EXPO: VITO, MILITARI ALLOGGIATI IN TENDA, INACCETTABILE - IMMIGRAZIONE:GDF;LE ROTTE E I BUSINESS DEL TRAFFICO - QUESTORE PUNI' POLIZIOTTO, MATTARELLA LO RIABILITA. ACCOLTO RICORSO DOPO PARERE CONSIGLIO DI STATO: "FU SCRUPOLOSO"

giovedì 21 maggio 2015

EXPO: VITO, MILITARI ALLOGGIATI IN TENDA, INACCETTABILE

   (ANSA) - ROMA, 20 MAG - Il presidente della Commissione

Difesa di Montecitorio, Elio Vito (Forza Italia), ha presentato

un'interrogazione al ministro della Difesa, Roberta Pinotti, e

al ministro dell'Interno, Angelino Alfano, in merito alla

collocazione dei militari dell'esercito che devono occuparsi

della sicurezza all'Expo di Milano e che la scorsa settimana

hanno subito numerosi disagi.

 "Giovedi' 14 maggio - scrive Vito - un'ondata di maltempo ha

colpito l'Ovest Ticino. Come evidenziato da moltissime testate

giornalistiche e altri mezzi di informazione, dal fenomeno

meteorologico non e' stato risparmiato il campo allestito nella

caserma Babini di Bellinzago Novarese per ospitare gli alpini

friulani dell'Ottavo Reggimento di Cividale e Venzone, mandati

in Lombardia per occuparsi della sicurezza all'Expo di Milano.

Il maltempo ha sferzato l'accampamento nel quale erano stati

sistemati oltre 250 fra ufficiali, sottufficiali e truppa e

l'acqua ha invaso le tende, danneggiando gli effetti personali,

gli zaini, le scarpe, la biancheria e le divise".

 "Non si comprendono - sottolinea il presidente della

Commissione Difesa di Montecitorio - le ragioni della scelta di

distaccare i militari dell'Esercito nella tendopoli della

caserma Babini, anche in considerazione del fatto che il

personale di tutte le altre componenti dell'apparato di

sicurezza, come polizia, carabinieri, guardia di finanza sono

stati alloggiati in strutture adeguate e le caserme disponibili

per l'accoglienza non mancano". Elio Vito chiede a Pinotti ed

Alfano "quali iniziative intendano adottare per rimediare ai

disagi provocati da questa scelta inappropriata e per garantire

ai militari dell'Esercito inviati ad occuparsi della sicurezza

all'Expo di Milano, alloggiamenti a condizioni

accettabili".(ANSA).

 

IMMIGRAZIONE:GDF;LE ROTTE E I BUSINESS DEL TRAFFICO

COSTO TRAVERSATA DA 600 DOLLARI A 6.000 EURO,SECONDO PROVENIENZA

   (ANSA) - ROMA, 20 MAG - I conti in tasca ai trafficanti di

esseri umani: li ha fatti la Guardia di Finanza, che ha

esaminato tutte le rotte dei migranti, vagliato le loro

testimonianze e accertato che i prezzi delle varie tratte

variano da un minimo di 600 dollari fino a 6.000 euro, a seconda

della provenienza. Un business milionario per le organizzazioni

criminali. Di tutto questo, e degli strumenti di contrasto, ha

parlato oggi davanti al Comitato Schengen il comandante generale

delle Fiamme Gialle, Saverio Capolupo. Ma ecco rotte e costi.

   CORNO D'AFRICA - I migranti provenienti dal Corno d'Africa,

ha detto il generale Capolupo, "viaggiano per circa 4 mesi a

bordo di camion fuoristrada attraverso il Sudan e il Ciad per

poi giungere in Libia". Da qui navigano su imbarcazioni di

legno, tra i 10 e i 25 metri, fino ad essere intercettati o

raggiungere le coste della Sicilia. In questo caso, secondo le

testimonianze degli stessi migranti, "il prezzo del viaggio

oscilla tra i 600 e i 1.500 dollari Usa".

   MEDIO ORIENTE - I migranti provenienti dal Medio Oriente,

"favoriti da organizzazioni criminali egiziane, libiche e

turche", usano diversi modus operandi per raggiungere l'Italia.

"Via terra, mare e aria" attraversano Libano, Giordania ed

Egitto e arrivano in Libia, dove si imbarcano nella zona di

Zuwarah. Alternativamente, attraverso Libano o Giordania,

raggiungono l'Egitto e qui si imbarcano su natanti condotti da

egiziani, che spesso trasportano anche altri egiziani migranti,

e si dirigono verso la Sicilia, la Calabria e, talvolta, la

Puglia. Infine, si imbarcano dalla Turchia per raggiungere le

coste italiane, anche attraversando via terra la Grecia e

utilizzando imbarcazioni che possono essere "di dimensioni

rilevanti". Per queste tratte vengono chieste a ciascuno "somme

variabili tra i 1.500 e i 6.000 euro"

   SIRIA - I siriani in fuga dal loro Paese "scelgono il

percorso turco, piuttosto che la rotta libica", ha detto il

generale Capolupo. Il principale 'hub' di partenza dei migranti

in questo caso e' la citta' portuale di Mersin, o le localita' di

Ayas e Iskendur. I trafficanti usano diversi tipi di

imbarcazioni che raggiungono navi piu' grandi posizionate tra le

coste della Turchia e della Siria. "L'intero viaggio in mare

dura circa 6 giorni al prezzo di 6.000 dollari statunitensi per

un adulto e di 3.000 per ogni bambino".

   I PORTI ITALIANI - A questi fenomeni, ha spiegato il

comandante generale della Gdf, "si aggiunge il flusso migratorio

che attraversa i confini europei mediante l'ingresso nei porti

nazionali. Gli scali principalmente interessati sono quelli di

Venezia, Ancona, Bari e Brindisi a causa dei collegamenti

diretti con la Grecia, l'Albania e la Turchia. I migranti in

genere si nascondo all'interno di autocarri e rimorchi che

giungono con i traghetti di linea". Nel 2014 le Fiamme gialle

hanno individuato 308 persone che si sono introdotte nel

territorio nazionale in questo modo e arrestato 16

trafficanti.(ANSA).

 

 

QUESTORE PUNI' POLIZIOTTO, MATTARELLA LO RIABILITA

ACCOLTO RICORSO DOPO PARERE CONSIGLIO DI STATO: "FU SCRUPOLOSO"

   (ANSA) - GENOVA, 20 MAG - Per l'allora questore Massimo Maria

Mazza era un poliziotto "negligente" e meritava un provvedimento

disciplinare per essersi rifiutato di obbedire a un superiore

durante un rilevamento su un'auto rubata lasciata davanti alla

Questura. Nei giorni scorsi, il "richiamo scritto" comminato da

Mazza e' stato annullato dal Capo dello Stato Sergio Mattarella

che, sulla base del parere del Consiglio di Stato favorevole al

poliziotto ha 'riabilitato' l'assistente capo che si era rivolto

a lui usando lo strumento del "Ricorso straordinario al

Presidente della Repubblica".

   Il fatto e' avvenuto nel maggio del 2012 quando nel Paese si

riaffacciava l'ombra del terrorismo con l'attentato al manager

di Ansaldo Energia Roberto Adinolfi. Un'auto rubata venne

parcheggiata a pochi metri dalla Questura di Genova.

L'assistente capo intervenuto aveva preteso l'intervento del

nucleo artificieri sospettando che all'interno ci potesse essere

dell'esplosivo. Una scelta con la quale aveva di fatto

disobbedito al suo superiore, un vicequestore. Lo stesso gli

aveva intimato, dopo un'ispezione del nucleo cinofili, di

riconsegnare l'auto al legittimo proprietario senza alcuna

ulteriore verifica. Da qui era scattata la contrapposizione tra

i due che aveva portato il questore a sanzionare con il

"richiamo scritto" l'assistente capo. La punizione dell'agente

aveva scatenato polemiche e accuse con il sindacato Silp Cigl

che era intervenuto in difesa del collega. In prima istanza, il

capo della polizia Alessandro Pansa aveva respinto il ricorso

del poliziotto contro la sanzione presentato dal poliziotto.

   Lo scorso 15 aprile, invece, Mattarella ha dato ragione

all'assistente capo. Il Capo dello Stato ha deciso in virtu' del

parere del Consiglio di Stato che ha analizzato la vicenda sulla

base del regolamento disciplinare della Polizia di Stato.

L'organo di rilievo costituzionale, partendo dalla definizione

del richiamo scritto "che e' in sostanza una dichiarazione di

biasimo sui comportamenti che rivelino negligenza in servizio",

aveva evidenziato come "il comportamento tenuto dal ricorrente

appare tutt'altro che omissivo e negligente quanto piuttosto

indicativo nell'intento di dare attuazione alle disposizioni

dell'ordinanza del Questore ed ispirato a condivisibile cautela

per preservare l'incolumita' degli operanti e delle persone

presenti in zona". Lo stesso Mazza poche ore dopo l'attentato ad

Adinolfi aveva disposto "particolare attenzione ai veicoli

abbandonati presso obiettivi sensibili". Soddisfazione e' stata

espressa da Roberto Traverso, segretario generale del Silp-Cigl:

"Giustizia e' stata fatta", ha detto.  (ANSA).


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