NIENTE “PREMIO ANTIEVASIONE”. PER IL FONDO ASSISTENZA FINANZIERI SONO COLPEVOLE FINO A PROVA CONTRARIA, MENTRE LA GDF MI RICONOSCE TUTTE LE INDENNITÀ CHE MI SPETTANO

martedì 28 aprile 2015

Pubblichiamo una lettera pervenutaci da un Finanziere al quale non è stato riconosciuto il cd “premio antievasione. In precedenza abbiamo pubblicato un'altra missiva relativa alla stessa problematica, con la risposta del nostro consulente della RETE LEGALE. Il titolo è della redazione del sito.

 

Gent.ma FICIESSE,

sono un Ispettore della Guardia di Finanza impiegato presso un reparto territoriale. Tra queste righe descriverò, purtroppo, la mia disavventura, ovvero di essere incappato nelle spirali della giustizia italiana e delle avulse interpretazioni ed applicazioni di norme del Comando Generale.

In data 2010, sono stato oggetto di perquisizione domiciliare per una presunta vendita di farmaci, con l’accusa di ricettazione ed esercizio abusivo della professione. Preciso che l’acquisto dei prodotti è stato fatto regolarmente con una carta di credito (quindi un mezzo tracciabile) su di un sito operante in Italia. Inoltre, la mia richiesta non era di farmaci, bensì di prodotti energizzanti (es. Supradin e simili), che allo stato attuale non richiedono la ricetta medica ma sono di libera vendita.

Nel 2012 la mia posizione passa da indagato ad imputato in quanto il P.M. ha ritenuto opportuno rinviarmi a giudizio davanti al giudice monocratico.

A data odierna sono ancora nella fase preliminare senza aver ancora una volta potuto difendermi e/o esporre in giudizio le mie difese.

Premetto che l’Amministrazione ha intrapreso tutte le iniziative per tutelarsi, compresa la proposta per la sospensione cautelare. Ovviamente, per i fatti accorsi (fatti di vita privata, senza coinvolgimento per il servizio e nessun danno per l’immagine), non sussistevano i presupposti giuridici per l’avanzamento del procedimento. Pertanto, lo scrivente è sempre stato in servizio, regolarmente, percependo lo stipendio e tutti gli emolumenti accessori (straordinario, tabelle, ecc.).

Il punto dolente arriva con il premio incentivante che, da tre anni, mi viene negato, ingiustamente, in quanto una norma esplicativa del Comando Generale afferma che se tra le altre cause di esclusone, si ricopre la posizione di imputato, nulla è dovuto.

Beh, mi permetto di affermare che è una decisione che non condivido, considerando che il premio è equiparabile ad un emolumento accessorio, come ad esempio lo straordinario, che mi viene regolarmente retribuito.

Inoltre, dall’anno prossimo avrò lo stesso problema, del diniego, per quanto concerne il premio antievasione, sempre per le stesse motivazioni di cui pocanzi.

In conclusione, ritengo che se l’Amministrazione ha valutato con i mezzi di legge la mia idoneità al servizio, tra l’altro ricoprendo anche un ruolo di comando, ritengo che ogni emolumento legato alla mia attività mi sia dovuto.

Con stima e affetto porgo a Voi sinceri saluti. 

Lettera firmata

 

 

 


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