EQUA RIPARAZIONE PER I RICORSI COLLETTIVI BENEFICI NASCITA FIGLI 2009 E 2010, ANCORA ERRORI DAL “LUOGOTENENTE X"

lunedì 18 marzo 2019

Siamo stati avvisati da nostri soci che il Luogotenente X, ispettore della Guardia di Finanza di cui ci siamo già occupati in passato (si vedano http://www.ficiesse.it/home-page/10377/ e http://www.ficiesse.it/home-page/11106/), avrebbe inviato un’altra email dal suo indirizzo istituzionale agli indirizzi (altrettanto istituzionali) di nostri soci che hanno partecipato ai ricorsi “benefici economici da nascita figli” che abbiamo promosso nel 2009 e nel 2010 e interrotto nel 2011 a causa di un radicale cambio di giurisprudenza.

In quest’ultima email, il Luogotenente, nel caldeggiare il conferimento di mandati a un avvocato di sua conoscenza, ci dicono abbia posto fin dall’oggetto (“IMPORTANTE SENTENZA LEGGE PINTO VINTA!!!!!!!!!!!”) un'enfasi grandissima su un decreto di pochi giorni fa con cui la Corte di Appello di Roma, in composizione monocratica e non collegiale, ha accolto la richiesta di indennizzo di poco meno di un centinaio di partecipanti al ricorso del 2009 per un totale di 300mila euro.

Sennonché, per i cc.dd. “processi Pinto”, la pronuncia in questione è TUTT'ALTRO CHE DEFINITIVA e il  decreto è stato reso inaudita altera parte, cioè in assenza del Ministero dell’Economia e delle Finanze, sulla base della sola documentazione allegata dai ricorrenti senza dar conto dell’ormai consolidata giurisprudenza in materia (si veda in merito l'ampio parere dello Studio Legale Coronas pubblicato alla pagina http://www.ficiesse.it/home-page/).

Ma il fatto è che il decreto deve essere ora notificato all’Avvocatura Generale dello Stato, che avrà trenta giorni per impugnarlo di fronte a una Corte d’Appello riunita, stavolta, in composizione collegiale e non monocratica e alla quale potrà essere evidenziata la prevalente giurispudenza contraria.

Ecco perché, in questi casi un avvocato normalmente consiglia di tenere un profilo basso e di non far baccano almeno finché non siano decorsi i termini per l'opposizione. Consiglia, insomma, di "non svegliare il can che dorme", nella speranza che l’Avvocatura, presa com’è da una miriade di cause, dimentichi l'impegno, lasci trascorrere i trenta giorni e la decisione diventi definitiva.

Ovviamente, confermiamo la nostra politica legale: le iniziative giudiziarie ritenute infondate Ficiesse non le promuove.

 


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