IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE DI TORINO RISPONDE ALLA SEZIONE TERRITORIALE DI FICIESSE: I RAPPRESENTANTI DEI FINANZIERI NON SONO STATI DA NOI ASCOLTATI PERCHÉ SONO SOLO DI AUSILIO AI VERTICI MILITARI, A DIFFERENZA DEI SINDACATI DI POLIZIA
Pubblichiamo la risposta giunta alla nostra sezione territoriale di Torino dal Presidente del Consiglio Provinciale, Sergio Bisacca (PD), circa la mancata audizione della rappresentanza dei Finanzieri di quella città.
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PROVINCIA DI TORINO
CONSIGLIO PROVINCIALE
IL PRESIDENTE
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Torino, 13 maggio 2014
Alla c.a. Presidente del Direttivo
Associazione Finanzieri
Cittadini e Solidarietà
Sig. Luciano Napolitano
In riferimento alla Vostra nota del 17 aprile u.s., si rammenta che in data 4 febbraio 2014, il Consiglio Provinciale si faceva carico di approvare una mozione di sostegno alle forze dell’ordine in un momento in cui il loro impegno a difesa della democrazia e delle istituzioni repubblicane diventava sempre più gravoso causa i tagli di finanza pubblica tanto alle risorse strumentali quanto agli stanziamenti destinati alla remunerazione di un impegno inevitabilmente esteso oltre il normale orario di lavoro.
In tale contesto il Consiglio Provinciale aveva dato mandato alla Presidenza del Consiglio Provinciale di promuovere incontri con i rappresentanti sindacali della Polizia e con i Comitati di base, COBAR e COIR delle restanti forze dell’ordine in modo da dare voce alle varie rappresentanze e raccoglierne indicazioni utili a sostenerle nella loro missione istituzionale.
In data 4 marzo u.s. sono stati ricevuti dalla Conferenza Capigruppo e dall’Ufficio di Presidenza i rappresentanti sindacali della Polizia di Stato, con i quali è iniziata la ricognizione delle criticità a livello provinciale, obiettivo della mozione approvata dal Consiglio provinciale.
Rispetto, invece, alla convocazione delle restanti organizzazioni di rappresentanza la Presidenza del Consiglio Provinciale ha dovuto, invece, prendere atto che gli organismi individuati nella mozione non hanno natura sindacale ma assolvono, piuttosto, ad un ruolo ausiliario dei vertici militari nelle decisioni e nelle scelte organizzative ivi incluse quelle afferenti la tutela e la salvaguardia dell’ordine pubblico. Tanto in base alla normativa regolamentare interna alla forze dell’ordine da cui questa Presidenza non ha potuto, e non può, prescindere.
In tale circostanza ed in pendenza dell’individuazione di organismi diversi in grado di rappresentare le restanti forze dell’ordine, senza incorrere nelle incompatibilità o nei limiti istituzionali di rappresentanza prima individuati, sempre questa Presidenza aveva avuto già modo di informare i diversi gruppi consiliari, in sede di conferenza, circa le problematicità emerse e l’opportunità di evitare audizioni di organismi costituiti a diverso titolo e con alte finalità.
L’accelerazione, poi, del processo di riforma delle autonomie locali e dell’istituzione provinciale in particolare ha suggerito di soprassedere nella ricerca e nell’attuazione del dettato consiliare nella convinzione che non può essere un’istituzione non solo in scadenza di mandato, ma in corso di radicale evoluzione istituzionale, a farsi carico di un tema che potrà essere sviluppato solo se condiviso dalla governance che risulterà a seguito dell’attuazione a regime del processo di riforma.
Per quel che precede, questa Presidenza ha ritenuto di non potere fare altro che rimettere il tema agli organi che saranno chiamati a gestire il nuovo soggetto giuridico in cui evolverà l’istituzione provinciale e per quel che precede, e solo per quel che precede, ha ritenuto di doversi astenere da qualsiasi altra iniziativa in materia, coerentemente, peraltro, alle indicazioni emerse dalla conferenza capigruppo del 24 marzo u.s., nel corso della quale si è dovuto prendere atto come fossero venute meno le condizioni in cui era maturata l’approvazione della mozione e come una pausa, in attesa della costituzione dei nuovi organi, fosse l’unica scelta praticabile.
Il Presidente del Consiglio Provinciale
Sergio Bisacca