SONO UN PAZZO PERCHE’ VORREI SVOLGERE BENE IL MIO LAVORO MA NON MI E’ CONSENTITO. LETTERA DI UN FINANZIERE DEL SOCCORSO ALPINO

venerdì 12 dicembre 2014

 

Riceviamo e volentieri pubblichiamo la lettera giuntaci da un nostro socio, Appuntato della Guardia di finanza che fa servizio nel Soccorso Alpino del Corpo. Sullo stesso argomento vedi anche https://www.ficiesse.it/home-page/2603/risparmiare-_e-molto_-assecondando-il-personale_-l%E2%80%99esempio-mancato-dell%E2%80%99ottavo-corso-tecnico-sagf-%E2%80%93-di-alpino-piemonte

 

Gent.ma FICIESSE,

vi scrivo questa mia libera manifestazione di pensiero, dovuta ad anni di frustrante servizio.

Sono un appuntato scelto in servizio presso una Stazione S.A.G.F., servizio che svolgo ormai da anni con grande passione, e sono un folle.

Ebbene sì, al punto che meriterei di essere riformato per questo. Le prime avvisaglie le ho manifestate dopo 4 anni di servizio prestato a due passi da casa, nella protezione e nell'assenza di responsabilità gravose che le quattro mura della scuola in cui prestavo servizio mi garantivano. Decisi di lasciare quelle comodità a cui molti di noi nell'Amministrazione ambiscono per inseguire una passione e un ideale più grande di me. Mi imbarcai senza appoggi di sorta nel mondo del S.a.g.f., senza sapere neanche in quale reparto di confine sarei potuto finire. Ci credevo.

Tanto sano quindi già non ero.

Ma ora, dopo un decina d’anni, ho pienamente la consapevolezza di essere un pazzo. Perché?

Perché mi sento parte di un carrozzone che non va da nessuna parte.

Perché in Italia se stai male non chiami il 117, ma il 118, e il numero unico europeo 112 in Italia è una chimera.

Perché i soccorsi si fanno con l'elicottero, e la nostra Amministrazione ne ha due in tutta la penisola allo scopo (quando funzionano) e non ha le risorse per farli volare.

Perché la nostra Amministrazione forma gli elisoccorritori, ma non troppi perché non  ha le risorse per mantenerli efficienti.

Perché il servizio sanitario in ambiente ostile è affidato per convenzioni regionali e leggi discutibili ad un ente di volontariato.

Perché per le stesse ragioni mi trovo a dover sottostare a quel volontario in caso di intervento.

Perché quel volontario, sia in caso di decessi che di scomparsi parla al telefono con il prefetto o il magistrato di turno davanti a me che sono un agente di polizia giudiziaria.

Perché alla maggior parte dei comandanti di Stazione non interessa granché profondere il mio stesso impegno in ciò per cui sono pagati.

Perché la nuova circolare sul Sagf demanda ai comandanti regionali e provinciali aspetti tecnici di cui non sono minimamente a conoscenza.

Perché nessuno mai contestera' loro il totale disattendere per ovvio disinteresse quella circolare.

Perché ogni santo giorno mi alleno e mi addestro anche se non ne ho voglia perché quel giorno nell'anno in cui potrebbe essere utile sarò all'altezza della situazione.

Perché quel giorno non arriva mai, a causa delle superiori gerarchie che non vanno a firmare i protocolli col 118, e non firmano convenzioni con gli enti formativi sanitari nonostante la circolare li incoraggi.

Perché quello stesso 118 viene dirottato dai volontari del soccorso alpino impedendoci di essere allertati, così da non perdere le sovvenzioni che le già disastrate ASL regionali elargiscono loro.

Perché assistiamo continuamente ad elusioni tributarie che questa onlus perpetra alla luce del giorno.

Perché i nostri piloti non hanno ore di volo sufficienti per addestrarsi in alta montagna, e potrebbero non voler rischiare la loro vita.

Perché i nostri superiori si ricordano del Sagf solo quando arriva la stagione sciistica per ovvi motivi.

Perché per quegli ovvi motivi mi ritrovo ad essere un dipendente funzionale di un imprenditore privato che risparmia non meno di 50.000 euro all'anno grazie alla mia presenza.

Perché quell'imprenditore già il primo giorno della stagione invernale vìola la legge regionale sugli sport invernali che gli impone di assumere del personale che svolga il soccorso piste al posto mio.

Perché ogni giorno mi scontro con i superiori a tutti i livelli perché invece di andare a passeggiare in montagna sotto il sole chiedo con tutte le mie forze di essere integrato in un sistema emergenziale che sia in grado di salvare vostro figlio, vostra madre o voi stessi, prima e meglio, di concerto con tutti gli altri enti preposti.

Ma sono solo un umile appuntato scelto, e come dice sempre un mio collega, non significa altro faccio solo avanti e indietro.

Per tutti questi motivi mi considero un pazzo, perché invece di stare seduto ad aspettare il 24 del mese, mi ritrovo sempre a chiedere di alzarmi da quella sedia, ed essere parte di un qualcosa, qualcosa a cui la mia Amministrazione non sa neanche dare un nome, perché non interessa a nessuno. Povera Italia.

Lettera firmata

 


Tua email:   Invia a: