POLIZIA: QUELLA MINACCIA DI SCIOPERO NON È RICATTO. A RENZI SERVE UNA STRATEGIA CHIARA SULLA SICUREZZA. IL TEMPO DELLE DECISIONI ADESSO È ARRIVATO – di Fiorenza Sarzanini (sul Corriere della Sera)

sabato 06 settembre 2014

 

POLIZIA: QUELLA MINACCIA DI SCIOPERO NON È RICATTO

Serve una strategia chiara sulla sicurezza

di Fiorenza Sarzanini

Ci sono uomini e donne in divisa che lavorano fino a 15 ore al giorno pur sapendo di non poter percepire lo straordinario, altri che partono in missione senza alcuna certezza di ottenere il rimborso spese. Sono le stesse persone che adesso chiedono al governo di poter avere ciò che spetta loro. Perché, è bene chiarirlo subito, lo sciopero minacciato da forze dell’ordine e forze armate non mira ad ottenere il rinnovo del contratto oppure un aumento dello stipendio. La protesta è contro la scelta di non sbloccare il tetto degli stipendi imposto nel 2010 e dunque impedire il versamento delle somme dovute all’avanzamento di carriera. 

Ha ragione il presidente Matteo Renzi quando dice che non bisogna piegarsi ai ricatti. Uno Stato funziona bene quando le istituzioni sono in grado di confrontarsi e di trovare soluzioni evitando esasperazioni e scontri. Cinque forze di polizia - soprattutto in un momento di grave crisi economica - possono causare sovrapposizioni e sprechi che invece sarebbe bene eliminare. Ma per arrivare a questo risultato occorre mettere a punto una seria strategia di interventi, individuando gli obiettivi e pianificando il percorso. Se ne parla da mesi, si stilano elenchi di «tagli», poi tutto viene rinviato. 

Il tempo delle decisioni adesso è arrivato. La mobilitazione minacciata in maniera così eclatante non è un ricatto, è il campanello di un’esasperazione che non può e non deve essere sottovalutata. Perché riguarda un bene prezioso come quello della sicurezza e chi ha il compito di garantirla si sente invece «insicuro», addirittura «abbandonato», come lamentano migliaia di carabinieri, poliziotti, finanzieri, militari della Marina, dell’Aeronautica. Il malessere riguarda agenti e funzionari, appuntati e colonnelli, marescialli e generali. L’Italia è un Paese ad alto tasso delinquenziale, che è stato segnato dal terrorismo e ora si trova esposto a imponenti flussi migratori. Sono tante le emergenze da affrontare e bisogna farlo con apparati efficienti e motivati. Non si può consentire che l’età media dei poliziotti e dei carabinieri in servizio sfiori i 40 anni. Non si può consentire che un capo guadagni meno di un sottoposto non perché esiste una contrattazione individuale, ma perché non ci sono soldi per retribuire la sua promozione. 

Sarebbe bene che all’incontro promesso con i rappresentanti di forze dell’ordine e forze armate, il capo del governo arrivasse con una strategia chiara per confermare che il tema della sicurezza è una priorità e non soltanto un tema da spendere nelle campagne elettorali. 

6 settembre 2014

 

http://www.corriere.it/cronache/14_settembre_06/polizia-quella-minaccia-sciopero-non-ricatto-3f61be78-3585-11e4-bdcf-fc2cde10119c.shtml

 


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