LA DISCUSSIONE SULLA LIBERTA’ D’ASSOCIAZIONE SINDACALE NELLE FORZE ARMATE, TRA GIURISPRUDENZA EUROPEA E LIBRO BIANCO DIFESA. INVECE, COME SEMPRE MARGINALE LA “QUESTIONE” MILITARITA' DELLA GUARDIA DI FINANZA

venerdì 27 febbraio 2015

Pubblichiamo un pregevolissimo studio del Dott. Flavio Guella dell’Università di Trento, apparso sul numero 1/2015 della Rivista dell’Associazione Italiana dei Costituzionalisti. Nell’elaborato si propone un’accurata analisi storico-giuridica dell’istituto della Rappresentanza Militare e più in generale dei diritti dei lavoratori militari, si analizza la recente giurisprudenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo in materia e gli effetti che sta producendo in Francia. Lo studio termina con i possibili scenari che potrebbero scaturire dalla discussione parlamentare sulla riforma della Rappresentanza Militare in Italia.

Aldilà degli aspetti generali, quello che emerge dalla lettura dell’approfondimento è che si discute sempre di Forze Armate e di bilanciamento tra l’esigenza di massima operatività e coesione interna necessarie alla funzione di Difesa con i diritti fondamentali dei cittadini/lavoratori con le stellette. Senza considerare che si sta parlando anche di Finanzieri che, pur svolgendo la funzione di Difesa in via del tutto marginale ed eventuale, sono assoggettati dalle stesse limitazioni dei militari delle Forze Armate.

Se a questo si aggiunge che:

  • la direzione intrapresa dalla Difesa a margine della professionalizzazione è diametralmente opposta a quella disegnata dalla CEDU., basta leggere il punto 68 del emanando “Libro Bianco”;
  • la posizione dello Stato Maggiore Difesa ha un peso specifico enorme nel dibattito sulla riforma della Rappresentanza Militare, tanto che se ne occupa la Commissione Difesa e che l’unico rappresentante dell’Amministrazioni audito è stato il Capo di Stato Maggiore della Difesa;
  • la Rappresentanza della GDF chiede da anni gli stessi diritti sindacali dei poliziotti civili;
  • lo Stato Maggiore Difesa non accetterà mai due sistemi diversi di Rappresentanza, all’interno dell’Ordinamento Militare,

è del tutto evidente che la questione relativa alla “militarità” della Guardia di Finanza è destinata inevitabilmente a tornare d’attualità. Non a caso ci risulta che nell’ultimo ciclo di audizioni in Commissione Difesa, dopo che il Co.Ce.R. della Guardia di Finanza aveva esplicitato le proprie richieste, la prima domanda che gli è stata rivolta è stata: “State chiedendo la smilitarizzazione ?”. Come dire “le vostre rivendicazioni sono incompatibili con il mondo militare”.

 

 


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