Banca Carige che porto' alle custodie cautelari per l'ex
presidente Giovanni Berneschi, l'ad del ramo assicurativo della
banca Ferdinando Menconi e altre cinque persone. Tra questi
anche il commercialista di fiducia dell'ex patron della banca,
Andrea Vallebuona. Durante un'intercettazione ambientale nello
studio di Vallebuona, i militari del Nucleo di polizia
tributaria che ascoltavano la registrazione si sono trovati di
fronte a un colloquio tra il commercialista e il cantautore,
conversazione che secondo gli inquirenti era assai esplicita. Si
discuteva infatti di quei due milioni da portare in Svizzera e
dell'ipotesi di farli rientrare 'scudati'.
Due milioni che sarebbero provento di una delle societa' di
Paoli e che, secondo i primi confronti incrociati, non
comparirebbero mai nelle dichiarazioni dei redditi del
cantautore. Due milioni che pure da qualche parte devono aver
lasciato una traccia: per questo, la Finanza stamani si e' recata
sia nella villa di Paoli nel quartiere azzurro tra Genova Quarto
e Genova Nervi che negli uffici delle tre societa' che hanno
tutte sede sociale nello stesso palazzo in centro a Genova dove
si trova lo studio di Andrea Vallebuona. L'avvocato di
Vallebuona, Romano Raimondo, tiene pero' a precisare che il suo
assistito "non e' indagato, non ha ricevuto un avviso di garanzia
ne' e' stato perquisito in casa o nel suo ufficio. Anche perche'
non ha mai aiutato Paoli o altri a portare soldi da nessuna
parte".
L'indagine che coinvolge Paoli nulla ha a che vedere con
quella, che ormai si avvia a conclusione con la decisione del
gup sulle richieste di rinvio a giudizio, per la cosiddetta
'banda Berneschi'. Ma potrebbe avere, e qui gli inquirenti non
confermano ne' smentiscono, qualche punto di contatto con
l'indagine sul Centro fiduciario che, secondo la Guardia di
finanza, costituiva "un crocevia strategico" per la gestione da
parte dell'ex dirigenza Carige, di pratiche finanziarie 'opache'
riguardanti capitali di provenienza illecita. Le fiamme gialle
infatti durante le indagini accertarono che gli allora vertici
del Centro Fiduciario tutelavano alcuni clienti titolari di
depositi di rilevante importo manomettendo o nascondendo
documenti di operazioni finanziarie particolari. Per
quell'indagine uno dei reati ipotizzati e' di riciclaggio.
(ANSA).
Fisco: multinazionale paga 20mln di euro dopo indagini Gdf
Aveva spostato tassazione utili da Italia a Germania
(ANSA) - MILANO, 19 FEB - Si e' conclusa con il pagamento di
20 milioni di euro, tra imposte non versate e sanzioni, e con la
richiesta di concordare con il fisco italiano gli obblighi
tributari dei prossimi anni, una verifica fiscale del Nucleo di
Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Cremona su un
importante gruppo multinazionale tedesco presente in Italia con
stabilimenti per la produzione di sostanze chimiche.
Lo rende noto al stessa Gdf spiegando che nel 2008 la
multinazionale tedesca aveva effettuato una riorganizzazione
societaria, con la fusione di alcune aziende italiane, di cui
una cremonese, che aveva comportato anche lo spostamento della
tassazione degli utili dall'Italia alla Germania.
La produzione era rimasta in Italia ma la cessione del "ramo
commerciale" italiano a una neocostituita societa' svizzera aveva
comportato che i ricavi derivanti dalla vendita fossero
contabilizzati dalla multinazionale tedesca. (ANSA).
Fisco: multinazionale paga 20mln di euro dopo indagini Gdf (2)
(ANSA) - MILANO, 19 FEB - Le indagini delle Fiamme Gialle
cremonesi, avviate nel giugno 2012, hanno dimostrato che
l'operazione societaria straordinaria aveva modificato soltanto
formalmente la struttura operativa e che la societa' aveva
continuato ad operare in Italia. Lo stabilimento cremonese aveva
infatti continuato a vendere i prodotti ai clienti italiani
attraverso la rete commerciale esistente.
I 29 dipendenti addetti alla vendita erano stati solo
formalmente trasferiti alla societa' svizzera poiche' continuavano
ad operare sul territorio nazionale con contratti di "home
office" con postazioni lavorative presso le rispettive
abitazioni nelle Province di Milano, Cremona, Pavia, Genova e
Ravenna. In questo modo il fatturato delle vendite (per oltre
900 milioni di euro) era stato trasferito in Germania e
sottratto alla tassazione in Italia.
Dal 2008 al 2012 l'azienda tedesca ha omesso di dichiarare al
fisco italiano utili per circa 90 milioni, sui quali sarebbero
poi state calcolate le imposte da versare.
In contradditorio con la Direzione Regionale delle Entrate di
Milano ha deciso di aderire alle contestazioni e di pagare
all'Erario le imposte, le sanzioni e gli interessi dovuti. Nei
giorni scorsi giorni la multinazionale ha ultimato il versamento
al fisco di circa 20 milioni di euro. (ANSA).
>>>ANSA/ Insulti su Fb a detenuto suicida, sospesi 16 agenti
Orlando, "atti inaccettabili". Capo Dap invia rapporto a pm
(di Eva Bosco)
(ANSA) - ROMA, 19 FEB - "Ho firmato 16 provvedimenti
cautelari di sospensione". E' immediata la risposta del capo del
Dipartimento amministrazione penitenziaria, Santi Consolo, nei
confronti degli agenti che, sulla pagina facebook del sindacato
Alsippe, hanno postato insulti contro un detenuto che si e' tolto
la vita a Opera. Insulti ignobili, "intollerabili", ha detto il
ministro della Giustizia Andrea Orlando, che hanno consegnato in
pasto alla rete, e quindi potenzialmente a chiunque, parole come
"un romeno di meno" o "beviamo alla tua salute". Frasi dirette a
un uomo, Ioan Gabriel Barbuto, che aveva su di se' una grave
colpa, condannato all'ergastolo per omicidio, e a 39 anni si e'
impiccato in cella il 14 febbraio.
Secondo il Dap quelle degli agenti sono "affermazioni
gravemente lesive dell'immagine dell'Amministrazione
penitenziaria e della dignita' dei detenuti" e in esse "e'
ravvisabile non solo una grave indifferenza verso il diritto
alla vita, all'incolumita' e alla salute" di chi e' in carcere,
"ma anche un atteggiamento che puo' avere riflessi sulla
sicurezza dell'organizzazione" negli istituti di pena.
Per gli agenti sospesi - tutti uomini - partira' l'iter
disciplinare che stabilira' le sanzioni. In linea teorica, si puo'
arrivare al licenziamento, ma sono piu' probabili misure
intermedie. Il numero uno del Dap ha anche trasmesso
all'autorita' giudiziaria il rapporto predisposto dal Nucleo
investigativo centrale del Dipartimento: "Se emergeranno reati -
preannuncia Consolo - questa amministrazione si costituira' parte
civile per danno all'immagine". Spettera' al pm valutare se si
possa configurare, in un caso come questo, l'istigazione al
suicidio.
Ma c'e' un altro versante su cui il sistema carceri deve
lavorare. E se la liberta' di espressione non si discute,
esistono confini invalicabili e bisogna essere coscienti di cosa
significa oltrepassarli, tanto piu' nell'era dei social e se si
indossa una divisa o si ricopre un ruolo pubblico. "La polizia
penitenziaria in questo momento e' mortificata per quanto e'
accaduto: gia' stamattina ho predisposto una circolare che
richiama tutti gli appartenenti all'amministrazione
penitenziaria, e non solo gli agenti, ai propri doveri", ha
spiegato Consolo. E il ministro ha chiesto di rafforzare la
formazione degli agenti rispetto all'uso di internet e dei
social network. Anche perche', stando a quanto segnala Emilio
Quintieri, dei Radicali, via facebook, quello di oggi non e' un
caso "isolato", ma insulti simili erano stati postati anche per
Bartolomeo Gagliano, serial killer suicida in carcere.
Nel pomeriggio il guardasigilli ha incontrato anche i
rappresentanti dei sindacati. Da parte di tutti c'e' stata una
decisa presa di distanza rispetto a quanto accaduto. Ma, certo,
quelle 16 sospensioni fanno anche discutere all'interno del
Corpo quanti, tutti i giorni, hanno a che fare con una realta'
difficile e in moltissimi casi, lontani dai riflettori e senza
che nessuno se ne accorga, salvano detenuti che tentano il
suicidio. Il Sappe calcola che in 20 anni i baschi blu abbiano
sventato piu' di 16mila tentati suicidi e impedito circa 113mila
atti di autolesionismo. E "solo 1 su 20 dei tentativi di
suicidio da parte dei reclusi ha esito infausto", ricorda
l'Osapp. E' dentro questa realta' che vanno inquadrate le
reazioni dei sindacati, che sono unanimi nel condannare il caso,
ma sono preoccupate che la polizia penitenziaria sia
"criminalizzata", come dice Leo Beneduci dell'Osapp. O giudicano
"eccessive" le sospensioni, come Eugenio Sarno, Uilpa, che
chiede altrettanta durezza verso "dirigenti e comandanti
inefficienti". Pompeo Mannone, Fns-Cisl, afferma che le misure
adottate "non convincono fino in fondo, perche' manca un'indagine
della Procura". "Proviamo vergogna", ammette Salvatore
Chiaramonte, Fp-Cgil, e allo stesso tempo ricorda che gli agenti
nelle carceri "operano spesso a ranghi ridotti in condizioni
drammatiche". "Esultare ad un suicidio e' quanto di piu' squallido
e vergognoso ci possa essere", afferma Donato Capece, del Sappe.
(ANSA).
>ANSA-FOCUS/ Carceri: io sospeso per 'I like', "una leggerezza"
"Addolorato, provvedimento eccessivo e giustizialista"
(ANSA) - ROMA, 19 FEB - "Sono profondamente sconcertato e
addolorato per il provvedimento di sospensione dal servizio che
mi e' stato notificato dal Dipartimento dell'Amministrazione
penitenziaria": e' quanto dice all'ANSA il vicecommissario della
polizia penitenziaria Rino Raguso, uno dei 16 sospesi per gli
insulti su Fb a un detenuto suicida nel carcere di Opera.
"Nella sospensione - spiega Raguso, che e' anche
vicesegretario generale del sindacato autonomo Osapp - mi si
accusa della condivisione di un articolo apparso su Facebook del
sindacato Alsippe, nel quale si dava notizia del decesso per
suicidio del detenuto": una "leggerezza, la mia", dice.
E spiega: "Debbo premettere che umanamente e
professionalmente la perdita di una vita umana e' un fatto
sconcertante e che addolora, soprattutto se riguarda una persona
in stato di detenzione, proprio perche' il rispetto della dignita'
non deve mai conoscere limitazioni di sorta, e tantomeno
derisioni e volgari offese che alcuni commenti hanno avuto e dai
quali confermo la mia totale distanza e la mia critica
posizione".
"La leggerezza di aver spuntato un 'I like' riferita alla
notizia nel complesso (che comprendeva altresi' l'impegno
disperato del personale nel cercare di salvare una vita umana) -
aggiunge Raguso - non puo' vanificare una convinzione, morale e
giuridica, che ha sempre accompagnato la mia vita, dagli studi
umanistici al percorso professionale di funzionario di polizia
penitenziaria, ovvero la garanzia che il lavoro di chi veste una
divisa non puo' mai perdere la cifra di umanita' e civilta' che il
nostro compito esige. Lo dico anche perche' nel mio passato
professionale l'avere dovuto assistere a tanti tentativi di
suicidio dei detenuti, sventati dagli agenti, ha reso il nostro
lavoro una missione che parimenti lascia sconvolti tanti
operatori, non solo quindi poliziotti, i quali dinanzi al dramma
della perdita della vita umana in carcere, rimangono, in primis
come essere umani, sconvolti".
Raguso dice ancora di ritenere il provvedimento cautelare a
suo carico "eccessivo e dettato da un giustizialismo che intacca
tanti anni di servizio prestati a favore della polizia di stato
prima, del corpo della polizia penitenziaria e da dieci anni
nell'impegno nel sindacato Osapp, e sempre votati al rispetto
della vita e della dignita' umana, nella esecrazione delle
dietrologie e nel dare informazione a tanti uomini e donne della
polizia penitenziaria che credono negli stessi valori in cui
credo io e che ho suggellato con il giuramento allo Stato".
(ANSA).
>ANSA-BOX/ Flop sicurezza, Marino attacca Questore e Prefetto
'Per loro tutto sotto controllo'.Negozianti,'e' stata guerriglia'
(ANSA) - ROMA, 19 FEB - Hooligans olandesi a spasso ubriachi
per il centro di Roma come turisti della violenza. La Capitale
d'Italia per ore in mano ad un'orda incontrollata di moderni
barbari. E sotto accusa finisce il dispositivo di sicurezza
predisposto per il temuto match di Europa League tra giallorossi
e Feyenoord. Una situazione che ha portato alla devastazione del
salotto dello shopping capitolino con il danneggiamento della
Fontana della Barcaccia, uno dei simboli della citta', e i
negozianti costretti ad una serrata improvvisa per paura.
"La fontana era diventata una pattumiera, le strade una
discarica, i vicoli orinatoi", dice un commerciante di Piazza di
Spagna. Dopo che i barbari se ne sono andati spiegano "di avere
abbassato le serrande per paura, qui era una guerriglia:
l'ordinanza anti alcol non ha senso se non la fai rispettare".
Stesse accuse a Campo de' Fiori, dove ieri gli olandesi avevano
dato un anticipo della loro violenza. "Gli esercenti sono stati
costretti, da un'ordinanza emanata in ritardo ed ancora peggio
comunicata, a non vendere bevande alcoliche e a barricarsi
dentro i propri negozi, mentre nella piazza e' accaduto di
tutto", dice Confcommercio.
"L'ordinanza della prefettura, che disponeva il divieto della
vendita di bevande alcoliche dopo le 20 di ieri e fino alle 24
di oggi, e' stata aggirato depredando bar e pub o rivolgendosi
agli ambulanti abusivi che hanno fatto affari d'oro", dice il
gestore di un locale. Cosi', complice l'alcol, sono state ore di
caos e paura che hanno portato il sindaco Ignazio Marino ad
attaccare questore e prefetto: "La gestione della sicurezza ha
avuto falle grandi e intollerabili, ieri ci sono stati altri
episodi di violenza, stamani ci hanno assicurato che era tutto
sotto controllo, abbiamo visto cosa e' successo". Secondo Marino,
ad esempio, in piazza di Spagna le forze dell'ordine sono
intervenute troppo tardi, permettendo agli hooligans di
danneggiare il monumento di Gian Lorenzo Bernini.
"Ho protestato e chiesto spiegazioni a chi ha la
responsabilita' dell'ordine pubblico in questa citta' - ha detto
il sindaco - consentendo che monumenti preziosi e recentemente
restaurati come la Barcaccia diventassero bersaglio di gesti
violenti. Perche' la fontana non era protetta?". E in serata il
sindaco ha riproposto la richiesta di piu' uomini delle forze
dell'ordine a Roma, minacciata dai terroristi dello Stato
Islamico, ma intanto messa a sacco da hooligan olandesi.(ANSA).
>ANSA-BOX/ Flop sicurezza, Marino attacca Questore e Prefetto
Questura, olandesi ci avevano segnalato solo pochi violenti
(AGGIORNA E SOSTITUISCE IL SERVIZIO DELLE 20.50)
(ANSA) - ROMA, 19 FEB - 19 FEB - Hooligans olandesi a spasso
ubriachi per il centro di Roma come turisti della violenza. La
Capitale d'Italia per ore in mano ad un'orda incontrollata di
moderni barbari. E sotto accusa finisce il dispositivo di
sicurezza predisposto per il temuto match di Europa League tra
giallorossi e Feyenoord. La questura in serata parla di una
partita preparata da gennaio con le autorita' olandesi, che
pero' avrebbero segnalato solo poche centinaia di tifosi
pericolosi sui circa 5 mila "ufficiali". Molti di meno di quelli
protagonisti di violenze a Roma.
"In piazza di Spagna , come anche le immagini documentano -
si legge nel comunicato della questura -, i tifosi olandesi si
sono radunati alla spicciolata in breve tempo; L'intervento
delle forze dell'ordine, immediato ed evidentemente necessario,
ha dovuto tener conto sia del contesto urbano oltre che della
presenza di cittadini e turisti.L'azione delle forze di polizia
ha altresi' impedito che i violenti tifosi potessero invadere le
strade del centro della capitale in corteo, cosi' come avevano
intenzione di fare".
Una situazione che ha comunque portato alla devastazione del
salotto dello shopping capitolino con il danneggiamento della
Fontana della Barcaccia, uno dei simboli della citta', e i
negozianti costretti ad una serrata improvvisa per paura.
"La fontana era diventata una pattumiera, le strade una
discarica, i vicoli orinatoi", dice un commerciante di Piazza di
Spagna. Dopo che i barbari se ne sono andati spiegano "di avere
abbassato le serrande per paura, qui era una guerriglia:
l'ordinanza anti alcol non ha senso se non la fai rispettare".
Stesse accuse a Campo de' Fiori, dove ieri gli olandesi avevano
dato un anticipo della loro violenza. "Gli esercenti sono stati
costretti, da un'ordinanza emanata in ritardo ed ancora peggio
comunicata, a non vendere bevande alcoliche e a barricarsi
dentro i propri negozi, mentre nella piazza e' accaduto di
tutto", dice Confcommercio.
"L'ordinanza della prefettura, che disponeva il divieto della
vendita di bevande alcoliche dopo le 20 di ieri e fino alle 24
di oggi, e' stata aggirato depredando bar e pub o rivolgendosi
agli ambulanti abusivi che hanno fatto affari d'oro", dice il
gestore di un locale. Cosi', complice l'alcol, sono state ore di
caos e paura che hanno portato il sindaco Ignazio Marino ad
attaccare questore e prefetto: "La gestione della sicurezza ha
avuto falle grandi e intollerabili, ieri ci sono stati altri
episodi di violenza, stamani ci hanno assicurato che era tutto
sotto controllo, abbiamo visto cosa e' successo". Secondo Marino,
ad esempio, in piazza di Spagna le forze dell'ordine sono
intervenute troppo tardi, permettendo agli hooligans di
danneggiare il monumento di Gian Lorenzo Bernini.
"Ho protestato e chiesto spiegazioni a chi ha la
responsabilita' dell'ordine pubblico in questa citta' - ha detto
il sindaco - consentendo che monumenti preziosi e recentemente
restaurati come la Barcaccia diventassero bersaglio di gesti
violenti. Perche' la fontana non era protetta?". E in serata il
sindaco ha riproposto la richiesta di piu' uomini delle forze
dell'ordine a Roma, minacciata dai terroristi dello Stato
Islamico, ma intanto messa a sacco da hooligan olandesi.
(ANSA).